Manga e Animazione

a cura di Giuseppe Tribuno e Claudio Guardigli

GAIKING IL ROBOT GUERRIERO
(titolo originale DAIKUU MARYUU GAIKINGU)

Serie prodotta dalla Toei nel 1976 e nota anche per il fatto di aver causato la rottura tra Go Nagai e la Toei stessa. In effetti, il tratto grafico di Gaiking è molto Nagaiano (basti pensare alla faccia del robot!). particolarmente interessante è il fatto che in quanto a trama Gaiking si può considerare una specie di anti-Grendizer. Parecchie sono infatti le similitudini tra gli abitanti di Zela (i nemici di Gaiking) e quelli di Vega. Il fatto stesso poi che il protagonista Sanshiro Tsuwabuki fu doppiato in italiano dal mitico Romano Malaspina (lo stesso di Grendizer, Jeeg, ecc.), ha forse contribuito a rafforzare nel pubblico italiano l'idea di Gaiking quale "fratello" di Grendizer.
Nella serie, oltre al protagonista è presente anche un altro "bello", cioè Pete Richardson, il pilota del Drago Spaziale. Il fronte nemico è davvero di prim'ordine. Darius il Grande è davvero uno dei cattivi più cattivi che ci siano: il fatto che sia enorme, anche più del Gaiking, ed il fatto che abbia la bocca sulla fronte lo rendono davvero impressionante. Il suo doppiatore italiano poi, Giorgio Locuratolo, è talmente bravo da essere riuscito a dargli una voce ancora più cattiva di quella originale giapponese (il che è tutto dire). Chissà perché abbiamo sempre immaginato Saddam Hussein con una voce del genere.
Al di sotto di Darius ci sono i grandi quattro (Shi Tennou), cioè il re del nord Killer, il re del sud Dankel, il re dell'est Ashmof, ed il re dell'ovest Desmon. Tra gli episodi tragici da ricordare (caratterizzati spesso dalla morte di fidanzati o fidanzate dei protagonisti di cui la Toei era maestra nei primi anni '70) c'è quello dal titolo "Il diavolo in lacrime" (forse il mio preferito), che narra di Erika, ragazza guerriera di Zela, che scopre che Sanshiro (il pilota del Gaiking) ha il volto identico a quello del suo defunto fidanzato Starl; e inoltre quello intitolato "Un fiore dallo spazio", in cui un'altra ragazza di Zela di nome Elisa (di cui si innamora Ken Sakon, uno dei membri dell'equipaggio del Drago Spaziale) si introduce con l'inganno nel Drago Spaziale per farlo saltare in aria con la bomba ad orologeria innescata nel suo corpo.

GA-KEEN
(titolo originale MAGUNE ROBO GAKIIN cioè Ga-keen, il robot magnetico)

Punti forte dei questa serie erano la canzone (quella italiana è altrettanto bella di quella giapponese) e il disegno di Takeru davvero ben fatto, molto meglio della ragazza Mai. I nemici (gli Azariti in italiano, ma il loro vero nome è Izaruseijin, cioè izariani o abitanti del pianeta Izar) erano brutti e aggressivi al punto giusto, e poi c'era la Sweet Cross ("croce d'incanto" in italiano) cioè la trasformazione/fusione di Takeru e Mai in un solo essere (mai visto un più esplicito richiamo sessuale in un cartone giapponese anni '70)!!!
Tuttavia, per me la serie non ha mai funzionato fino in fondo. A proposito, il nome originale del robot non è Geikin o J-kin (pronuncia del doppiaggio), bensì Ga-keen, pronunciato come la 'ga' in 'gamba' + la parola inglese 'keen'!
La serie fu ritrasmessa tra le altri reti locali dalla solita Telecapri tra l'agosto e il dicembre del '93, cioè quando la seconda e la terza serie di Gatchaman furono trasmesse per l'ultima volta nella zona di Napoli.

GAKE NO UE NO PONYO
(titolo inglese presunto PONYO ON A CLIFF)

L'acclamato regista giapponese Hayao Miyazaki ritorna alla regia di un nuovo film dal titolo Gake no ue no Ponyo (Ponyo on a Cliff). Il film sarà realizzato con uno stile che ricorda i disegni fatti a mano con colori pastello e acquerello e uscirà in Giappone nell?estate del 2008.
