Colazione super con anche una new entry... l'uovo nè
sodo, nè alla coque! |
Mentre stiamo partendo la coppia
che gestisce la pensione ci
saluta con la manina stando in piedi davanti alla porta. Neanche fossimo i loro
figli...
Questo tratto di Romantischestrasse sembra un'autostrada
e non è degno di nota.
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Giunti a Donauworth il Perchio si emoziona perchè
per la prima volta vede il Danubio, poi ne rimane deluso e commenta: "Tutto
qui? E' un fiume normalissimo... mi aspettavo qualcosa di imponente!".
Il paese è carino, ma non c'è praticamente nulla al di
fuori delle caratteristiche e colorate casette lungo la strada principale.
Sostiamo per un caffè e veniamo travolti da una banda musicale che apre il
corteo di una manifestazione ignota, ma non facciamo in tempo ad accorgercene
che subito finisce e i suonatori si disperdono. L'atmosfera torna
istantaneamente al mortorio precedente. |
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Ripartiamo ed il paesaggio torna ad essere campagnolo.
Arrivando ad Harburg ci colpisce la vista del suo castello arroccato
sulla collina. Ci fermiamo per una veloce visita.
Dopo una breve salita siamo già nel cortile interno, ma
essendo domenica ed ad un orario di pausa pranzo è tutto chiuso tranne il
ristorante ed il negozio di souvenir. Capiamo che si tratta di un sito molto
gettonato e ci riteniamo fortunati a non essere stati travolti da orde di
turisti. |
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Il NO tedesco
(nein) è definitivo perchè finendo per
"n" non si può ripetere.
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Dopo qualche foto ripartiamo nel caldo accecante ed
arriviamo a Nordlingen, dove abbiamo intenzione di visitare con calma la
città e di passarvi la notte.
Le prime due Gasthof a cui chiediamo una stanza sono
piene, ma la terza ce ne indica una quarta dove ci installiamo per 45 euro mit
frustuck.
Il Perchio viene invitato a posteggiare la bambina in mezzo ai tavoli del biergarten, dove ci arriva a motore acceso sputando
fumi e gas di scarico tra i bevitori.
Ci incamminiamo verso il centro e troviamo una città
piena di vita, con negozi aperti e bancarelle ovunque anche se è domenica.
Scatta lo shopping e spendiamo in souvenir. |
Ci sediamo ad una birreria ambulante per un bretzel e
due birrozze in compagnia di una fauna veramente interessante. Notiamo in
particolare il classico figlio degli anni '70 con gigantesco paio di occhiali
Ray-Ban a goccia, capelli lunghi e stopposi e una postura alquanto incerta
provocata dall'ormai esagerato tasso alcolico. A
fianco c'è un tavolo di storte mummie ultrasettantenni ognuna col suo boccale
di birra.
Sono tutti intenti ad ascoltare le canzoni tipische di
Siggi che intrattiene il pubblico con una serie di motivetti tradizionali ed
appassionanti. Ovunque si intravedono fra le gambe dei tavoli le zampette dei
bevitori che
tengono il ritmo.
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Finita la birra ci avventuriamo in cima alla torre,
forse può essere interessante uno sguardo dall'alto, visto che la città è
completamente circondata da mura e si trova su un'altura... oltre 200 gradini a
chiocciola! E se non crepi d'infarto prima, una volta arrivato in cima ti tocca
pure pagare... non hanno messo la cassa all'ingresso, ma in cima alla torre.
Povero cassiere...
All'altezza delle campane scopriamo l'originale meccanismo che le
muove... una gigantesca ruota mossa da uomini che vi corrono all'interno
come fossero dei criceti in gabbia!
Da lassù la vista è molto bella, ma ora tutti giù di corsa! " Voglio fare il giro delle
mura", ordina la Cozza. Una frase così è tanto semplice quanto
pericolosa... camminiamo
2 km per raggiungere quella che sulla cartina sembrava essere la partenza ed altri 7
per fare solo metà del giro della città, praticamente un'estenuante marcia
forzata. Dal camminamento di guardia delle mura si può vedere
una città da un punto di vista a cui non siamo abituati. Ci si
trova all'altezza del secondo piano così si possono vedere i tetti e spiare
l'interno delle abitazioni dalle finestre. Le case vecchie e un po'
fatiscenti lasciano anche intravedere il loro sistema di costruzione, un
intricato intreccio di ramoscelli rinforzato da malta e sassi.
Nonostante la fatica rimaniamo
comunque soddisfatti. Giunti alla torre in corrispondenza del nostro albergo,
cediamo alla tentazione e ci catapultiamo giù fin dentro il biergarten/parcheggio.
Al Perchio una bella birrozza e all'assetatissima Cozza 1/2 lt d'acqua.
Fatta la doccia decidiamo di cambiare i vestiti...
Tanto a Praga la lavanderia c'è di
sicuro...
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Dopo una ricerca superficiale della pappa serale
entriamo al Bue Rosso, la Gasthof che ci aveva indicato l'albergo disponibile e il cui menù ci
aveva subito ammaliato.
Menù incomprensibile, ma spaziale... l'intero
campionario mondiale di selvaggina. A sapere un po' più di tedesco si
potrebbe sbavare acquolina al solo leggere. Ne capiamo poco, ma quel poco ci
basta.
Cozza: zuppa del giorno + gulasch di cinghiale con
gnocchetti e pesca sciroppata.
Perchio: zuppa + cervo ai funghi con pancetta.
Tutto questo, oltre tre birre e due caffè, a soli 30 euro.
Per concludere la serata andiamo alla ricerca del centro vitale
del divertimento notturno, ma la folla pomeridiana è scomparsa e la città sembra deserta. Gli
unici locali aperti sono i ristoranti e le gelaterie italiane, di cui una very kultur
und trendy.
Lasciamo perdere... tutti a nanna.
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