Sveglia
7.30, è presto, ma oggi dobbiamo fare molti km. Vogliamo andare
all'Oktoberfest, ma gli hotel a Monaco hanno prezzi inaccessibili,
quindi abbiamo calcolato che ci costa molto meno andare ad Augsburg per
dormire e tornare in treno a Monaco per la festa. |
Stamattina siamo un po' preoccupati,
non tanto per i km quanto per il conto dell'hotel. La conferma della prenotazione della stanza diceva testualmente che si
trattava di una "piccola stanza", ma una volta vista ci è
sembrata subito tutt'altro che piccola.
Pensando ad un errore di assegnazione ce ne siamo rimasti ovviamente
zitti per usufruire di una stanza più grande, ma ora è arrivato il
momento della resa dei conti.
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Facciamo la solita abbondante colazione a buffet, prepariamo i bagagli e
paghiamo tranquillamente la cifra stabilita.
Malpensanti e malfidenti... pensavamo di dover litigare sulla cifra ed invece
anche questa volta dobbiamo confermare la superiore qualità
dell'offerta straniera rispetto a quella italiana.
In centro a Vienna, vicino ad una delle attrazioni principali della
città (Schoenbrunn schloss), 28 mq di stanza con WC, doccia, TV satellitare, aria
condizionata e minibar a soli 68 euro a notte colazione compresa!
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La lista del catalogo di fauna umana
particolare si allunga... il tipo dell'hotel con cui abbiamo avuto a che
fare e che parla italiano, dopo solo due notti ha già cominciato ad
allargarsi e ci ricopre di battute... pizza, spaghetti e mafia sembrano i suoi argomenti preferiti.
Meglio partire al più presto e così facciamo.
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Usciamo da Vienna in un battibaleno e ci fermiamo subito
al primo benzinaio davanti a Schoenbrunn.
Il contakm segna 68800 e il cielo continua ad essere grigio e carico di
pioggia, quindi la Cozza decide di imbalsamarsi nella tuta.
Prima piove, poi non piove, poi
piove un sacco.
Sosta per benza e caffè a 69000... la Cozza infila anche le
pinne.
Sosta senza benza, ma
per caffè e spuntino. Incontriamo un cesso altamente tecnologico a pagamento
(0,50 euro), il cui costo viene scalato dalle consumazioni.
Sosta per altra benza a 69200... il Perchio si preoccupa per la bambina e
compra l'ennesima bombola di grasso spray per la catena.
PROMESSA DEL PERCHIO:
la prossima volta me ne porto una da casa! |
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Arrivati
a Munchen entriamo inevitabilmente in città perchè non si capisce quale sia il
giro di autostrade per aggirarla, ma non accade il previsto giro a vuoto per
trovarne l'uscita perchè una volta tanto i cartelli sono presenti e precisi. |
Ad
Augsburg troviamo quasi subito il Dom Hotel in centro. E' un superhotel per real
businessmen. Stanza OK. Doccia, birra dal minibar (finalmente la Cozza concede
l'uso del minibar al Perchio, forse perchè per la prima volta è gratis?) e via
a piedi alla Banhof per una discreta walking distance. |
Alla
stazione c'è una coda spaventosa (e per noi italiani anche spaventosamente
diligente, fatto assai normale all'estero) e quindi ci infiliamo al bar per un
bretzel ed una lattina. |
Parte il cinema... la
macchina automatica per la vendita del biglietto del treno. Accetta la Visa ma non
riconosce le nostre, quindi Perchio incazzoso. Meglio così perchè una volta
deciso di fare la fila e chiesto a voce il biglietto allo sportello abitato, il
prezzo A/R per 2 adulti scende da 36 a 21 euro... perchè? Boh! Ci dicono "Special
price"... ci
sembra comunque tanto. |
In treno dobbiamo
sorbirci una palla
sovrumana di ingegnere che vuole attaccare bottone con una passeggera cinese.
Lui, tedesco, parla inglese, lei, cinese, fatica a capirlo, ma lui
insiste e lei subisce... i trascorsi della Cozza,
memore dei tanti viaggi fatti in treno per la scuola, le fanno esclamare
"poverina!". |
Arriviamo a
Munchen e ad una walking distance troviamo l'oktoberfest! |
Il Perchio è inebetito... non sa come si fa ad avere una birra. La Cozza, acuta osservatrice,
ha la geniale idea imitatrice di sedersi ad uno dei tanti tavoli all'aperto ed
attendere l'arrivo di una cameriera. Voilà! Ecco prontamente in arrivo 2 mass
da litro e 2 bratwurst con crauti. Buoni e soddisfacenti anche per la mente.
Durante l'assorto assaporamento della birra arriva uno strano tipo che
inscena agli astanti del tavolo vicino uno spettacolino veramente divertente con
le dita luminose. Il Perchio, veramente appagato, gli regala un euro solo per lo
spettacolo. Le dita luminose, per la cronaca, costavano 10 euro... va bene la
simpatia, ma è un po' troppo. |
Il servizio d'ordine all'interno dei
"tendoni" è discreto, ma efficiente... impedisce a chiunque
di sostare nei corridoi di passaggio.
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Italiani
OVUNQUE! Che palle!
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Ammiriamo
il casino generale e dopo qualche foto acquistiamo una maglietta commemorativa.
Italiano furbo paga sempre doppio... la bancarella che offre a soli 8 euro (10
in meno delle altre), nasconde la truffa, ma l'italiano non s'accorge perchè
troppo furbo. Il basso prezzo e l'insistenza del venditore a non aprire
l'involucro perchè a suo dire sarebbe inutile, basterebbero a far pensare ad un trucco,
ed infatti il trucco c'è e si vede... il logo dell'oktoberfest è contornato
dalla scitta 2001!
Ma siamo nel 2003. Forse quelle del 2001 sono avanzate in sovrannumero vista la bassa affluenza
del
2001 dovuta alla caduta delle Torri gemelle (dati sito ufficiale dell'Oktoberfest)
e non sanno più come rifilarle. |
Proviamo anche un cappellino
a forma di botte di birra che non entra nel cranio del Perchio, ma alla Cozza arriva alle spalle. |
CONSIGLIO
per chi si trova a Monaco e non trova il luogo della festa: per andare dalla
stazione all'oktoberfest basta seguire al contrario la fiumana di molli ubriachi. Per
tornare è più difficile. |
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Alle 22.30
cominciano tutti a sbaraccare. Prima che chiudano tutto riusciamo ad acciuffare
un panino superbuono con prosciutto al forno che però ci
rimane nella gola in mancanza dell'ultima birra che ormai non servono più. Ma la festa continua alla
stazione osservando la fauna che vi giunge dopo una giornata di birra. Sul treno
è peggio ancora e il controllore passa solo per farsi una risata, ma senza
controllare un bel niente! |
Arrivati
ad Augsburg ci scoliamo l'ultima birra del minibar prima di addormentarci,
sfiniti, ma soddisfatti.
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