Scritto da Miyazaki la storia del film è ambientata principalmente in mare e narra le vicende di Sokuke, un bambino di cinque anni, e della principessa dei pesci rossi Ponyo che desidera diventare umana.
Nel sito dello studio Ghibli, è possibile vedere le prime immagini della lavorazione del film, illustrazioni dello stesso Miyazaki che già mostrano una evoluzione stilistica nel character dei personaggi.
http://www.ghibliworld.com/news.html#0805

GALAXY EXPRESS
(titolo originale GINGA TETSUDO 999 cioè Linea ferroviaria 999)
(titolo ingleseGALAXY EXPRESS)

In Italia conosciuto come "Galaxy Express 999" realizzato tra il '78 e l'81 dalla Toei Doga.
Quella che in origine era una gran bella serie, perde molto del suo significato originario a causa di un doppiaggio ed un adattamento intellettualmente povero. Le vicende si svolgono attorno alla figura di Tetsuro (da noi Masai) che, seguendo la volontà della madre morente, si imbarca sull'espresso galattico 999 con l'intento di recarsi su Andromeda allo scopo di ricevere un corpo meccanico (che permette a chi lo possiede una vita felice ed eterna). Compagna di viaggio del ragazzo è l'eterea Maetel (Maisha), che oltre a regalargli il biglietto ferroviario funge anche da preziosa guida.
Il finale del manga è molto bello. Giunti su Andromeda Tetsuro scopre che in realtà la madre di Maetel è la regina dell'Impero Meccanico, e che il suo destino è quello di diventare un "bullone umano" privo di volontà all'interno di un macchinario gigantesco (simbolo di quell'assurda società). Il ragazzo si ribella a quel bieco destino e grazie al coraggio e alla maturità acquisiti in quel lungo viaggio riesce a sopraffare l'oppressiva società.
Il manga ha lo scopo di far riflettere lo spettatore sul senso della vita, e sotto questo punto di vista, il viaggio che il ragazzo intraprende è in realtà il percorso formativo che un uomo si trova davvero ad affrontare nella vita. L'intento pedagogico rimarrebbe astratto se non contemperato dalla presa d'atto della vita per come in realtà è, e non solo come sogno. La vicenda si snoda infatti sotto l'egida della morte, vista come un aspetto inevitabile della vita. Altrettanto essenziale è il ruolo della vita, che non va sprecata, ma vissuta seguendo i propri sogni ed i propri ideali. Derivazioni di ordine sociologico si possono fare paragonando l'Impero Meccanico al moderno Giappone. La società giapponese infatti è incentrata sulla cultura del lavoro, ogni singolo uomo non è altro che un "bullone umano" di un ingranaggio più grosso. Matsumoto non fa altro che educare le future generazioni al rispetto per i propri ideali e per i propri sogni. Chiaramente è solo un manga, ma parecchia gente dovrebbe prendere esempio da esso.
Ma torniamo adesso all'anime. La bellissima sigla italiana è stata scritta dagli Oliver Onions, cioè Guido e Maurizio De Angelis (la sigla è stata ripresa, sempre dai fratelli De Angelis, come colonna sonora per il film "Bomber"; ma questa volta cantata in inglese).
La serie televisiva di Galaxy Express tutto sommato segue il manga di Matsumoto molto da vicino.
La serie consta di 113 puntate (e di queste ne ho registrate ben 106!), una serie lunghissima, anche per l'epoca (basti pensare che i lunghissimi Mazinger Z e primo Gatchaman durano "solo", si fa per dire, 92 e 105 puntate rispettivamente!). Di sicuro, Ginga Tetsudou 999 è l'anime (e manga) più lungo di Matsumoto. Neanche le tre serie della Uchuu Senkan Yamato messe insieme raggiungono una tale durata (solo 77 episodi), mentre il pur lunghissimo Starzinger arriva solo a 73 puntate.
