Manga e Animazione

a cura di Giuseppe Tribuno e Claudio Guardigli

OTARU NO HAKABA

Qualche giorno fa, ho infine ricevuto il catalogo della Yamato Video e devo dire che di sorprese ne ho trovate un bel po'! Tanto per cominciare, nel settore DVD (quello che a me più interessa), oltre alla già annunciata pubblicazione di Lady Oscar, è appena stato pubblicato un bellissimo film prodotto dalla Ghibli (la compagnia di Hayao Miyazaki e Isao Takahata), diretto dallo stesso Takahata (il regista di Heidi e Anna dai capelli rossi). Si tratta di 'Hotaru no Hakaba' (Una tomba per le lucciole) ed è ambientato nel Giappone semidistrutto alla fine della II Guerra Mondiale. Ha come protagonisti due bambini (fratellino e sorellina) rimasti orfani e che devono vedersela con i mille guai di un paese invaso dalle malattie e dalla fame...
A dire il vero, io non l'ho mai visto, ma a quanto mi riferiscono, è davvero molto bello.

PATLABOR
(titolo inglese PATLABOR)

E' un anime dei primi anni '90, incentrato sulle storie di una squadra di polizia del futuro con a disposizione dei robot chiamati, appunto, i labor. Di Patlabor ho i due film, ma non avevo mai visto la serie. Una curiosità, il regista della serie è il grande Mamoru Oshii, uno dei più importanti registi di anime contemporanei. Uno dei suoi primi lavori fu Urusei Yatsura (Lamù), e tra i suoi film più famosi c'è il tanto celebrato (ancorché abbastanza recente) Ghost in the Shell.

PRINCIPESSA SHAMANICA
(titolo inglese SHAMANIC PRINCESS)

Si deve ammettere che, questo OAV, più si vede e più piace. Le protagoniste femminili hanno degli occhi troppo grandi, quasi mostruosi, ma in generale i disegni e l'ambientazione sono eccellenti.
Il paese in cui si svolge l'azione è qualcosa di magico, forse anche più bello di Gaea di Esca o degli scenari di Laputa di Miyazaki (che insieme a quello di Shamanic Princess rappresentano comunque i miei due 'mondi' preferiti)!
Una natura incontaminata, coadiuvata da un décor da favola, fanno da sfondo ad una storia che sa sì di europeo, ma anche tanto di giapponese.
I combattimenti tra le ragazze hanno forse un che di Sailor-Moonesco, ma io pagherei per vivere in un 'mondo' come quello di Shamanic Princess!

   
Questo ANIME è una della poche cose che ho visto (tra film e cartoni) che mi fa venir voglia di entrarci dentro...
Nelle ultime due puntate, quelle in cui 'YORUDO NO ZA' (il 'Trono di Yold'), che la protagonista Tiara sta cercando per ordine del Gran Sacerdote di Guardian World (il mondo di appartenenza di tutte le protagoniste e dei loro comprimari maschili), si rivela essere nientemeno che Sara, la ragazza scomparsa amica di Tiara stessa e della sua rivale Lena.

la REGINA DEI MILLE ANNI
(titolo originale SHIN TAKETORI MONOGATARI: SEN-NEN JO'O cioè Il nuovo racconto di Taketori: la Regina dei Mille Anni)

