La vita del Santo
Un breve passo nel commento al salmo 118 di S. Ambrogio e la Depositio Manyrum del cronografo del 354 costituiscono i soli documenti storici da cui è possibile ricavare i pochi elementi certi sulla vita del santo. A consentirne la ricostruzione è, invece, la Passio S. Sebastiani, una sorta di romanzo storico, frutto della fantasia dell'autore, un romano che scrisse verso la metà del secolo V, Sebastiano nasce a Milano (secondo la Depositio), a Narbona da madre milanese sposata ad un funzionario romano della Gallia meridionale (secondo alcune leggende latine e greche). Entra nelle guardie pretoriane, raggiungendo ben presto alte cariche. Viene, quindi, chiamato a far parte delle guardie personali degli imperatori Diocleziano e Massimiano, cui fu molto gradito per la sua fedeltà e lealtà. Grazie a questa fiducia imperiale e alle alte cariche raggiunte, riesce a diffondere il messaggio cristiano tra le famiglie nobili e i magistrati, fino a convertire il prefetto di Roma, città in cui Sebastiano ormai vive. Lo zelo per la diffusione della dottrina cristiana unito a quello per l'assistenza ai carcerati e alla sepoltura dei martiri non passarono inosservati. Chiamato a giudizio dagli imperatori fu condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. Di notte alcuni cristiani fra cui Irene, vedova del martire Castulo, si recarono sul posto per dargli sepoltura. Accortasi che era ancora miracolosamente vivo, la nobildonna lo soccorse e lo accolse nel suo palazzo del Palatino. Riacquistata la salute, anziché seguire l'invito dei cristiani ad abbandonare Roma per avere salva la vita, decise di dichiarare pubblicamente la sua fede in Cristo, davanti ai due imperatori mentre questi compivano un sacrificio al tempio di Ercole. Per ordine di Diocleziano fu ucciso, probabilmente tra la fine del III sec. e l'inizio del IV mediante flagellazione nell'ippodromo del Palatino e il suo corpo gettato in una cloaca. La leggenda racconta che Sebastiano apparve alla matrona Lucina rivelandole il luogo in cui era stato abbandonato il suo corpo e ordinandole di seppellirlo presso la tomba dei Ss. Pietro e Paolo sulla via Appia. Lucina eseguì quanto comandato e diede sepoltura al martire nel cimitero ad catacumbas.