La serie è senza alcun dubbio un capolavoro, forse il miglior lavoro di Matsumoto, ed è inoltre uno dei rari lavori meruhen della Toei. Ma che vuol dire "meruhen"? Beh, la parola deriva dal nome di un tedesco, un certo Märchen, di cui non so nulla (forse era uno scrittore di favole), ed è traducibile con l'italiano "favolistico". La regina del meruhen, si sa, era la Tatsunoko anni '70 (basti pensare a serie come Hutch, cioè l'ape Magà, Mokku, cioè Pinocchio, Paul, la Time Bokan Series, ecc.), ma in generale anche la fantascienza di Matsumoto è molto meruhen, cioè favolistica. E questa caratteristica si rivela in tutta la sua pienezza proprio in Ginga Tetsudou 999 (ma anche in "Sennen Joou", La regina dei 1000 anni). Fatto sta, quindi, che proprio il contatto con Matsumoto, permise alla Toei di realizzare la sua (forse) prima opera meruhen, cioè appunto il Galaxy Express. A differenza di quella della Tatsunoko, infatti, la fantascienza made in Toei era, seppur ben lontana dalla realtà (basti pensare a tutti i robot giganti), molto down to earth, molto concreta. Niente del tipo viaggi su di un treno spaziale e incontro con le forme di vita più bizzarre (quest'ultima caratteristica, invece, era tipica dei cartoni della Tatsunoko), insomma.
Con Galaxy Express, invece, anche la Toei fece il suo ingresso nel favolistico, senza contare che proprio grazie al Galaxy e a Capitan Harlock (entrambe iniziate nel '79), la Toei stessa creò al proprio interno (ma fu anche coadiuvata da quelli dello Studio Nue) una schiera di disegnatori specializzati nel disegno tecnico, recuperando così lo storico distacco di ben sette anni con quelli della Tatsunoko (che invece avevano inventato la figura del "mecha designer" con Gatchaman, nel '72).
Il finale dell'anime di Galaxy Express, in parte diverso da quello del manga, è struggente, alla maniera dei finali della Sunrise (basti pensare a Zambot o a Daitarn) o della Tatsunoko.
L'ultima stazione del lungo viaggio di Tetsuro e Maetel è il pianeta Puromeshuumu (Promesium in italiano, un nome, ovviamente, inventato da Matsumoto, ma che ha chiare assonanze con Prometeo, Puromete in giapponese, il decimo pianeta del sistema solare, oggetto della contesa in Danguard. Forse Matsumoto è un "ammiratore" del dio greco Prometeo, che rubò il fuoco agli dèi per farne dono agli uomini, e che per questo fu condannato da Zeus ad essere incatenato ad una roccia e ad avere il fegato roso da un rapace), dove Tetsuro scoprirà perché la misteriosa (e splendida) Maetel ha accettato di accompagnarlo per tutto il viaggio. Come accade nel manga, Promesium è la patria di Maetel, un pianeta abitato da uomini meccanici e retto dalla perfida regina Promesium, madre della stessa Maetel.
Questa perfida regina cerca giovani da trasformare in uomini meccanici così da usarli per conquistare l'universo. Il cambiamento del finale dell'anime rispetto al manga può essere dovuto alla moda dell'epoca, secondo la quale i cattivi dovevano ambire alla conquista di qualcosa (del mondo, della galassia, ecc.).
Su Promesium, Tetsuro scopre i piani della regina che obbliga la figlia a scovare in tutta la Via Lattea giovani in gamba da trasformare in uomini meccanici che un giorno la aiuteranno a conquistare l'universo. Ovviamente, dopo alcuni tentennamenti, Maetel si oppone a sua madre per salvare il suo amico, col risultato che, con la morte della regina, l'intero pianeta Promesium salta in aria. Tetsuro e Maetel si mettono in salvo col 999, ma ormai le loro strade sono destinate a separarsi. Alla prima fermata Maetel cambia treno e vola via per lo spazio con un altro ragazzino da aiutare a diventare adulto (così come aveva aiutato Tetsuro). Tetsuro e Maetel si salutano in lacrime dai finestrini dei rispettivi treni che si allontanano sempre di più. Il 999, con Tetsuro a bordo, sta ritornando sulla Terra...

GATCHAMAN
(titolo inglese SCIENCE NINJA TEAM GATCHAMAN)
(titolo originale KAGAKU NINJATAI GATCHAMAN)

Altro Anime per cui ho un debole è Gatchaman, costituito da tre serie, per un totale di 205 episodi (almeno in lingua originale).