Altra serie di Reiji Matsumoto come è chiaramente visibile dal disegno dei personaggi.
In Italia la serie è conosciuta col titolo "La Regina dei mille anni". Fu realizzata nel 1981 dalla Toei Doga.
Il protagonista (anche se solo perché guardiamo l'evolversi della storia tramite i suoi occhi) è un ragazzo di nome Tori, solo in italiano. Il suo vero nome è Hajime (il cognome è Amamori). Forse in Italia fu usato il nome di Tori (che in giapponese significa "uccello") solo perché fa rima col cognome Amamori.
Per quanto riguarda la storia tutto ha inizio nel 1999 (ma il manga è del 1981), quando il professor Amamori (il solito omino buffo in stile Matsumoto), zio di Hajime scopre che un misterioso pianeta è in rotta di collisione con la Terra. Si tratta del pianeta Larmetal, di cui a poco a poco si cominciano a scoprire i segreti. Tanto per cominciare, si viene a sapere che Larmetal è un pianeta del sistema solare che sfiora la Terra ogni 1000 anni. E ogni 1000 anni da Larmetal arriva una nuova regina dei 1000 anni (le solite donne bionde dai capelli lunghi fino alle anche), destinata a reggere il mondo in segreto per i 1000 anni successivi (fino cioè all'arrivo della nuova regina). La regina attuale (ovviamente in incognito sulla Terra), cioè quella che dovrebbe lasciare il posto alla nuova sovrana quando Larmetal si sarà avvicinato sufficientemente alla Terra non è altri che Yayoi, l'assistente del professor Amamori. Ma stavolta le cose vanno diversamente dal solito. Tanto per cominciare, una setta segreta chiamata Sennen Dorobou (i ladri dei 1000 anni) e retta da un individuo mascherato sta facendo di tutto per impedire il passaggio delle consegne tra le due sovrane. E poi la stessa Yayoi non sembra proprio intenzionata a lasciare il suo posto di regina alla nuova arrivata, tanto è vero che invece di lasciarle lo scettro la sfida a duello su Venere.
Che cosa c'entra in tutto questo il piccolo Hajime (che tra l'altro è la copia esatta del Tetsuro del Galaxy Express)? C'entra eccome! Perché lui è l'unico che, almeno all'inizio della serie, viene messo a conoscenza da parte della stessa Yayoi della sua vera natura. Per sfuggire sia ai ladri dei 1000 anni, sia agli inviati di Larmetal, i due faranno addirittura un viaggio nel sottosuolo, alla scoperta delle tombe delle regine dei 1000 anni del passato. In questo strano mondo sotterraneo sono pronte centinaia e centinaia di città disabitate, destinate ad accogliere i profughi della Terra nel caso scoppiasse una guerra contro Larmetal.
Ma chi sono i ladri dei 1000 anni? E perché stavolta Larmetal è in rotta di collisione con la Terra, mentre in passato si era limitato a sfiorarla? Beh, stavolta la regina di Larmetal, sovrana di tutte le regine dei 1000 anni, vuole trasferire tutti gli abitanti del suo pianeta sulla Terra, perché Larmetal è avvolto dal ghiaccio per almeno 999 anni su 1000. L'unico anno in cui la natura di risveglia su Larmetal è quello in cui lo stesso pianeta attraversa il sistema solare e giunge vicino alla Terra. La rotta di collisione contro la Terra non è che un tentativo per spaventare i terrestri, che secondo i piani della regina di Larmetal dovranno tutti trasferirsi su Larmetal stesso al posto dei larmetaliani. I ladri dei 1000 anni, poi, sono larmetaliani e terrestri che venuti a conoscenza dei nuovi piani della somma regina ne vogliono impedire l'attuazione. Il capo mascherato della setta, infine, non è altri che Selene la sorella minore di Yayoi (la regina dei 1000 anni attuale).
Il finale della serie, anche se non ne ricordo i particolari, vedrà ovviamente le forze della Terra sconfiggere quelle di Larmetal che prenderà ancora una volta la via degli spazi siderali.

RENSIE LA STREGA

Altra serie di maghi e maghette dipendenti in questo caso niente popo' di meno che dal "Regno supremo" che sarebbe identificato con il nostro inferno.
Della serie conosco: la casa di produzione Toho Company di Tokyo; dialoghi (in giapponese) di Koi Ikeno; sceneggiatura di Toshio Okabe mentre la regia è di Hiroshi Sasagawa.

