"Manga e Animazione

a cura di Giuseppe Tribuno e Claudio Guardigli

TATSUNOKO

La Tatsunoko ha superato i 40 anni di attività e per l'occasione ha deciso di rinnovare sostanzialemnte il suo sito web! che vi consiglio di visitare.
Il logo dell'azienda è l'ormai famoso cavalluzzio marino in "stile Tatsunoko" e non sembri strano visto che la parola tatsunoko significa in giapponese cavalluccio marino.
Fu infatti nel lontano 1962 che Tatsuo Yoshida e i suoi due fratelli Kenji Yoshida e Ippei Kuri fondarono quella che all'inizio era solo una piccola compagnia di mangaka (cioè di disegnatori di fumetti), ma che nel giro di un paio di anni si sarebbe spostata anche nel campo degli ANIME. La strada che i fratelli Yoshida e i loro collaboratori avevano di fronte nel campo dell'animazione era a dir poco piena di ostacoli, ma già alla fine degli anni '60, con produzioni come Mach Go Go Go e Kurenai Sanshiro (Judo Boy), la Tatsunoko si era imposta sul mercato degli Anime TV come una delle più affidabili compagnie.

L'iniziatore di tutto fù il prematuramente scomparso Tatsuo Yoshida (1933-1977) cioè appena un anno prima che la seconda serie di Gatchaman fosse trasmessa. I suoi disegni sono delle vere gemme e non solo nel panorama Anime degli anni '60 e '70. La bellezza dei personaggi in Mach Go Go Go (la 'Mach 5' in italiano), Gatchaman e Kyashaan è interamente dovuta alla bravura di Tatsuo Yoshida. da considerare infatti il padre degli Anime moderni.
I suoi due fratelli Kenji e Toyoharu (quest'ultimo noto con lo preudonimo di Ippei Kuri, foto a lato) sono ancora il presidente e il vice-presidente rispettivamente della Tatsunoko.


Tra il '70 e il '77 la Tatsunoko uscirà poi con cartoni come Minashigo Hatchi (L'ape Magà), Mokku (Le nuove avventure di Pinocchio), Demetan (La banda dei ranocchi), Paul no Mirakuru Daisakusen (Il fantastico mondo di Paul), ma soprattutto con produzioni epocali come Gatchaman, Kyashaan, Polymar e Tekkaman, non c'è alcun dubbio che la Tatsunoko assurse al rango di migliore casa produttrice di ANIME in Giappone, surclassando sia dal punto di vista delle sceneggiature, ma soprattutto dal punto di vista grafico, le altre produzioni giapponesi (e non) contemporanee.
Sfido chiunque a trovarmi un'altra serie altrettando ben disegnata e dai contenuti così seri come, ad esempio, la ormai mitica prima serie di Gatchaman. Quando mai si era visto un cartone disegnato in modo così realistico? Personaggi come Ken Washio o Joe Asakura non si trovano in nessun altro cartone, per non parlare dell'avvenenza delle donne in stile Tatsunoko.
Eh, sì, il tratto grafico di Tatsuo Yoshida (qui sotto a destra) era proprio da favola, per non parlare dei disegni tecnici quali interni di basi, astronavi e gli stessi robot, da Pegas (il robot di 'Tekkaman') agli splendidi androidi in 'Kyashaan', a 'Godam', frutto del genio di artisti come Mitsuki Nakamura (l'iniziatore del disegno tecnico negli anime, inventore della God Phoenix dei Gatchaman) e di Kunio Ookawara (quest'ultimo avrebbe poi 'inventato' Gundam nel '79).
La Tatsunoko, infatti, fu la prima compagnia di cartoni animati al mondo a creare la figura del mecha designer, cioè un disegnatore specializzato nei progetti di robot, astronavi, ecc.
Fu questa curiosità che i membri della Tatsunoko hanno sempre mostrato nei confronti del nuovo a permettergli di sperimentare nuove tecniche di ripresa e perfino di colorazione (la colorazione dei visori dei caschi dei Gatchaman ha fatto scuola). E nel 1975, con Tekkaman, fu proprio la Tatsunoko ad usare, per la prima volta al mondo, la computer graphic! Le produzioni fantascientifiche della Tatsunoko, poi, godevano della supervisione di un consulente, cioè Rei Kosumi, un famoso scrittore di fantascienza giapponese, il cui compito era quello di individuare ed eliminare dalle sceneggiature elementi non realistici o comunque non accettabili nella letteratura fantascientifica.
Fu grazie a Rei Kosumi che in Gatchaman, per la prima volta al mondo, il concetto di buco nero (la famigerata Operazione Buco Nero, il primo dei tre piani che Sousai X (in Italia il Generalissimo X) ideò per distruggere la Terra. Gli altri due, nella seconda e terza serie rispettivamente sarebbero stati il Piano di Spostamento Solare e la Pulsazione Spaziale) fu introdotto in un cartone! Ma forse la più grande invenzione della Tatsunoko fu quella del SOUKANTOKU, cioè del 'supervisore' o 'regista generale', cioè di un controllore dei registi dei singoli episodi di una serie. La Toei, infatti, non aveva mai usato un SOUKANTOKU per le sue produzioni, lasciando la realizzazione di ciascun episodio di una serie nelle mani dei singoli registi (con risultati spesso discontinui, non solo nella regia, ma anche nella caratterizzazione dei personaggi, nonché nel loro aspetto grafico).
Grazie all'introduzione del SOUKANTOKU, invece, le produzioni targate Tatsunoko raggiunsero dei livelli di unitarietà e compattezza insperati per l'animazione dell'epoca. Da allora in poi, non solo la Toei, ma anche tutte le altre case di produzione ANIME, come la Sunrise, istituirono la figura del SOUKANTOKU!
Il sito della Tatsunoko riporta anche un elenco delle serie già uscite in DVD in Giappone.