La prima serie,"Kagaku Ninjatai Gatchaman", vide la luce nel lontano 1972 e a tutt'oggi rappresenta una pietra miliare nella storia dell'animazione giapponese. Merito, soprattutto, dell'inventiva dei suoi creatori, cioè i tre fratelli Yoshida (il prematuramente scomparso Tatsuo e i suoi due fratelli minori, Kenji e Toyoharu, quest'ultimo noto con lo pseudonimo di Ippei Kuri), fondatori, negli anni '60, della Tatsunoko Production e creatori, con Gatchaman, Kyashaan, Tekkaman e Polymar, di un modo alternativo di presentare la fantascienza. In un'epoca in cui regnavano i cloni dei robot di Go Nagai, i fratelli Yoshida se ne uscirono con delle serie animate altamente spettacolari e commoventi, che rappresentavano una perfetta fusione del tipico supereroe all'americana con il romanticismo giapponese.
Ma il nome "Gatchaman" da dove deriva? Ci sono due teorie a riguardo. La prima fa risalire questo nome alquanto bizzarro alla frase inglese "(I) got ya, man!" ("Ti ho preso, amico!"), contratta in "Gotcha, man!" e quindi, appunto, in Gatchaman. Stando alla seconda teoria, invece, la parola 'Gatchaman' viene fatta risalire al verbo dialettale giapponese "gatcha suru", un verbo usato nella regione del Kansai (la zona situata nel centro-sud di Honshu, dove si trovano città come Osaka e Kyoto. Quest'ultima è anche la città d'origine dei fratelli Yoshida) per indicare il modo in cui si accoppiano (proprio così!) le libellule. Si dice che il modo in cui i veicoli dei singoli Gatchaman si uniscono all'astronave principale, cioè la God Phoenix, sembra proprio ricordare delle libellule durante la copula! Mah, sarà.
E sì, Gatchaman è sicuramente uno dei migliori anime di fantascienza di tutti i tempi, ma purtroppo anche quello più manomesso in occidente. Ne ho avuto l'ennesima riprova visionando una videocassetta contenente alcuni episodi della versione americana della mitica prima serie (la stessa che è andata in onda anche in Italia nell' 81) e replicata nel 2002 su un canale inglese. Sorvolo sul pessimo doppiaggio, con alcune voci che riescono ad eguagliare in bruttezza e incompetenza recitativa persino l'orribile voce di Ken nella seconda e terza serie italiana. Quel che resta del vero Gatchaman in quegli episodi sono poche immagini con i dialoghi completamente stravolti (anche i nomi di tutti i personaggi sono diversi), senza quasi un combattimento e con l'onnipresente robot rompiballe 7 Zark 7.
Tuttavia, rivedere le immagini della prima serie dopo almeno vent'anni è sempre una emozione.
Il Ken della prima serie è sicuramente tra i più interessanti e belli degli eroi anime (al livello di Daisuke Umon/Actarus, protagonista di Grendizer/Goldrake), e per quanto riguarda i cattivi, be', Sousai X davvero non lascia a desiderare: insieme a Gaizokku di Zambot e Darius il Grande di Gaiking è sicuramente uno dei più spietati.
E poi c'è Berg Katse (che significa "gatto di montagna" in tedesco: non c'è niente di meglio di un gatto per acchiappare cinque uccelli cioè i Gatchaman!), il mistero sulla sua identità, la sua sottile ambiguità malcelata da una maschera a forma di testa di gatto che lascia scoperte le sue sensuali labbra ricoperte di rossetto...
Quello che mi sembra particolarmente interessante in Gatchaman è che la serie non è ambientata in Giappone bensì in un paese immaginario chiamato Youtland, fermo restando che il pianeta su cui si svolge la vicenda è comunque la Terra e che alcuni luoghi sono chiamati col nome che conosciamo, come la Luna o l'Himalaya. Ovviamente Youtland è il Giappone, come pure Ameris è l'America, però è assai originale l'idea di ambientare le vicende dei cinque giovani eroi in un, per così dire, mondo più o meno parallelo.
