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L'Europa centrale vista dalla moto !

Il Perchio e la Cozza

Lunedì 22/9/2003

Nordlingen (D) - Rothenburg ob der Tauber (D)

Questa mattina la Cozza si sveglia incazzata nera col cuscino. Dice che al suo interno ha le molle come i materassi e che per questo non è riuscita a dormire bene, ma poco dopo, alla ripresa dei sensi, si accorge di aver detto una stupidata e dice che bastava smuoverlo un po'.
Poi s'innervosisce perchè dice che dal camminamento sulle mura ci hanno spiato tutta notte attraverso la finestra... chi? E perché? E poi, anche se fosse, chi se ne importa, adesso pensiamo a mangiare!
La colazione sembra un po' scarsa, ma è solo un'impressione... la bonza, come sempre del resto, è più che piena e il palato è più che soddisfatto.
Facciamo una pausa all'aperto per digerire e svegliarci completamente, ma dopo pochi minuti scappiamo in camera... il termometro ci dice che ci sono 10/12°C. Fa freddo!
Trafficando in bagno, la Cozza tenta di sradicare il lavandino dal muro... non voleva essere vandala, ma appoggiandosi al lavabo ha scoperto che è incollato alle finte piastrelle del linoleum attaccato al muro!!! Ma come si fa ad installare sanitari in codesto modo? E poi...

COS'HA LA COZZA STAMATTINA?

Meglio non concederle altro tempo in cui potrebbe fare altri danni e partire di corsa...

Oggi intendiamo percorrere il tratto più caratteristico della Romantischestrasse, la strada su cui ogni paese che si incontra ha tentato di mantenere inalterata la sua vocazione medievale. Se il preludio è Nordlingen... non ci resta che partire. 
Dinkelsbhuel: Bel paesino pieno di belle casette autoctone. Durante la passeggiata in centro assistiamo ad una vendita ambulante alquanto singolare... un omone dall'aspetto tipicamente germanico scende da una Mercedes familiare con rimorchio ed inizia ad urlare qualcosa agitando come un ossesso una grossa campana! Guardiamo meglio e vediamo che la costosissima auto è usata per il trasporto di... PATATE! Sta vendendo patate per strada e lo fa con un auto da un milione di dollari! Prendiamo atto delle usanze locali e ripartiamo.

Feuchtwanghen: Parcheggiamo all'abside. L'esplorazione del centro storico offre soltanto un'antica fontana ricoperta di stemmi e nulla di più. Un po' di delusione perchè la guida dava Feuchtwanghen come alternativa al più blasonato Rothenburg. Visto che siamo fermi, ne approfittiamo per un caffè da "Eiscafè La Piazza". Il nome del locale diventa il punto di partenza di una discussione sui cosiddetti cruciverboni. Chiamasi "Cruciverboni" quei soggetti che, emigrati anni or sono in paesi più o meno lontani, tornano virtualmente in Italia SOLO attraverso le telefonate-quiz dei vari cruciverboni domenicali... appena rivelano di guardare la TV via satellite dall'estero, subito, nello studio televisivo, scatta l'applauso, il boato, la ola, insomma il finimondo di solidarietà per la condizione di emigrato! Magari questi hanno fatto un sacco di soldi e sono talmente felici di vivere all'estero che non sognano di tornare in Italia nemmeno per le vacanze... ne abbiamo un classico esempio al tavolo a fianco. Un omo virile coi peli della pettoranza che fanno capolino dalla camicia sbottonata, tradizionale crocifisso d'oro da mezzo chilo al collo, pancia prominente, anello da cardinale al dito e unghia del mignolo modello machete... beve birra e fuma in continuazione dando ordini in dialetto meridionale a chiunque passa. Che sia il classico disoccupato italiano che grazie ad illeciti traffici riesce a stare al bar dalla mattina alla sera?
Rothenburg ob der Tauber: Giretto esplorativo in moto nel centro e poi andiamo a cercare Hans und Heidi Kraft. A circa 10km, dispersi nelle campagne (tenete bene in mente questa cosa per quando leggerete di domattina), troviamo il B&B.
OK per la stanza, ma il prezzo? Per ora è un mistero insoluto.
Giù il bagaglio, una piccola nanna e torniamo a Rothenburg. Invece che all'abside, parcheggiamo allo scranno (ex-cimitero medievale, ora piazza adibita a parcheggio) e via per la città. Subito ci facciamo un wienerwurst con birra, poi andiamo per negozi a cercare souvenirs e intanto visitiamo la città.
Il camminamento sulle mura La città dalle mura La porta a Sud
Buchi, case storte, cipponi, la punta ed infine Spitalbastei. Su e giù, dentro e fuori dai bastioni e le mura. L'intera giornata passa in frenesia!
Prendiamo un attimo di fiato e ripensiamo con calma cosa abbiamo visto...
Come Nordlingen, anche Rothenburg è completamente circondata da storiche mura di fortificazione sulle quali sono accessibili gli ex-camminamenti delle guardie. Percorrendole, si può avere l'intera visione dei tetti della città e contemporaneamente, volgendo lo sguardo verso l'esterno, godere di un magnifico paesaggio campagnolo.
Le mura sono state restaurate da pochi anni ed infatti sono tappezzate da targhe incise coi nomi di chi vi ha contribuito, per quanti metri ed in che anno, neanche fossero ex-voto. Vi si trovano nazionalità di tutto il mondo e contributi anche per un solo metro.
Il lato sud della città forma una punta a strapiombo sulla pianura. In questo punto le mura convergono in una porta che si apre sul giardino della città e da cui si può godere una bella vista dei bastioni e della pianura circostante.
Riprendendo il cammino sulle mura si giunge a Spitalbastei, l'antico bastione ultra-fortificato (ci sono anche i cannoni) che era l'unico accesso alla città. Le varie stanze su più livelli, i molteplici anelli di mura e gli innumerevoli passaggi da un punto all'altro di questo labirinto medievale riescono a farci perdere l'orientamento. Ad un certo momento non capiamo più se ci troviamo dentro o fuori la città e a che livello, se sulle mura o nelle segrete... comincia a far buio, meglio tornare in centro.
Tutto molto bello, meritava davvero. Finalmente una città storica dove l'ingresso è libero ed incontrollato in ogni suo angolo.

In una stradina del centro ci fermiamo a visitare il museo dell'artigiano... in pratica si tratta di una casa del '500 mantenuta così com'era all'epoca. All'interno si possono ammirare gli strumenti di lavoro dell'artigiano, la povertà dell'arredamento (se confrontata alla nostra attuale) e la divisione degli spazi fra bottega e abitazione di una famiglia del periodo.

Per la pappa serale scegliamo l'Agnello d'Oro.
A commento della cena riportiamo solo un'eloquente frase del Perchio: "Per il brodo usa il coltello!". Siamo quasi stufi di mangiare sempre così bene...

Burp! Prot! Davanti, di dietro... è tutta una liberazione. W i mantici!

Nel frattempo ci siamo persi l'effetto speciale dell'orologio che rievoca la famosa bevuta da 3 quarti di litro di vino in un solo sorso che salvò la città dall'assedio del 1613. Lo ripete da allora dalle 11.00 alle 15.00 e dalle 20.00 alle 22.00 ad ogni ora piena.

Prima di tornare al lettuccio ci fermiamo a pappizzare anche la bambina.

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