ROCKY JOE
(titolo originale ASHITA NO JOE)

Di recente ritrasmesso dalle rete locali italiane è anche la seconda serie di Ashita no Joe, quel cartone con la sfiziosa sigla in giapponese che fa "Genki, genki! Kaze ni nare, genki! Genki, genki! Kumo ni nore!"
Perché non cominciare dalla prima serie, mi domando? Ad ogni modo, stano destino, quello di Ashita no Joe: è, se non l'unico, sicuramente uno dei pochissimi anime ad aver avuto la prima serie realizzata da uno studio e la seconda da un altro. La prima serie vide la luce nell'ormai lontano 1970 grazie agli animatori della Mushi Production, la mitica casa fondata da Osamu Tezuka che fallì nei primi anni '70. La seconda serie, invece, uscita nell'80 fu prodotta dalla TMS (Tokyo Movie Shinsha) che dalla seconda metà degli anni '70 in poi infilò un successo dopo l'altro (Lupin, Remi, Lady Oscar, God Mars, Super Robot 28, Occhi di gatto, City Hunter, ecc.).

SAIYUUKI

Ultima serie arrivata su MTV, uscita appena due anni fa in Giappone. E' intitolata proprio "Saiyuuki" ed è l'ennesima variazione sullo stesso testo e francamente non mi ha entusiasmato soprattutto a causa dell'uso abbondante di animazioni al computer.

SEN TO CHIHIRO NO KAMIMAKUSHI
(titolo italiano presuntivo LA SCOMPARSA DI SEN E CHIHIRO)

E' l'ultimo film di Miyazaki uscito l'anno scorso (2001) in Giappone e (sob!) non ancora arrivato nelle sale italiane. Il titolo è 'Sen to Chihiro no kamikakushi' (ossia in italiano La scomparsa di Sen e Chihiro) e, da quel po' che ho capito dal sito in giapponese dedicato alla pellicola, si tratta di una strana storia in cui una bambina di nome Sen si ritrova in uno strano mondo (che dalle figure ricorda molto il Giappone del secolo scorso, ma mi posso sbagliare, ovviamente) in compagnia del suo animaletto Chihiro.
Per accentuare l'alone di mistero attorno alle vicende dei protagonisti e soprattutto attorno allo strano mondo nel quale i due si ritrovano, la parola usata nel titolo per rendere "scomparsa" è 'kamikakushi', che letteralmente significa 'essere nascosti dagli dei.
La scomparsa dei due è solo un pretesto, sembra, per raccontare le contraddizioni del mondo industrializzato o qualcosa di simile.
Il mondo in cui Sen e Chihiro si vengono a trovare è piuttosto una condizione della mente, penso. Di più, al momento, non so, ma anche da questo poco il film si preannuncia come una bomba e di sicuro scavalcherà Mononoke quale film più visto di tutti i tempi in Giappone (e la classifica include anche film con attori in carne e ossa!)

STARBLAZER
(titolo inglese STARBLAZER)
(titolo originale UCHU SENKAN YAMATO cioè Corazzata spaziale Yamato)

La serie in questione è conosciuta in Italia col titolo "Starblazer". Dobbiamo questo "splendido" titolo (che significa "guerrieri delle stelle") all'edizione americana della serie. Ma sfortunatamente agli ameriCani dobbiamo anche qualcos'altro...
Molti di voi non sanno che la "Yamato" era una nave esistita veramente...era il gioiello della Marina militare giapponese della 2° Guerra Mondiale, fatta colare a picco dagli americani in battaglia. Sapendo ciò i furbastri cambiarono il nome della nave in "Argo" (mutuandolo dal mito classico di Giasone e gli Argonauti) e "giustamente" anche tutti i nomi dei personaggi (che diventarono anglofoni).
Certo, non sarebbe un reato grave se non tenessimo conto del fatto che ci troviamo di fronte, secondo alcuni, ad un opera esplicitamente anti-americana. La fisionomia di Dessler (capo del popolo di Gamilas in originale, in italiano reso con il nome di Deslock) infatti, pur avendo nomi nordici e chiamando il proprio capo "fürher", sono ritratti con il topos classico di un occidentale (specialmente nell'anime).
Nei primi episodi della serie poi il popolo di Gamilas al pari di Starsha non è caratterizzato da un colore della pelle azzurro che apparirà invece più avanti nella serie, forse per meglio differenziare i terrestri dagli alieni.
Da sempre i cattivi in stile Matsumoto sono occidentali e più propriamente nazisti, basti pensare al Doppler di Danguard, all'imperatore Zwodar della seconda serie della Yamato, allo stesso Dessler, e i loro capi vengono quasi sempre chiamati "soutou", cioè "führer" o "cancelliere".