La storia inizia in modo non dissimile da quella di tante serie di supereroi giapponesi anni '70. All'inizio infatti non si trattava altro che di una serie nella quale i buoni si scontrano con i cattivi, ma a poco a poco le ambizioni dei Galactors diventano sempre più selvagge, arrivando persino a prevedere la distruzione della Terra! E' curioso notare che lo stile grafico della serie muta concordemente all'aggravarsi della vicenda, nel senso che mentre ad esempio il Ken dei primi episodi ha la classica faccia del bravo ragazzo in stile Tatsunoko (per intenderci, è la stessa faccia di Sanshiro Kurenai di Judo Boy o di Go Mifune di Mach Go Go Go!), quello che deve fronteggiare la morte del padre (comandante della squadriglia aerea Red Impulse) a metà serie ha senz'altro un viso più adulto e sofferente. Non stupisce che tra gli artefici di questa piccola rivoluzione grafica ci siano disegnatori come Yoshitaka Amano e Katsumi Suda (quest'ultimo sarebbe stato una decina di anni dopo il character designer dello splendido e insuperato in quanto a realismo grafico Hokuto no Ken).
Ma veniamo ora ai singoli personaggi: Ken Washio, chiamato in giapponese Ouwashi no Ken (Ken la Grande Aquila); Joe Asakura, detto il Condor; Jun il Cigno; Jinpei la Rondine e Ryu Nakanishi il Gufo.
Il primo (doppiato in giapponese dal bravissimo Katsuji Mori) è figlio del pilota Kentaro Washio, presunto scomparso in un incidente (in realtà semplicemente mandato per dieci anni in missione segreta dal dattor Nanbu, lo scienziato della serie). Dal padre Ken ha ereditato la passione per il volo, oltre ad un piccolo hangar dove svolge l'attività di copertura di meccanico aeronautico. All'inizio della prima serie il suo carattere era piuttosto quello dell'eroe, anche abbastanza docile e sicuramente pronto a dar la vita per la riuscita della propria missione; ma dopo la morte del padre assistiamo ad una sorta di incupimento della sua personalità che sfocerà durante la terza serie in vera e propria ribellione quando lo stesso Ken scoprirà di essere affetto da una incurabile forma di cancro.
Joe (doppiato dal famosissimo cantante Isao Sasaki), il cui vero nome è George, non è originario di Youtland bensì di un'isola chiamata BIISHII (termine di difficile traslitterazione) che tutto sembra far pensare essere la nostra Sicilia. Il nome dei due genitori, Giuseppe e Caterina Asakura, fa ulteriormente pensare che in realtà Joe sia italiano! A metà serie scoprirà che i suoi genitori furono uccisi sí dai Galactors, come Joe sapeva fin da piccolo, ma solo perché erano loro stessi dei Galactors che avevano tradito Sousai X. Si può ben immaginare che il già poco malleabile carattere del Condor andò un bel po' peggiorando dopo quella rivelazione. In sostanza la sua morte alla fine della prima serie era per così dire scontata. In realtà a poche puntate dalla fine della prima serie Joe aveva scoperto che il frammento metallico penetratogli in testa in una precedente battaglia gli aveva leso i centri nervosi in modo ormai irreparabile: in poche parole i disturbi alla vista che avvertiva da qualche puntata non erano che l'avvisaglia di quello che sarebbe stato il suo destino, cioè la morte! Fu quindi un Joe in queste condizioni psicologiche a scoprire e a penetrare nel quartier generale segreto dei Galactors nel Cross Karakorum (una regione dell'Himalaya). Dopo la sua morte i fan giapponesi della serie dovettero aspettare ben cinque anni per venire a sapere che in realtà Joe sarebbe ritornato nella seconda serie in forma di cyborg (il morente Joe alla fine della prima serie sarebbe stato infatti salvato dal misterioso scienziato dottor Raffel, apparentemente responsabile dell'arrivo di Sousai X sulla Terra). Nella prima serie Joe svolge l'attività di copertura di pilota di formula 1.
