Processione

Su Processione Piazza Mameli Le Confraternite Confuoco S. Lucia S. Rita Carnevale
 La processione del Venerdì Santo.
 La Processione del Venerdì Santo ha origine dalle cerimonie di flagellazione penitenziale che si celebravano già
 nel XII secolo, durante la Settimana Santa e che ancora oggi si praticano in alcune nostre regioni.
 Queste manifestazioni erano organizzate dalle singole Confraternite, in proprie cerimonie che rappresentavano
 scene sulla Passione di Cristo.
 Il Concilio di Trento stabilì che queste confraternite passassero sotto il controllo dei Vescovi, che proibirono le
 flagellazioni pubbliche.
Nacque così la necessità di avere altre rappresentazioni e a tale scopo, le
 Confraternite, diedero commissione ad importanti scultori, di rappresentare
 scene della Passione di Cristo. Furono quindi scolpiti gruppi lignei policromi, 
 detti poi, dalla tradizione popolare, "Casse".
 Con i Decreti Vescovili del 1810 e 1813, le confraternite si unirono nel Priorato
 Generale, e così terminarono le singole rappresentazioni e ne venne istituita
 una singola, la cui organizzazione era fatta a turno da ciascuna confraternita, 
 e fu stabilito anche l'ordine di sfilata delle "Casse". Anche il Municipio di Savona
 prese posizione, con un'ordinanza, pena lo scioglimento della Confraternita
 dissidente, affinché la processione fosse fatta da tutte le Confraternite e in un
 giorno stabilito. Le discordie, però, continuarono fino al 1858. Specialmente le confraternite di S.G. Battista e quella della S.S. Trinità, che si unì alle altre nel 1840. Per questi fatti, il popolo savonese fu definito "popolo turbolento" dal Ministro degli Interni del tempo.

 La Processione si svolge negli anni pari. Le "Casse" sono portate a spalla da uomini che indossano la "cappa" di
 appartenenza alla Confraternita; essi debbono effettuare soste, ogni circa 30 m. di percorrenza, essendo le
 "Casse" molto pesanti.
 Il momento della fermata viene dato dal capocassa, che si trova davanti, mediante una mazzetta di legno; 
 batte un colpo su una delle stanghe utilizzate per il trasporto e a questo segnale, il capocassa, che sta dietro
 alla cassa, risponde con due colpi e la cassa viene messa in sosta. Analoga procedura viene effettuata per la
 partenza.

 L'inizio della Processione è segnalato dai rintocchi della "Campanassa", la sola che può suonare durante
 la processione. Quindici sono le "Casse" che sfilano, secondo una successione, come si è detto, stabilita.
 La processione si apre con un gruppo di tamburini, a ricordare l'antico cerimoniale medioevale, segue la Croce 
 di Passione, sulla quale sono rappresentati tutti i simboli della Passione: i dadi, il gallo, il martello, la spugna,
 il gallo, i denari, la lancia, il calice.
 Seguono le quindici casse, intervallate da musicanti e l'ordine di sfilata è il seguente: 
 La promessa del Redentore (Confr. S.S. Giovanni e Petronilla)
 L'Annunciazione (Confr. Cristo Risorto) 
 L'Orazione nell'orto (Confr. S.S. Giovanni e Petronilla) 
 Il Bacio di Giuda (Confr. S.S. Agostino e Monica) 
 Cristo legato al palo (Confr. S.S. Giovanni e Petronilla) 
 La Flagellazione (Confr. S.S. Pietro e Caterina) 
 l'Incoronazione di spine (Confr. S.S. Agostino e Monica) 
 Ecce Homo (Confr. S.S. Pietro e Caterina) 
 Cristo cade sotto la Croce (Confr. S.S. Pietro e Caterina) 
 Cristo spira in croce (Confr. S.S. Giovanni e Petronilla) 
 Cristo morto in croce (Confr. N.S. di Castello) 
 La Deposizione dalla croce (Confr. N.S. di Castello) 
 La Pietà (Confr. N.S. di Castello) 
 La Deposizione nel sepolcro (Confr. Cristo risorto) 
 L'Addolorata (Confr. S.S. Trinità). 
 Seguono un gruppo corale e la banda della città, 'Antonio Forzano', che eseguono
 antiche musiche di autori savonesi.

Seguono ancora, il Vescovo, il Priore Generale, rappresentanti degli ordini religiosi e delle confraternite. La processione è chiusa dall'arca della Santa Croce, del 1722, scortata dai carabinieri in alta uniforme.