Una variante o derivato della parola Soutou è dato al cattivo di turno in Gatchaman che risponde al nome di Sousai X.

La serie è piena di censure (non si vede mai morire nessuno) e il sakè (bevanda sacra nelle opere di Matsumoto) diventa a volte latte a volte acqua...
La puntata ove viene raccontata la storia della vera nave Yamato è stata completamente elimitata nella versione americana. La colonna sonora è stata distrutta con effetti sonori fuori luogo e alcuni brani sono stati ricantati in inglese.
I dialoghi sono stati cambiati (specie quando erano incentrati sulla Yamato) e gli autori originali sono citati solo in una breve riga nei credits... Qualitativamente,almeno la prima serie dell'anime, presenta molti difetti in fase realizzativa. Disegni approssimati e frequenti ricorsi a campi lunghi e primi piani, evidenziano delle evidenti carenze nell'animazione, solo in parte compensate da un sottofondo musicale imponente.In Italia ne sono usciti due film che riassumono un po' le vicende della serie degli episodi televisivi. In uno dei due Susumu Kodai (Derek Wildstar) muore con la sua amata schiantandosi contro l'astronave di Zodar (il sovrano dell'Impero della Cometa). Questo film fece rimanere così male i fans giapponesi della Yamato che Matsumoto & company si affrettarono a far uscire una serie TV (la seconda, che ha luogo dopo il ritorno da Iscandar) che ricalcava la stessa storia del film [Hakushoku Suisei Teikoku, cioè Impero della Cometa Bianca (è questo il nome originale dell'impero nemico)], ma con una differenza fondamentale: nessuno dei buoni muore!
Tra le altre differenze significative tra film e serie TV, c'è il fatto che Dessler, il bluastro cancelliere di Gamilus (Gamilon in italiano), diventa buono, al punto che nelle terza e per ora ultima serie TV, una volta fondato l'Impero di Galman, sarà uno degli alleati più fedeli dei terrestri! Per molti, Dessler è uno dei personaggi più interessanti del mondo anime, quasi un politico moderno che non ci pensa due volte a voltar gabbana. Inoltre, nella serie TV, Teresa (Trelena in italiano), la donna di Telezar (quella che manda l'SOS sull'arrivo dell'Impero della Cometa), non possiede un corpo d'antimateria come nel film, per cui è una donna normale.
Per tutta le seconda serie, quindi, farà da fidanzata a Shima (Mark Venture in italiano), il pilota della Yamato e in qualche modo rivale di Kodai (Wildstar). Teresa comunque è l'unica buona a morire alla fine della seconda serie.

