Sveglia ore 8.00
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Facciamo colazione. Prepariamo il
bagaglio e lo lasciamo alla reception mentre paghiamo. Prima di partire ci
vogliamo prendere un
paio d'ore per cercare CD al negozio dell'usato. |
Arrivati
al negozio il Perchio va in euforia da musica e vorrebbe acquistare tutto il
negozio, ma nasce un problema sui soldi... no Visa, no euro... che fare? Cambio o prelievo? Alla
fine paghiamo 1500 Kc in contanti (le ultime corone detenute dalla Cozza) per 5 CD. |
Appena
fuori andiamo ad uno dei tanti negozi di cambio per farci definitivamente
infinocchiare. Cambio a 32,5. No è a 29,5. No il vero è a 26,7 il che vuol dire che
abbiamo buttato nel cesso circa 200 Kc di commissione... più che prelevare con
Visa ad un bancomat!
Vabbeh, ormai è andata, il danno è fatto. |
Torniamo in albergo e
raccattiamo le nostre cose, recuperiamo la bambina dal garage e partiamo. Siamo a 68428 km.
Troviamo subito la strada per uscire dalla città e ad una stazione di servizio
lungo la strada facciamo una sosta per uno spuntino e la
benza. |
Arrivati a Tabor posteggiamo nella piazza
principale. Al locale tourist information veniamo dotati di mappa
storica ed altro materiale illustrativo sulla città. Ci incamminiamo
lungo le strette vie del centro soffermandoci ad ogni palazzo carico di
storia e scoprendo così di essere letteralmente circondati da cipponi
molto interessanti.
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Ritornati sulla piazza principale consumiamo uno spuntino sulla panchina sotto il sole
in compagnia degli anziani del paese e poi andiamo a prendere un caffè.
Come al solito rifiutiamo l'espresso e chiediamo un caffè normale, ma che qui vuol dire... TURCO! Una brodaglia a
6000 gradi ripiena di polvere di caffè macinato. La temperatura da ustione e
l'aspetto di melma ci inducono a rilassarci e a dimenticarci del tempo
che passa. Nell'attesa che la temperatura si abbassi e che la polvere
decanti, cerchiamo di capire cosa ci sia scritto sul foglietto del
conto. A prima vista leggiamo
"DO//"... cosa vorrà dire? Che numeri sono? Ma come scrivono questi?
Mah. |
Mentre ci interroghiamo sul
significato di quegli strani segni veniamo "investiti" da una scena
insolitamente insolita. Quattro ragazzi in fila indiana stanno camminando
all'indietro ognuno con un uovo in mano, ogni tanto fanno un saltello
all'unisono, scompongono la fila lateralmente e poi la ricompongono
ricominciando a camminare, sempre all'indietro... Ma sono tutti fulminati !!!! |
Finiamo il caffè, scattiamo qualche
foto e via, prossima meta... Jindrichuv Hradec.
Pronunciarne il nome è tanto faticoso quanto trovarne il centro, ma una
volta trovato chiediamo
per curiosità agli hotel in piazza quanto vogliono per la notte.
"Grand Hotel"...
pieno! Ma di chi? Chi viene a riempire questo posto dimenticato?
"Hotel Concertino"... vuole 3200 Kc... MA SIAMO MATTI?
Ci allontaniamo dal centro e chiediamo alla "Kavarna"... non c'è
nessuno.
Alcuni cartelli indicano l'esistenza di una pensione chiamata "Hanaklub", ma non esiste o noi non
la troviamo, meglio così perchè il nome ci dava un pericoloso presagio di
"club anale".
Proviamo a cercare anche la "Uznamu", ma non esiste nemmeno quella. |
Ci
rompiamo le scatole e proseguiamo per Nova Bystrice. Sulla strada troviamo altri
hotel, ma sono troppo isolati e non ci fermiamo nemmeno a chiedere. Arrivati a Nova
Bystrice capiamo subito che si tratta del classico paesino ignorante come quelli che
ci piacciono tanto. Al primo hotel che vediamo sulla piazza (chiamarla piazza forse è esagerato, diciamo...
slargo sulla statale) chiediamo una stanza per la notte. Qui parlano solo Ceco e
qualche parola di tedesco, ma alla fine riusciamo a comprenderci. La stanza
è enorme
e bella, sembra un appartamento, e ci accordiamo per 660 Kc. Il barista, cameriere, receptionist ecc. sembra
molto incazzato e nervoso, poi diventa gentilissimo e si offre anche di mettere
la moto nel retro al sicuro da occhi indiscreti. "Das ist besser!" Così dice
tutto soddisfatto, ma poco prima, chiedendo il permesso a qualcuno al telefono,
sembrava che proponesse l'acquisto della nostra moto a qualche amico losco... |
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Le
incomprensioni della lingua non ci permettono di capire se stasera qui fanno o
no da mangiare. Il barista ha anche chiamato un suo amico che "sa l'inglese" per comunicare con
noi, ma non capiamo lo stesso se alle 21.00 il ristorante apre o chiude... a
scanso di ecquivoci cerchiamo
quindi altri posti pappa.
Il primo puzza di fritto.
Il secondo puzza di
fumo.
Il terzo puzza di... no non puzza, ma è asiatico e noi vogliamo le specialità
locali.
Il quarto sembra quello giusto e ci facciamo due piattazzi di carne,
uova e un sacco di altra roba buona a soli 300 Kc. |
Torniamo
dal nostro omino dell'hotel e scopriamo che ha riempito ogni ordine di tavoli
del suo ristorante ed è
indaffaratissimo a servire piatti di pappa di ogni sorta... vabbeh, un po' di
soldi a lui e un po' anche agli altri del paese, quel che è giusto è giusto.
Ci
facciamo un doppio whiskey e un doppio Baileys e poi vorremmo andare a dormire, ma
i vicini di sopra
hanno dei baby picchiapiedi urlanti che sarebbe meglio sopprimere, quindi, nell'attesa
che si quietino, ci intratteniamo con giochi circensi e cerchi di fuoco. |
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