Il numero di partecipanti è di circa 1500 persone.

La cassa "Incoronazione di spine" del Maragliano è considerata monumento nazionale.
La cassa più pesante è 'La deposizione nel sepolcro ', circa 17 quintali, portata da 24 uomini.
La deposizione dalla croce del savonese Filippo Martinengo pesa circa 16 quintali.

Foto di alcune casse - altre foto

Caratteristiche delle casse:

 La promessa del Redentore: (Adamo ed Eva e la Fede) scultura in legno policromo di Filippo Martinengo 
                                       (Savona 1750 - 1800) m. 3,60 (alt.) x 1.90 (largh.) x 1.90 (lungh.)
                                        Oratorio dei SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla.

 L'Annunciazione:                scultura in legno policromo di Anton Maria Maragliano (1664 - 1741) 
                                       m. 1.90 x 1.62 x 1.45
                                       Oratorio del Cristo Risorto

 L'Orazione nell'orto:            scultura in legno policromo di Anton Maria Maragliano (genovese 1664 - 1741) 
                                       m. 2.20 x 2.00 x 1.80
                                       Oratorio dei SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla.

 Il Bacio di Giuda:               scultura in legno policromo di Giuseppe Runggaldier (Ortisei 1926) 
                                       m. 2.00 x 1.60 x 1.50
                                       Confraternita dei SS. Agostino e Monica, chiesa di S. Lucia

Cristo legato al palo:          scultura in legno policromo di ignoto del sec. XVIII m. 2.00 x 2.00 x 1.80
                                      Oratorio dei SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla.

 La Flagellazione:               scultura in legno policromo di ignoto di scuola napoletana del sec. XVII 
                                m. 2.00 x 2.10 x 1.80
                                      Oratorio dei SS. Pietro e Caterina.

 l'Incoronazione di spine:     scultura in legno policromo di Anton Maria Maragliano m. 1.50 x 1.70 x 1.30
                                      Confraternita dei SS. Agostino e Monica, chiesa di S. Lucia 

Ecce Homo:                     scultura in legno dipinto di Renata Cuneo savonese (1903 - 1995) 
                                      m. 2.10 x 1.80 x 0.90 
                                      Questa scultura sostituisce quella di Giò Andrea Torre (1650-1700), maestro del
                                      Maragliano, che fu distrutta il 12 agosto 1944 durante un bombardamento. 
                                      Oratorio dei SS. Pietro e Caterina.

 Cristo cade sotto la Croce: scultura in legno policromo di ignoto di scuola napoletana del sec. XVII
                                      m. 2.70 x 3.00 x 1.50
                                      Oratorio dei SS. Pietro e Caterina.

 Cristo spira in croce:         scultura in legno policromo di Anton Maria Maragliano (1664 - 1741) m. 3.40 x 2.60
                                      Oratorio dei SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla.

 Cristo morto in croce:        scultura in legno policromo di ignoto di scuola romana del sec. XVI 
                                      m. 4.10 x 2.35 x 1.85
                                      Oratorio N. S. di Castello

 La Deposizione dalla croce: scultura in legno policromo di Filippo Martinengo (Savona 1750 - 1800)
                                      m. 4.14 x 2.20 x 2.85  
                                      Oratorio N. S. di Castello

 La Pietà:                         scultura in legno policromo di Stefano Murialdo savonese (1776 - 1838)
                                      m. 1.95 x 1.55 x 1.25. scolpita nel 1833 e ritoccata dal Brilla nel 1842.
                                      Oratorio N. S. di Castello

 La Deposizione nel sepolcro: scultura in legno policromo di Antonio Brilla savonese m. 2.25 x 2.40 x 1.85. 
                                       Oratorio del Cristo Risorto

 L'Addolorata:                     scultura in legno policromo di Filippo Martinengo (Savona 1750 - 1800)
                                        m. 1.80 x 1.60 x 1.45 
                                        Confraternita della SS. Trinità, chiesa di S. Rita.
                                        In questa statua, la Madonna è rappresentata con il petto
                                        trafitto da sette pugnali a rappresentare i grandi dolori da Lei sofferti. 
                                      - La profezia di Simeone                                      
                                      - La fuga in Egitto
                                      - Lo smarrimento di Gesù nel tempio
                                      - L'incontro con Gesù lungo la salita al Calvario
                                      - La crocifissione e l'agonia di Gesù
                                      - La morte e la deposizione
                                      - La deposizione nel sepolcro