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L'Europa
centrale vista dalla moto ! |
Il Perchio e la Cozza |
Domenica 28/9/2003
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Wien (A)
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Sveglia alle 7.30, è un
po' presto, ma oggi abbiamo in programma una visita un po' approfondita
della città. |
Al buffet della colazione
ci rimpinziamo come maiali e subito dopo ci incamminiamo allo Schoenbrunn
Schloss, che dista solo poche centinaia di metri dall'hotel.
Già nel piazzale d'ingresso, attraverso depliants e cartelli, capiamo
subito che SONO PAZZI!
Ci sono diversi tipi di biglietti d'ingresso il cui costo sale
all'aumentare delle sale da visitare e, visto che si parla di sale, il
costo è più che salato... per il giro minore vogliono la bellezza di 18 euro.
Decidiamo di visitare solo le parti gratuite, oltretutto siamo già stufi di
letti a baldacchino e cessi imperiali. |
Aggiriamo quindi il "castello" (o più
propriamente "palazzo") e ci inoltriamo nell'immenso giardino.
Qui spuntano da ogni albero e/o cespuglio dei graziosi scoiattoli che
sembrano realmente selvatici, infatti non sembrano abituati ad accettare
cibo dagli umani.
Passeggiando senza fretta ci godiamo il caldo
sole, i fiori, l'erba, gli scoiattoli e, dulcis in fundus, la vista di
Vienna dall'alto. Sia chiaro, non è niente di eccezionale, ma la città
vista dall'alto è un obbligo per ogni turista... |
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All'interno del parco vi sono diverse attrazioni
e la Cozza diventa euforica quando scopre l'esistenza di un'immensa
serra dedicata alle succulente (per i meno esperti diremo che si tratta
di cactus), sua antica passione.
La visita alla serra desertica costa 4 euro, ma
ci lascia un po' delusi. Alla maggior parte delle piante lì residenti
mancano i cartellini col nome, inoltre il luogo sembra strutturato più
per attirare visitatori occasionali ed inesperti che per effettuare un
vero e proprio servizio scientifico.
Sembra quasi che la vera attrazione della "serra dei cactus"
siano i più strani animali del deserto... coloratissime lucertole,
ripugnanti scarafaggi ed invadenti cavallette. Tutti animali messi lì
apposta per destare l'attenzione dei visitatori, ai quali delle piante
grasse, forse, non gliene frega nulla. |
All'uscita ci fermiamo ad un chiosco
e ci facciamo un hot dog con birra prima di tornare in hotel per una
pennica a metà della quale, però, veniamo svegliati dalle pulizie mai più effettuate.
Ormai svegli prendiamo
il metro (1,50 euro a viaggio non ci sembra poco) ed andiamo in centro a fare un
po' di foto alla città e un po' di shopping per souvenirs.
Dovendo fare
il secondo spuntino odierno, scegliamo di andare all'Hotel Sacher ad assaggiare
l'originale torta omonima. |
Il Perchio, sbavante |
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alla
sola idea, confessa...
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il vero scopo della tappa a Vienna è mangiare la Sacher! |
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In un ambiente alquanto raffinato e sofistico ci
viene servita una fetta della famosa torta. Veniamo anche guardati un po' male a
causa della nostra insolita richiesta di accompagnarla con una birra. Il Perchio
va in euforia cibosa e giunto agli ultimi bocconi viene colto da un dilemma
esistenziale. Quale ultimo aroma lasciare in bocca? La soffice e cioccolatosa parte centrale, il
sigillo di duro cioccolato fondente o la parte esterna della fetta che è ricca
di glassa di copertura e marmellata? E' una scelta dura e difficile... |
Girovaghiamo ancora un paio d'ore per la città e, non essendone troppo entusiasti,
concludiamo o di non averne trovato la zona interessante, o che questa zona non
esiste... pensavamo di capitare in vicoli e stradine piene di botteghe e locali
caratteristici, ma forse ci sono solo grandi viali ed ampie piazze contornate da
grandi magazzini.
Probabilmente la storia imperiale di Vienna non ha mai imposto ai
viennesi la necessità di difendere la loro città e quindi non hanno
mai costruito mura o fortificazioni. Mancando il pericolo d'invasione le
strade hanno potuto essere larghe ed indifese, ma indifese anche dalla globalizzazione del mercato.
Andremo di sicuro a rileggere i vecchi libri di scuola per capire
meglio... |
Fra i tanti locali trendy e
fast-food scoviamo
un ristorante molto specifico dove il menu esterno promette bene e all'interno non parlano altro che tedesco. |
Cozza
: buona suppe d'oca, prosciutto di cinghiale con pere e mirtilli, e crepe con
prugnette (non leggete male, maliziosi, c'è la R) cotte.
Perchio
: arrosto di cinghiale con crauti rossi e wurstel.
Tre
birre, una snaps e 2 caffè a 55 euro. Metro
e nanna.
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