TERA E...

La storia di "Tera e..." è ambientata nel 3000 o nel 4000, credo, ed ha a che fare con l'emigrazione su altri pianeti, la creazione di una nuova razza di uomini, ecc. In altre parole è una 'space opera'.
Mi sembra che "Tera e..." vinse il premio quale miglior manga dell'anno proprio nello stesso anno di "Kaze to Ki no Shi" (si trattò di un ex aequo, con la Keiko Takemiya accaparrantesi tutti e 2 i premi!!!).
Sempre a tal proposito di questo presto inizierò a leggerne il terzo e ultimo volume. Sembra incredibile, ma la storia è molto simile a quella di Matrix!!!
Solo che il manga è della seconda metà degli anni '70! Si vede che nei disegni tecnici è stato influenzato da film come 2001: Odissea nello spazio (che è, tra l'altro, il mio film preferito di tutti i tempi). Cos'altro dire?, la storia è quella di un futuro che vede l'umanità controllata da un computer 'divino', per cui le vite di tutti sono bell'e preordinate!
Tutti nascono in provetta e fino ai 14 anni vengono affidati a genitori fittizi su diverse colonie spaziali. Compiuti i 14 anni, tutti vengono sottoposti ad un test, chiamato "check di crescita", durante il quale la memoria dei soggetti viene cancellata completamente. A quel punto, però, i sottoposti al test vengono a sapere che il posto su cui sono cresciuti non è la Terra, bensì una semplice colonia spaziale, dalla quale saranno costretti ad allontanarsi per essere poi spediti in altre colonie a svolgere il compito che il computer centrale ha già programmato per loro. Tra gli uomini, però, comincia a nascere una nuova razza dotata di poteri speciali (sì, proprio come in Matrix! Che quelli del film abbiano tratto ispirazione dal manga?), che riesce a conservare la propria memoria anche dopo il test.
Il computer centrale ha ordinato di uccidere tutti questi 'nuovi esseri umani', in quanto, secondo lui, ostili al sistema. Il manga parla, quindi, della lotta dei mutanti (i nuovi esseri) contro coloro che sono controllati dal computer, e del lungo e forse fallimentare viaggio di questi stessi mutanti verso la patria che non hanno mai visto, cioè la Terra, dove solo l'élite scelta dal computer può vivere....

Osamu TEZUKA

Bravissimo autore, in particolare ricordo la sua fantascienza dal cuore umano (i volumi ambientati nel futuro del suo manga "HI NO TORI", La Fenice in italiano, sono davvero molto belli). Il suo unico difetto, però (e questa è una cosa totalmente soggettiva), è che il suo stile, dal disegno alla narrativa, è vecchio di una generazione e mezza rispetto agli autori sui quali si è formata la cultura manga odierna, cioè Go Nagai, Leiji Matsumoto, Ken Ishikawa (l'autore a quattro mani di Getter Robo insieme a Go Nagai), ecc.
Tezuka, insomma, essendo stato l'inventore dei manga, ne ha sì creato la grammatica, ma nello stesso tempo ha permesso a quelli venuti dopo di lui di sviluppare, magari meglio, i suoi stessi temi.
Persino Mitsuteru Yokoyama e Shotaro Ishinomori, che insieme a Tezuka costituiscono i tre padri del fumetto giapponese, hanno uno stile in parte più moderno. Yokoyama e Ishinomori fanno parte della generazione di mezzo, quella che avrebbe poi dato il via a Go Nagai e Leiji Matsumoto (quest'ultimo però è sempre stato un indipendente, mentre Nagai iniziò come assistente di Ishinomori). L'idea del robot 'buono', che era venuta in mente a Tezuka (Astro Boy) ed era poi stata sviluppata da Yokoyama e Ishinomori, raggiunse il suo apice con Go Nagai, mentre l'idea di viaggio/vita nello spazio (altro tema classico dell'opera di Tezuka) fu sviluppato a fondo da Matsumoto, che si può considerare il vero 'poeta dello spazio'.