Jun è un'orfana e quindi non ha un cognome nella serie. Si dice che uno dei genitori non sia di Youtland bensì di Ameris. Nella vita di tutti i giorni gestisce uno snack bar dove collabora come cameriere anche il piccolo Jinpei. Jun è l'artificere del gruppo: spesso i robot nemici vengono infatti proprio distrutti dalle bombe che la bella Jun ha appositamente posizionato. Proverbiale è il suo attaccamento a Ken, il quale tanto per cambiare quasi non la degna di uno sguardo! Da un confronto tra Ken e Joe si potrebbe pensare che il primo sia poco interessato alle donne ...
Jinpei è un altro orfanello e vive con Jun condividendone il lavoro. In una misteriosa puntata di fine prima serie si ipotizza che Jinpei possa essere figlio del capo della tribù ninja Jupiter. Questi erano una tribù guerriera più o mena assogettata ai Galactors ma che fu sterminata per ordine di Berg Katse. Particolare interessante è il fatto che essendo il doppiatore giapponese del personaggio (Yoku Shioya) praticamente un bambino all'inizio della serie, si nota che lungo la prima serie la sua voce cambia. Ryu è l'unico protagonista della serie ad avere ancora una famiglia, padre, madre e fratellino che vivono in un villaggio di pescatori in una regione identificabile con Hokkaido. Il suo aspetto non inganni: nelle scene di battaglia è sicuramente agilissimo, oltre ad essere ovviamente il primo pilota della God Phoenix.
Parlando dei comprimari, non si può non menzionare il dottor Nanbu, lo scienziato che ha inventato il Bird style, cioè una particolare tecnica di trasformazione nucleare che consente ai protagonisti di trasformarsi nei cinque Gatchaman. Egli lavora per l'ISO (l'anglicizzazione del giapponese KOKUSAI KAGAKU GIJUTSU CHOU, ovvero International Science Organization). Dopo mille falliti tentativi Nanbu sarà ucciso verso la fine della terza serie dai sicari di Egobossler, l'ultimo dei tre capi Galactors.
Il fronte nemico invece ha un solo personaggio fisso per tutte e tre le serie: Sousai X, che comunque nella terza serie dopo essere stato distrutto si autoricostituirà e assumerà il nome di Sousai Z. La sua origine è misteriosa: non bastano ben 205 puntate a chiarire del tutto chi egli (esso ?) sia in realtà. Ciò che si sà di lui è che proviene dal pianeta Selectro e che probabilmente arrivò sulla Terra per conquistarla. Nella seconda serie il dottor Raffel afferma di essere stato lui a chiamarlo sul nostro pianeta, ma come questo sia stato possibile è poco chiaro, anche perché nella prima serie Sousai X sembra invece essere un semplice computer spia inviato qui sullla terra proprio dagli abitanti di Selectro (dei quali però non si vede mai nessuno). Al di là di queste piccole contraddizioni è chiaro che dopo la scoperta della distruzione di Selectro da parte degli abitanti di un pianeta del sistema Proxima Sousai X cambierà integralmente i propri piani di conquista in piani di distruzione della Terra! E' qui che parte il primo dei tre diabolici piani del generalissimo per cancellare il nostro pianeta dalla faccia dell'universo: la cosidetta operazione "buco nero" (nella seconda serie questa verrà sostituita dal piano di spostamento solare e nella terza dalla pulsazione spaziale)! I poteri di Sousai X sono innumerevoli, dal balzo nell'iperspazio alla possibilità di costruire in pochi istanti immensi giganti di acciaio all'interno del proprio corpo; eppure nelle prime due serie, tali poteri vengono mostrati col contagocce, come se il generalissimo si andasse trasformando a poco a poco da un semplice computer spaziale in una sorta di dio onnipotente!
