La colazione non ci delude. Heidi la
"dentona"
ci offre pane di dodici tipi diversi, marmellate e salumi vari, caffè ecc.
tentando di instaurare un qualsiasi tipo di conversazione con un ripetitivo
"zsooo, zsooo...". Noi non ci preoccupiamo, basta sorridere sempre e
mangiare alla grande!
Espletati i nostri doveri mattutini ci
allestiamo per la partenza. Pronti...Via!
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Ma dove vai se le chiavi della moto non
ce le hai?
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PANICO! Tra le bestemmie,
le imprecazioni e tutti i santi del paradiso
chiamati all'appello dal Perchio, la Cozza riesce a mantenere la lucidità
mentale e la freddezza necessaria a non aggravare la situazione. Il Perchio ha già
perso anche la chiave di scorta ed è meglio non ricordarglielo in questo
momento. Scattano i percorsi mentali di un probabile tragitto
immaginario che la chiave, come dotata di una volontà propria, possa aver
deciso di percorrere dalla sera prima quando, senza ombra di dubbio, era tra le
nostre gelose mani. "Allora, siamo andati qui, siamo tornati di là,
abbiamo fatto questo, abbiamo disfatto quello..." Il percorso mentale, o
meglio, una strana connessione magicamente attivatasi nel cervello della Cozza,
la porta direttamente ad alzare il...
materasso! La chiave era lì, probabilmente stanotte aveva
sonno, freddo, stava comoda lì sotto...CHE CASPITA CI FACEVA SOTTO IL
MATERASSO?
Di nuovo, tutto è bene ciò che finisce
bene. O.k., ma se andiamo avanti così tra poco ci ricoverano in un qualche
ospedale in cardiologia!!!
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Finalmente partiamo.
Quando il contachilometri
segna 67477 lo stomaco della bambina comincia a brontolare, quindi ci fermiamo a Holzgan
(Tirolo) e le diamo un po' di pappa.
Decidiamo di evitare il più possibile
l'autostrada, quindi optiamo per la cosiddetta strada "gialla" (dal
colore che ha sulla cartina) che ci
consente di gustarci un po' le montagne.
Lungo la via veniamo bloccati da un omino
che fa gesti inconsulti in mezzo alla strada. L'unica cosa che capiamo è che per il
momento
non possiamo proseguire, dobbiamo aspettare circa dieci minuti.
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Parte la congettura: "secondo me devono
trasportare dei tronchi con qualche mezzo eccezionale e dobbiamo aspettare che
sia passato." Ma perché proprio dei tronchi? Booo! In realtà è la
transumanza guidata da allegri pastorelli, stile Heidi e Peter, di un sacco di
curioscimmie che passando annusano e leccano la bambina.
Passiamo da Lanterns, Forkpass e altri
paeselli; il paesaggio quasi autunnale è sempre stupendo.
Siamo in periodo di elezioni e ad ogni palo,
albero e cartello che vediamo è appeso un cartellone elettorale con la faccia di questo o
quel candidato. Il nostro mito diventa Willi Tilg. Non sappiamo né chi sia, né
di che partito faccia parte, ma la sua faccia è la copia esatta di Giacomo (del
trio Aldo, Giovanni e Giacomo) quando assume l'espressione da ebete sorridente.
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Percorriamo la
Alpenstrasse. La strada è comoda, larga e poco impegnativa. Si incontrano
migliaia di piccole pensioni, ristoranti e caffè, si capisce che è un tratto
di strada molto battuto dai turisti.
Ci fermiamo per uno
spuntino alle 12.12. Apfelstrudel + caffè a 11.40 euro. Iniziamo a pensare che
come l'anno scorso in Irlanda spenderemo le cifre fisse di circa 11 euro per gli
spuntini e 46 euro per le pappe serali. |
Verso le 15.00
arriviamo a Fussen. Trovato il cartello indicante Koenigschlossen andiamo
dall'altra parte pensando si tratti della direzione sbagliata per la nostra meta
e facciamo 40km circa intorno ad un lago arrivando a Schwangau da Nord
anziché da sud come previsto. |
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Entrati in paese ci si presenta subito
l'insegna da megalomani di Haus Wiedemann, pensione che avevamo prenotato via
e-mail. Volevamo proprio andare lì. Come si fa a non scegliere una
pensione i cui gestori, in fase di prenotazione, ti chiedono infastiditi:
"Ma perché volete venire proprio quei giorni lì che ho altra gente? Sono
forse vostri parenti gli australiani che occupano le altre stanze negli stessi
giorni?" Ma chi glielo ha detto? Perché mai
dovrebbero essere nostri parenti? E perché dovremmo cambiare il nostro
programma e non piuttosto cambiare pensione? Mah!
Comunque ciò che troviamo supera ogni
aspettativa. La pensione è gestita da due anziani bonzi, nani e claudicanti
(d'ora in poi li chiameremo "gnomi") che
non fanno altro che ripetere "Nicht rauchen!!!"
Continuano a ridere e a tentare di
comunicare mescolando cinque o sei lingue diverse, in ogni caso ci installiamo.
Nel frattempo il categorico divieto di fumare, tradotto in italiano dai due
gnomi, diventa un "No formaggio!"
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Andiamo al Tourist Info Center prima che chiuda e lì ci
forniscono tutte le indicazioni necessarie per la visita al castello in
programma per domani. |
A
questo punto non ci
resta altro da fare che cercare una pappa per la sera, quindi, come nostro
solito, passiamo in rassegna i menu esposti di tutti i ristoranti della zona,
cercando di entrare nello spirito linguistico tedesco per capire che cosa si
mangia e che cosa vogliano dire quelle interminabili parole sui menu.
Grazie al nostro
micro-vocabolario riusciamo per lo meno a tradurre parole come
"Zwiebelroastbraten" in "qualcosa di arrostito con le
cipolle".
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Durante il
girovagare incontriamo un'altra transumanza, questa volta nelle vie del paese e
per evitarne le kakke ci infiliamo in un negozio di anticume pieno zeppo di
cianfrusaglie di ogni tipo. Il vecchiume esposto va dalle riviste di moto anni
'60 alle slitte, dai cimeli
di guerra ai secolari campanacci per le mucche, per finire ai presepi e
agli
scooter d'annata. C'è veramente di tutto!
Dopo la visita a
questo che a noi è sembrato più un museo che un negozio, decidiamo di
prenderci una pausa di riflessione, in attesa della pappa, con un aperitivo
ovviamente a base di birra. Scegliamo un biergarten colorato con rombi
bianco-azzurri, simbolo della Baviera. La pausa di riflessione prosegue con una
pennica, poi partiamo all'attacco della pappa all'Hotel zur Post.
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Nel ristorante c'è una simpatica donnona che ci porta zuppe al gulasch e al fegato in
brodo. Proseguiamo con manzo cipolloso e shinkel (maiale) affogato nel ketchup.
Terminiamo con Obstwasser (snaps, cioè grappa). Satolli e
soddisfatti decidiamo di fare una passeggiata digestiva prima di andare a
dormire. |
Nella strada completamente buia che porta al castello rimaniamo
rapiti dalla devastante quantità di stelle che si riescono a vedere. E' un
momento magico... noi due, il buio completo, le stelle, il castello delle fiabe
illuminato sullo sfondo e... il muggito delle vacche che sostano ai bordi della
strada !
Buonanotte.
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