STAZINGEER
(titolo inglese STARZINGER)
(titolo originale SF SAIYUKI STARZINGER cioè Il fantascientifico "Saiyuki" spaziale Starzinger)

In Italia conosciuto come "Starzinger" realizzato tra il '78 e il '79 dalla Toei Doga. Nel nostro paese l'anime è molto famoso grazie ai cyborg protagonisti i cui nomi originali originali sono, seguendo lo splelling giapponese, "Jan Kuugo" (dove "jan" si legge come il "Gian" in "Gianmarco"), "Don Hakka" e "Saa Jiougo" (dove "Jiougo" si legge più o meno come l'italiano "giogo") che vengono anglicizzati come "Jan Koogo" (Star Crow), "Don Hakka" (Star Chopper) e "Sir Georgo" (Star Bood).
La sigla è stupenda e il doppiaggio è molto buono (tranne la petulante voce della Principessa Aurora).
Curiosità: La storia non è altro che la trasposizione del "Saiyuki" nello spazio."Saiyuki" è un antichissima e popolare leggenda cinese scritta da Wu Cheng'en che letteralmente significa "Viaggio in Occidente". Narra delle vicende del bonzo Tripitaka che, in compagnia dello scimmiotto Sun-wu-Kung (Son Goku, Sun l'acrobatico) di una divinità decaduta con la testa di maiale (il porcello delle otto astinenze) e di un alchimista trasformato in un mostro di palude (Sabbioso), parte verso l'India alla ricerca dell'edizione completa dei Sutra. I punti di contatto tra la leggenda e Starzinger sono nel concetto stesso di "viaggio" che il gruppo si trova ad affrontare e nella caratterizzazione del protagonista: Hayan Coog. Infatti, come lo scimmiotto Sun-wu-Kung, possiede un bastone superestensibile, una coroncina che gli provoca dolore se disubbidisce e invece della nuvoletta Kinton (nuvola d'oro) possiede la bellissima Star Crow. I due hanno anche un simile passato alle spalle: Sun-wu-Kung, dopo aver messo a soqquadro la terra, era stato rinchiuso sotto il monte dei Cinque Elementi, mentre Hayan Coog, per lo stesso crimine, viene rinchiuso in una sfera sulla Luna. Entrambi verranno richiamati solo per scortare il bonzo (Sun-wu-Kung) e la principessa Aurora (Hayan Coog).
Inoltre c'è un'altra cosa cosa da aggiungere: il personaggio di Jan Koogo di Starzinger è ovviamente il Goku della situazione, no? Il suo nome in giapponese, come già ti ho detto, si scrive Jan Kuugo e per anni mi sono chiesto perché i creatori della serie (tra cui c'è Leiji Matsumoto) se ne fossero usciti con un nome così sgraziato. Non meraviglia, infatti, che il Kuugo giapponese sia stato italianizzato in Coog (si legge "cug"), perché quella "o" finale (presente in molte giapponesizzazioni di parole occidentali) davvero suona male in italiano. Ma a ben vedere, quella "o" finale ha un preciso significato: la parola giapponese "Kuugo" non è altro che l'anagramma di "Gokuu" (in italiano lo scriviamo semplicemente "Goku", ma lo spelling originale prevede due "u")! La parola "Gokuu", infatti è composta di due sillabe, "go" e "kuu" (quest'ultima però è una sillaba cosiddetta "a due more" e quindi viene scritta con due hiragana, cioè "ku" e "u"), e siccome il giapponese va scritto in sillabe, l'unico modo per fare l'anagramma di "Gokuu" è quello di invertire "go" e "kuu". Il risultato finale è quindi "kuu" + "go" = "Kuugo", cioè "Koogo", se lo si vuole inglesizzare.
Starzinger non è l'unico anime ad essere tratto da "Saiyuki" tra i più famosi ricordiamo "The Monkey" (di Osamu Tetsuka) e "Dragon Ball" (di Akira Toriyama).
Nel 1960, uno dei primi lungometraggi di Osamu Tetsuka intitolato appunto "Saiyuki" viene importato e doppiato col titolo "Le tredici fatiche di Ercolino". Erano altri tempi, ma è comunque inspiegabile come si possa travisare tanto le opere di una cultura diversa dalla nostra (simile trattamento ebbe "Anju to Zushiomaru" che da "Anju e Zushiomaru" divenne "Robin e i due moschettieri e mezzo").

Bibliografia