I tre capi Galactors invece sono il già menzionato Berg Katse, Gel Sadra e infine il conte Egobossler. Katse, forse il più affasciannte dei tre è un essere la cui vera identità viene mantenuta segreta fino alla fine della prima serie. In una ormai mitica puntata, lo smascherato Katse rivela di essere in realtà una bellissima donna dai biondi capelli, lunghi fino alle anche. Ma neanche questa è la verità perché Katse infatti racchiude in sé sia l'uomo che la donna, essendo in realtà un ermafrodite creato da Sousai X manipolando il patrimonio genetico di due gemelli, un maschio ed una femmina. Katse è davvero un personaggio che suscita pietà costretto a nascondersi per obbedire al generalissimo è un essere pieno di complessi e turbe psichiche sicuramente legate anche alla sua diversità. Senza contare poi il fatto che in realtà lui viene sempre e solo usato (e ingannato) da Sousai X. Katse infatti è convinto che i diabolici piani del generalissimo debbano portarlo a diventare il re del mondo, mentre invece nel momento esatto in cui l'operazione "buco nero" sta per andare a compimento Sousai X fugge nello spazio lasciando il suo fedele servo a morire insieme agli altri esseri umani. In realtà Katse morirà suicida gettandosi in un vulcano acceso, dopo aver capito di essere stato un semplice burattino nelle mani del maligno Sousai.
Altrettanto tragica è la sorte del successore di Berg Katse: Gel Sadra. In Italia il personaggio, avendo un corpo femminile, veniva presentato come una donna a tutti gli effetti, ma in realtà si tratta di un transessuale. Nella prima puntata della seconda serie Sousai X torna più agguerrito che mai sulla Terra, e come prima cosa attacca una nave da crociera uccidendone tutti i passeggeri tranne un bambino di tre anni, il cui nome è Sammy Pandora (a dire il vero, anche la madre del bambino, il dottor Pandora, si salverà rocambolescamente, ma questo lo si scoprirà solo verso la fine della seconda serie). Sousai X, grazie alle sue conoscenze scientifiche riesce ad accrescere il corpo del bambino in pochi istanti fino a farne un adulto con corpo femminile, conservando del sesso originale solo la voce (nella versione giapponese). L'identità di Gel Sadra quindi non è segreta, pur indossando lui la solita maschera per tutta la serie, eppure tutte le ultime puntate saranno giocate sull'incontro tra Gel Sadra e quella che lui non ricorda più essere sua madre, cioé il dottor Pandora. Neanche Pandora ovviamente riconosce nel capo dei Galactors quel suo bambino che lei crede disperso in mare, eppure ad ogni loro incontro (incontri che si susseguono di frequente a causa del fatto che Pandora nella seconda serie è la prima collaboratrice di Nanbu) entrambi avvertono una stranissima e fortissima senzazione di déja vu. Quando il generalissimo X rivela a Gel Sadra che Pandora è in realtà sua madre con l'intento di farla passare dalla parte dei Galactors, Gel Sadra non riesce a credere alle sue orecchie! L'ovvio rifiuto deI dottor Pandora di entrare a far parte dei Galactors ne decreta la morte per mano dello stesso X, ma a quel punto Gel Sadra non sarà più lo stesso. Comincerà a ribellarsi al Sousai al punto di aiutare i cinque Gatchaman nell'ultima puntata non solo a mandare all'aria il piano di spostamento solare (che avrebbe dovuto far uscire il Sole dalla sua orbita fino a farlo scontrare contro la stella Proxima dal cui sistema provenivano gli alieni distruttori di Selectro), ma anche a distruggere una volta per tutte lo stesso X. La missione sarà sì completata ma Gel Sadra perderà la vita. Commovente è la scena in cui il corpo di Gel Sadra si ritrasforma in quello del piccolo Sammy la cui anima, staccatasi dalle membra del bambino, si unisce a quella della madre Pandora venuta incontro al suo piccolo... Una volta riunitisi, i due, mano nella mano, ascendono al cielo su un sentiero ricoperto di fiori...
