Il culto del Santo
La festività di S. Sebastiano martire, è celebrata dal mondo d'occidente il 20 gennaio e dal mondo orientale il 18 agosto. Nell'antichità il centro principale di venerazione fu sulla via Appia nel cimitero ad catacumbas, celebre perchè i pellegrini vi si recavano principalmente per venerare i principi degli apostoli, ma rendendo pari culto agli altri martiri che vi erano sepolti. La fama, però, è legata soprattutto alla protezione contro la peste insieme a S. Antonio, S. Rocco,S. Cristoforo e i Ss. Ausiliatori. Si narra, infatti, che nel 680 scoppiò una furiosa pestilenza; si ricorse all'intercessione di S. Sebastiano ed immediatamente l'epidemia cessò. Questi episodi gli guadagnarono nella fantasia popolare la fama di taumaturgo contro le epidemie e, essendo queste assai diffuse nel Medioevo, un conseguente notevole aumento della sua fama e del suo culto che si protrasse fino al XVI sec.
Il culto di San Sebastiano in Sicilia
In Sicilia il culto del Martire sembra che sia stato introdotto nell'anno 1063 dai lombardi che al seguito di Ruggero I si stabilirono nel Valdemone. La devozione a S. Sebastiano si accrebbe tra il 1625 e 1630, quando si invocò la sua intercessione per fermare la terribile epidemia di peste che affliggeva l'Isola. (m.c.)
Il culto di San Sebastiano in alcune città della nostra bella Sicilia
Ferla ( Siracusa )
Particolarmente venerato nella Sicilia sud-orientale, gode un culto quasi esclusivo. Anche Ferla, che nei tempi passati acclamo' San Sebastiano Patrono e Protettore lo festeggia con una devozione che ha superato i secoli.
L'origine della festa risale alla prima metà del XVI secolo quando per intervento miracoloso del Santo il paese fu liberato da una grave pestilenza. Il barone di Ferla, don Gaspare Moncada l'anno 1533 "Concedeva undici giorni di immunità, di libertà e di franchigia in occasione della festa". Ma il culto di San Sebastiano e' molto più antico, considerato che nel 1481 si iniziò la costruzione della prima chiesa. Non dimeno antica era la confraternita di San Sebastiano che molto probabilmente aveva come prima sede la chiesa dello Spirito Santo dove c'era "Altare cappella Santi Sebastianus". Nel XVII secolo il 20 Gennaio, (Dies Natalis) del martire, era festa di precetto con la proibizione di svolgere qualsiasi tipo di lavoro"di aprire fundachi e putiche" Negli anni passati (1800) la festa era celebrata il 26 Luglio, poi in tempi più recenti e' stata anticipata al 20 Luglio. Nel corso degli anni molti aspetti folcloristici religiosi della festa sono andati perduti o proibiti del tutto: per grazia ricevuta, molti usavano fare la lingua "a stasciniuni", durante la notte i "Nudi" facevano "u giru a SammMastianu". Erano uomini che avendo fatto voto al Santo, giravano per il paese vestiti di mutande, o semplicemente di un perizoma e una fascia rossa a tracollo. La corsa si concludeva all'alba con il trionfale ingresso dei "Nudi" nella chiesa di San Sebastiano. Nonostante molte usanze sono scomparse la devozione per il Patrono e' rimasta immutata, e ogni anno San Sebastiano viene solennizzato in un clima sempre crescente di fervore religioso. Nel giorno della vigilia, dopo la tradizionale "Curruta"(Svelata)del Santo, parte la processione della Reliquia. Il giorno 20, alle 5 del mattino, i colpi a cannone e il suono delle campane annunciano la celebrazione della prima S.Messa. E il giorno che i ferlesi vanno a ringraziare San Sebastiano, dei tanti benefici ottenuti, ne sono testimonianza i ceri "nTorci" che i beneficiati, vanno ad accendere ai piedi del Santo Martire. Durante tutta la giornata i bambini vengono spogliati e cosi nudi vengono offerti simbolicamente al Patrono. I vestitini, legati alle colonne del fercolo, saranno poi ricomprati con offerte in denaro. A mezzogiorno in punto tra lo sparo dei fuochi d'artificio, le Reliquie e la statua del Santo, portati a spalla dai "Nudi" vengono portati fuori dalla chiesa("a nisciuta"). Il simulacro inizia il suo giro processionale seguito da tanta gente, anche scalza, che lo accompagna per le vie principali del paese. Di sera, dopo la S Messa, si ripete la processione del Santo posto sul carro trionfale. Il rientro del Patrono viene salutato da uno spettacolo pirotecnico. Giorno 27 a conclusione dell'ottavario il Simulacro ligneo del Patrono, tra le invocazioni commosse dei fedeli, che lo salutano al grido di "SammMastianu Viva" viene velato.
Mistretta ( Messina )
A Mistretta il 20 gennaio la festa di S. Sebastiano è celebrata forse in tono minore, ma si tratta ugualmente di un giorno di vacanza per tutti. Invece, la solenne processione del 18 agosto è stata concepita per dare la possibilità agli emigrati di assistere alla singolare corsa di S. Sebastiano, ed è quindi massimamente partecipata. La pesante “vara” del Santo è portata a piedi scalzi da 60 cittadini ed è preceduta nella sua corsa, per tutto il perimetro della città, da una “varetta” piena di ceri, simbolo di grazie ricevute, sostenuta da giovani.