Questa mattina la Cozza si sveglia
incazzata nera col cuscino. Dice che al suo interno ha le molle come i
materassi e che per questo non è riuscita a dormire bene, ma poco dopo,
alla ripresa dei sensi, si accorge di aver detto una stupidata e dice
che bastava
smuoverlo un po'.
Poi s'innervosisce perchè dice che dal camminamento sulle mura ci hanno
spiato tutta notte attraverso la finestra... chi? E perché? E poi,
anche se fosse, chi se ne importa, adesso pensiamo a mangiare!
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La colazione sembra
un po' scarsa, ma è solo un'impressione... la bonza, come sempre del
resto, è più
che piena e il palato è più che soddisfatto.
Facciamo una pausa all'aperto per digerire e svegliarci completamente,
ma dopo pochi minuti scappiamo in camera... il termometro ci dice che ci sono
10/12°C. Fa freddo!
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Trafficando in bagno, la Cozza tenta di sradicare il lavandino dal muro... non
voleva essere vandala, ma appoggiandosi al lavabo ha scoperto che è
incollato alle finte piastrelle del linoleum attaccato al muro!!! Ma
come si fa ad installare sanitari in codesto modo? E poi...
COS'HA LA COZZA STAMATTINA?
Meglio non concederle altro tempo in
cui potrebbe fare altri danni e partire di corsa...
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Oggi intendiamo percorrere il tratto
più caratteristico della Romantischestrasse, la strada su cui ogni
paese che si incontra ha tentato di mantenere inalterata la sua
vocazione medievale. Se il preludio è Nordlingen... non ci resta che
partire. |
Dinkelsbhuel: Bel paesino pieno di
belle casette autoctone. Durante la passeggiata in centro assistiamo ad una
vendita ambulante alquanto singolare... un omone dall'aspetto
tipicamente germanico scende da una Mercedes familiare con rimorchio ed
inizia ad urlare qualcosa agitando come un ossesso una grossa campana!
Guardiamo meglio e vediamo che la costosissima auto è usata per il
trasporto di... PATATE! Sta vendendo patate per strada e lo fa con un
auto da un milione di dollari! Prendiamo atto delle usanze locali e
ripartiamo. |
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Feuchtwanghen: Parcheggiamo
all'abside. L'esplorazione del centro storico offre soltanto un'antica fontana
ricoperta di stemmi e nulla di più. Un po' di delusione perchè la
guida dava Feuchtwanghen come alternativa al più blasonato Rothenburg. Visto
che siamo fermi, ne approfittiamo per un caffè da "Eiscafè
La Piazza". Il nome del locale diventa il punto di partenza di una
discussione sui cosiddetti cruciverboni. Chiamasi "Cruciverboni"
quei soggetti che, emigrati anni or sono in paesi più o meno lontani,
tornano virtualmente in Italia SOLO attraverso le telefonate-quiz dei
vari cruciverboni domenicali... appena rivelano di guardare la TV via
satellite dall'estero, subito, nello studio televisivo, scatta
l'applauso, il boato, la ola, insomma il finimondo di solidarietà per
la condizione di emigrato! Magari questi hanno fatto un sacco di soldi e
sono talmente felici di vivere all'estero che non sognano di tornare in
Italia nemmeno per le vacanze... ne abbiamo un classico esempio al
tavolo a fianco. Un omo virile coi peli della pettoranza che fanno
capolino dalla camicia sbottonata, tradizionale crocifisso d'oro da
mezzo chilo al collo, pancia prominente, anello da cardinale al dito e
unghia del mignolo modello machete... beve birra e fuma in continuazione
dando ordini in dialetto meridionale a chiunque passa. Che sia il
classico disoccupato italiano che grazie ad illeciti traffici riesce a
stare al bar dalla mattina alla sera? |
Rothenburg
ob der Tauber: Giretto
esplorativo in moto nel centro e poi andiamo a cercare Hans und Heidi Kraft. A
circa 10km, dispersi nelle campagne (tenete bene in mente questa cosa per quando
leggerete di domattina), troviamo il B&B.
OK per la stanza, ma il prezzo? Per ora è un mistero insoluto.
Giù il
bagaglio, una piccola nanna e torniamo a Rothenburg. Invece che all'abside, parcheggiamo allo scranno (ex-cimitero
medievale, ora piazza adibita a parcheggio) e via per la città. Subito ci
facciamo un wienerwurst con birra, poi andiamo per negozi a cercare souvenirs e
intanto visitiamo
la città. |
Buchi, case storte, cipponi, la punta ed
infine Spitalbastei. Su e giù, dentro e fuori dai bastioni e le mura. L'intera
giornata passa in frenesia!
Prendiamo un attimo di fiato e ripensiamo con calma cosa abbiamo
visto...
Come Nordlingen, anche Rothenburg è completamente circondata da storiche mura di
fortificazione sulle quali sono accessibili gli ex-camminamenti delle
guardie. Percorrendole, si può avere l'intera visione dei
tetti della città e contemporaneamente, volgendo lo sguardo verso
l'esterno, godere di un magnifico paesaggio campagnolo.
Le mura sono state restaurate da pochi anni ed infatti sono
tappezzate da targhe incise coi nomi di chi vi ha contribuito, per
quanti metri ed in che anno, neanche fossero ex-voto. Vi si trovano
nazionalità di tutto il mondo e contributi anche per un solo metro.
Il lato sud della città forma una punta a strapiombo sulla pianura. In
questo punto le mura convergono in una porta che si apre sul giardino
della città e da cui si può godere una bella vista dei bastioni e
della pianura circostante.
Riprendendo il cammino sulle mura si giunge a Spitalbastei, l'antico
bastione ultra-fortificato (ci sono anche i cannoni) che era l'unico
accesso alla città. Le varie stanze su più livelli, i molteplici
anelli di mura e gli innumerevoli passaggi da un punto all'altro di
questo labirinto medievale riescono a farci perdere l'orientamento. Ad
un certo momento non capiamo più se ci troviamo dentro o fuori la
città e a che livello, se sulle mura o nelle segrete... comincia a far
buio, meglio tornare in centro.
Tutto
molto bello, meritava davvero. Finalmente una città storica dove l'ingresso è
libero ed incontrollato in ogni suo angolo. |
In una stradina del centro ci fermiamo a
visitare il museo dell'artigiano... in pratica si tratta di una casa del '500
mantenuta così com'era all'epoca. All'interno si possono ammirare gli strumenti
di lavoro dell'artigiano, la povertà dell'arredamento (se confrontata alla
nostra attuale) e la divisione degli spazi fra bottega e abitazione di una
famiglia del periodo.
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Per la pappa serale scegliamo l'Agnello d'Oro.
A commento della cena riportiamo solo un'eloquente frase del Perchio: "Per il brodo usa il
coltello!". Siamo quasi stufi di mangiare
sempre così bene...
Burp! Prot! Davanti, di dietro... è
tutta una liberazione. W i mantici!
Nel frattempo ci siamo persi l'effetto speciale dell'orologio che
rievoca la famosa bevuta da 3 quarti di litro di vino in un solo sorso che salvò
la città dall'assedio del 1613. Lo ripete da allora dalle 11.00 alle 15.00 e
dalle 20.00 alle 22.00 ad ogni ora piena.
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Prima di tornare al lettuccio ci fermiamo a
pappizzare anche la bambina.
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