TIME BOKAN SERIES

Delle "Time Bokan Series" (cioè le serie della macchina del tempo). In Italia ne sono andate in onda solo quattro e cioè, in ordine cronologico: Time Bokan (eh, sì, la prima serie si chiama semplicemente "La macchina del tempo"), Yattaman o Yatterman (un'espressione che è un chiaro richiamo al giapponese "yatta!", che significa "ce l'ho fatta!"), Yattodetaman (è questo il vero nome di Calendarman, ma ne parleremo più in là), Otasukeman (in italiano si chiamava "I predatori del tempo", ma il nome giapponese deriva dal verbo "tasukeru", "aiutare").
Che cos'hanno in comune tutte queste serie da essere considerate una saga (tra l'altro in Giappone è appena iniziata la pubblicazione in DVD di tutte e cinque le serie)?
Innanzitutto i viaggi nel tempo, ma questo non è valido per tutte le serie, infatti in Yatterman, i protagonisti si limitano semplicemente a viaggiare all around the world coi loro buffi veicoli a forma di animali. L'elemento comune, dunque, è un altro, è cioè i nemici.
Questi possono essere anche parecchi in numero (come nel caso di Yattodetaman/Calendarman), ma di sicuro includono i personaggi della bionda e dei suoi due scagnozzi, uno grosso e uno magro. Spesso, poi, questi nemici sono guidati dal un capo misterioso (come il Dokurobee di Yatterman), la cui identità viene scoperta solo nell'ultima puntata e spesso si rivela essere un bluff colossale, nel senso che magari è solo una voce preregistrata (come nel caso di Otasukeman/I predatori del tempo)! In questo tipo di sovrano misterioso, en passant, è facile identificare una parodia di tutti i capi dei cattivi made in Tatsunoko, nel senso che dal Sousai X di Gatchaman, al Jigokuder di Godam, al Dokuma di Gordian, al Dobrai di Tekkaman, quelli della Tatsunoko amano rappresentare gli imperatori nemici come esseri misteriosi, quasi delle entità divine.
Di queste serie, la mia preferita è sicuramente Yatterman, che è anche quella che ha avuto più successo in Giappone, a giudicare dal numero di puntate (oltre 100), ma anche la primissima Time Bokan era piacevole, tanto più che fu l'unica delle cinque serie ad essere realizzata mentre Tatsuo Yoshida era ancora in vita (si era nel '76). Otasukeman (cioè I predatori), poi, presenta un elemento originalissimo, cioè il fatto che sia amici che nemici viaggiano tutti sulla stessa nave spaziale, gli uni ingnorando l'identità degli altri, e solo dopo essersi mascherati si affrontano, senza mai capire, però, che i propri avversari sono in realtà i propri stessi compagni di viaggio! Le identità segrete di tutti verranno svelate, ovviamente, nell'ultimo episodio. Davvero un'idea originale.
Per concludere, una precisazione. All'inizio degli anni '80, arrivò in Italia un'altra serie comica della Tatsunoko, cioè Muteking (Tondemo Senshi Mutekingu), che però non ha nulla a che vedere con la saga Time Bokan.

TAIYOU NO OUJI HORUSU NO DAIBOUKEN
(titolo italiano presuntivo LA GRANDE AVVENTURA DI HOLS, IL PRINCIPE DEL SOLE)

