curriculum Vincenzo de Simone |
Nato il 6 settembre 1941 da Orlando, nobile di Orignano, e da Clara Pastore, non ha seguito studi classici, né conseguito titoli accademici. Autodidatta in ricerche storiche, si è formato nelle sale di studio degli archivi salernitani, di Stato e Diocesano, e in quello della badia di Cava de' Tirreni. Ha collaborato con la Rassegna Storica Salernitana dal 1991 al 2006 con la pubblicazione di dodici articoli [link] e con Controcampo Salerno nel 2008 con la pubblicazione di sei articoli divulgativi sulle chiese omonime di Salerno. È stato fra gli autori del primo volume della Storia di Salerno - Salerno Antica e Medievale, edizioni Elio Sellino, 2000 e primo curatore della seconda edizione di Salerno Sacra di Generoso Crisci, edizioni Gutenberg, 2001, curando in particolare i testi relativi ai luoghi di culto siti nel comune di Salerno e la serie dei vescovi e arcivescovi della diocesi. Quale esperto di araldica ha lavorato con Giuliana Capriolo, Giuseppe Cirillo, Maria Antonietta Del Grosso, Ugo della Monica e Amalia Galdi alla realizzazione della pubblicazione Specchi di nobiltà - Il manoscritto Pinto della Biblioteca Provinciale di Salerno, PrintartEdizioni, 2013 [link]. Ha condotto diverse visite guidate nell'ambito della manifestazione Visitiamo la Città promossa dal comune di Salerno [link] e tenuto conferenze nello stesso ambito [link]. I suoi studi hanno portato alla corretta individuazione, fra gli altri, dei siti dell'antica Cattedrale, della porta di Elino, della chiesa di Santa Maria de Domno, della casa di Masuccio Salernitano, del primo ospedale cittadino di San Giovanni de Busanola, della porta di Radeprando, dei tracciati delle mura prelongobarde, longobarde e successive, della cappella di San Ludovico d'Angiò dell'Archivio di Stato e all'identificazione di un cavaliere della famiglia de Stellatis nella figura in altorilievo sul sarcofago nella navata destra della Cattedrale per lungo tempo ritenuto di Ruggero Borsa. La serie dei vescovi e arcivescovi da lui ricostruita è stata ufficialmente adottata dalla Curia arcivescovile salernitana. |