Ci svegliamo alle 8:30. Era ora! Abbiamo ronfato solo dieci ore filate! Ci
fiondiamo in zona Fruhstuck (colazione). Ovviamente ci si presenta una scelta
infinita di salumi, formaggi, gli immancabili cereals e quant'altro. Dopo
l'abbuffata la Cozza decide di doversi lavare, il Perchio invece preferisce
conservare il suo odore naturale. Dopo tutte le cerimonie del caso, preparazione
bagagli, pagamento stanza (era giusto i 68 € mit fruhstuck) ecc, partiamo per
Freiburg.
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Che viaggione! Dopo quindici chilometri siamo arrivati e comincia la ricerca
del cippone centrale. Ci depistano altre cattedrali che fanno spuntare le loro
guglie dai tetti, ma alla fine lo troviamo. Siamo nella piazza principale,
visitiamo la cattedrale e ammiriamo solo dall'esterno l'architettura e i colori
della Historisches Kaufhaus, l'antico edificio della dogana e del commercio. |
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Dopo la visita di cortesia all'allegra cittadina di Freiburg, che ci è
sembrata molto graziosa e accogliente, ci immergiamo di nuovo nei verdi paesaggi
della Saar. Sconfiniamo anche in territorio francese, ma per un brevissimo
tratto. I paesaggi rilassanti ci accompagnano fino alla tanto agognata Merzig.
Ma perché proprio Merzig? Mah! Chi lo sa... la Cozza, fin dalle prime fasi
dell'organizzazione di questo itinerario, aveva deciso che si sarebbe fermata
proprio a Merzig. Ah ecco perché! Perché ci sono anche i lupi! Sìììì! Il parco dei lupi!
Però in giro non se ne vedono, forse perché se ne sono andati dopo
aver sbranato le poche anime che abitavano Merzig...
sembra il paese dei morti. Non c'è nessuno e tantomeno è facile trovare
un posto dove dormire. Ci sono solo due hotel di cui uno chiuso e l'altro in
ristrutturazione.
Impossibile quindi fare la nanna in centro, ma tanto cosa poteva offrirci per la
sera un paese del genere? |
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Avendone in tasca una lista, ci allontaniamo dal paese
in cerca di qualche privatzimmer più isolata. Vorremmo andare da Hoffmann, ma
sulla strada ne troviamo prima un'altra: la porta è chiusa e ci dicono che non c'è nessuno. La Cozza inizia a
innervosirsi. Ma possibile mai che chi affitta stanze non abbia interesse ad
aprire la porta a due viandanti infreddoliti disposti a pagare anche laute somme
per un lettuccio? |
Tutto ciò che troviamo sono tre soggetti...come definirli? Leggermente
estraniati dalla realtà, seduti sulla loro seggiolina fuori da casa, una
vecchia cascina che secondo le nostre indicazioni doveva essere la casa di Hoffmann. Ma
Hoffmann non era, e quanto ci è voluto per capirlo! Insomma, questi nemmeno si
sognavano di affittare stanze, comunque ci indicano una direzione per non si sa
dove e noi la seguiamo. Beh, alla fine la combinazione della loro stranezza e
della nostra incapacità assoluta di comprendere una qualsiasi parola che
uscisse dalla loro bocca ci porta a una destinazione adeguata alle nostre
esigenze: lo Zum Zum.
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Con 50 € abbiamo nanna e
Fruhstuck. Depositati i bagagli ci ristoriamo con una birretta
(piiiiccola, come mai?) di aperitivo. Il ristoratore ci ficca nel
tavolino del castigo. Tutti mangiano su ricche tavole imbandite e noi
lì, vicino alla porta, senza nemmeno la tovaglia! Ma cosa ci saremmo
persi a cenare nella sala principale?! Il gradino ammazzacofana! Ogni
volta che una donnina entra o esce dal locale, inciampa su un gradino apparentemente
invisibile rischiando di
spaccarsi il cranio. Per
fortuna, nonostante i ripetuti incidenti, non succede nulla di grave.
Secondo noi il proprietario non fa nulla per rimediare perché è
l'unico sistema per movimentare un po' la sua giornata in quel posto
isolato dal mondo! L'aperitivo sconfina nella pappa serale e ci
ingurgitiamo come al solito l'impossibile. |
Alla fine della cena l'omino, che fino ad ora ci era sembrato tanto triste,
scambiando due parole con noi ci rivela di essere semplicemente molto stanco. Ma
quando la finiremo di farci film nella nostra testa?
Buonanotte!
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