Non è molto che ho rivisto un film anime che comprai in Giappone nel 1998 anni fa e che, da bambino, avevo più volte visto sulla solita Telecapri. Si tratta di "Taiyou no Ouji Horusu no Daibouken" (cioè, "La grande avventura di Hols, il principe del sole"), un film prodotto dalla Toei nel '68, che fu anche il primo lavoro di registi come Miyazaki (sì, quello di Mononoke, Laputa, Nausicaa, Conan, ecc.) e Takahata (Heidi, Anna dai capelli rossi, ecc.)!
Il disegno dei personaggi rivela chiaramente la propria somiglianza con le altre opere dei 2 maestri (Hols è praticamente un versione un po' più antiquata di Conan) e, in parte, anche la trama. Ad ogni modo, si tratta di un bellissimo film di avventura ambientato in un villaggio nordico preso di mira da Grunwald, il demone dei ghiacci. Hols, il protagonista, possiede però la spada del sole, l'unica arma in grado di sconfiggere il mostro.
Quest'ultimo, però, manderà sua sorella Hilda nel villaggio degli uomini come spia, per cui ad un certo punto la trama si sposta sui sentimenti combattuti di questa ragazza-demone che in parte è innamorata di Hols e in parte deve obbedire agli ordini di Grunwald... Ad ogni modo, penso che questo sia un ottimo film, che da bambino mi incantava etteralmente. Ci ho messo secoli a scovarlo in Giappone, anche perché, avendolo visto circa venti anni fa l'ultima volta, proprio non ricordavo né il titolo né altro. Fin quando, durante il mio soggiorno studio a Tokyo, non ne vidi la cassetta in vendita in uno dei miei abituali negozi di video che ovviamente dopo il mio passaggio non l'aveva più sullo scaffale!

TORITON DEL MARE
(titolo originale UMI NO TRITON)

E' una serie poco conosciuta dal pubblico italiano perché trasmessa solo su canali a bassa diffusione con il titolo di Toriton.
Tratto da un manga di Osamu Tezuka, venne realizzato sotto forma di anime nel lontano 1972, e successivamente dallos tesso soggetto nacque un film d'animazione per il grande schermo.
I genitori del piccolo Triton muoiono nel tentativo di ribellarsi al crudele Poseidon, re degli abissi che, al comando di malvagie creature, impone la sua volonta agli abitanti del mare. Il giovane protagonista raccoglie la loro difficile eredità aiutato da Lukar, una delfina dalle grandi capacità, e da Pipi, una giovane sirena.

TRIDER G7
(titolo originale MUTEKI ROBO TORAIDAA G7)

Prossimamente maggiori informazioni...

Haruya YAMAZAKI

Haruya Yamazaki è nato a Tokyo il 2 febbraio 1938, questoi professionista degli anime ha prestato la propria penna a parecchi lungometraggi e serie televisive; ha collaborato agli script di diverse serie sportive come Attach No.1 (1969), dedicata alla pallavolo e rivolta ad un pubblico femminile, e Dash Kappei (1989), incentrata sul basket e dedicata ad un target maschile. In campo fantasceintifico ha firmato episodi di Danguard Ace (1977), e Capitan Harlock (1978), tratti dai manga di Leji Matsumoto. da segnalare anceh al sua presenza alle serie Lensman (1984) e Samurai Giants (1973), ambientate rispettivamente nello spazio e sui campi di baseball.
Per il cinema si è occupato dei fantascientifici Space Adventure Cobra (1982) e Lenaki Ko (19080), trasposizione animata del romanzo "Senza Famiglia" di E. Malot. Haruya Yamazaki è il cosceneggiatore dell'anime Il castello di Cagliostro insieme al regista Hayao Miyazati

YATTAMAN
(titolo originale TIME BOKAN SERIES YATTAMAN)

Yattaman fu trasmesso dal 1977 al 1978 in 108 episodi. Come nelle altre Time Bokan Series i nemici sono sempre in tre : Tonzuro, Boyakki e Miss Doronjo, che si pone come loro capo. I protagonisti della storia, Aichan e Ganchan, lottano epr ostacolare i piani del malvagio trio, scendendo in battaglia con buffi robot zoomorfi in grado di produrre la distruzione dei robot nemici tramite piccoli automi meccanici. Lo scopo dei loro viaggi, questa volta è il recupero della pietra Dokurostone, divisa in cinque parti sparse in varie epoche storiche che apparentemente nascondono il segreto di un misterioso tesoro, ma in realtà formano la testa di un extraterrestre, Dokurobei. Quest'ultimo una volta raggiunto il suo scopo, grazie allo sfortunato trio riparte alla volta del suo pianeta natale, lasciando i protagonisti con un palmo di naso.

Mitsuteru YOKOYAMA

Mitsuteru Yokoyama è l'autore di Sally la Maga, di Babil Junior, di Giant Robo e soprattutto di Super Robot 28 ovverosia "TETSUJIN 28GOU" in giapponese, il primo robot gigante della storia che non era però pilotato dall'interno, ma da un telecomando esterno.
La rivoluzionaria invenzione della cabina di pilotaggio interna fu fatta da Go Nagai per il suo Mazinger Z: prima di lui nessuno al mondo aveva mai pensato di fare una cosa del genere.

Bibliografia