Il terzo ed ultimo capo dei Galactors è il conte Egobossler. È l'unico dei tre a non essere stato creato da Sousai X (che come già menzionato all'inizio della terza serie riesce ad autoricostituirsi assumendo il nome di Sousai Z). Egobossler è il discendente di una nobile famiglia "europea" con tanto di feudo. Il suo piano è quello di conquistare il mondo, coadiuvato dalle sue forze armate private nonché dai suoi generali Kempeler e Mekandol. All'inizio della terza serie la famiglia Egobossler parte all'attacco delle principali città del mondo coi suoi carri armati speciali. A contrastarli c'è solo la squadra dei Gatchaman. All'improvviso però ecco apparire un robot enorme, probabilmente alto anche più di 1 Km, a forma di centauro: si tratta del primo degli enormi mecha costruiti da Sousai Z all'nterno del proprio corpo. La vista di un tale robot paralizza non solo i Gatchaman ma lo stesso Egobossler! A quel punto una piramide appare in cielo: si tratta di Z che rivela ai Gatchaman di essere sopravvissuto ed offre ad Egobossler di diventare il nuovo comandante dei Galactors. Da allora in poi la famiglia Egobossler assumerà il nome dei Galactors e farà uso degli enormi robot di Z per portare a compimento il proprio piano di dominio. Più in là nella serie si verrà a sapere che in effetti Egobossler non è il vero conte perché figlio illegittimo del vero detentore il titolo (é nato da una relazione del vecchio conte con una cameriera!). Il vecchio conte aveva anche un altro figlio: Kasel, imprigionato dal fratellastro dopo che quest'ultimo aveva ucciso il loro comune padre, responsabile della morte della cameriera sua madre. I continui dispotismi di Egobossler nei confronti del più ribelle dei suoi due ministri, Kempeler, fanno però sì che questi si metta in cerca di un appiglio per spodestare il conte stesso. E' così che i servitori di Kempeler scoprono la verità su Egobossler ed il suo fratellastro Kasel. Liberato quest'ultimo dalla prigionia, Kempeler convince gli anziani della famiglia a dare il titolo di conte a Kasel, estromettendo Egobossler. E' curioso vedere che mentre tutto questo teatrino va avanti Sousai Z non muove un dito in favore né dell'una né dell'altra fazione limitandosi ad aspettare il colpo di mano di Egobossler che, fuggito dai suoi carcerieri, riesce infine a far fuori Kempeler e a riconquistare il potere all'interno della famiglia. Egobossler muore anch'egli combattendo contro Sousai Z, dopo che come i suoi predecessori avrà capito che il piano della pulsazione spaziale altro non è che l'ennesimo tentativo di Z di far scomparire la Terra dalla faccia dell'universo.
A dire il vero c'è un quarto misterioso capo Galactor: Mars Tora, nome che significa in giapponese "tigre di Marte". Fa la sua comparsa per la prima volta nella seconda serie perché avrebbe dovuto essere lui a inviare dalla base Galactor di Marte gli impulsi che assieme a quelli provenienti dalla terra e da Mercurio avrebbero dovuto spostare il sole dalla sua orbita. Di Mars Tora si sa ben poco (che sia un abitante di Selectro?), ma così come era misteriosamente scomparso alla fine della seconda serie ricompare durante la terza. Verrà ucciso in un agguato ordito da Egobossler, geloso della sua influenza presso il Generalissimo.

Di Gatchaman fu realizzata una serie OAV in tre episodi che vide la luce nel 1994. Il character design fu aggiornato per far sembrare la vicenda più attuale. Nella versione italiana dell'OAV mi ha stupito che Sousai X sia stato ribattezzato 'Supremo X', un nome azzeccato, ma senz'altro meno bello di 'Generalissimo X'.
Ma la cosa che mi ha stupito di più è il fatto che il mascherato ed ambiguo capo dei Galactors (dopo Sousai X, ovviamente) viene chiamato non col suo vero nome (cioè Berg Katse), ma col nome usato nell'adattamento americano della prima serie, cioè Zoltar, nome che comunque fu usato anche in Italia, visto che la prima serie di Gatchaman fu importata pari pari, e con tutti i suoi abominevoli tagli, proprio dall'America, come detto in precedenza.
Volevo poi fare una nota sui protagonisti maschili delle serie TV di Gatchaman e Kyashaan. Sia Kyashaan che Ken di Gatchaman sono senz'altro ben disegnati nelle vecchie serie TV, uno stile grafico impensabile per l'epoca. Entrambi (tra l'altro si somigliano come 2 gemelli) hanno il tipico look anni '70, cioè pantaloni a zampa d'elefante e capelli lunghi.
Ultimissime dal mondo Gatchaman: leggo ora in rete che Imagi Animation Studios, Nikkatsu Studio e Tatsunoko Prod. stanno producendo un lungometraggio in animazione sui Gatchaman.
Diretto da Kevin Munroe, verrà distribuito dalla Warner Bros probabilmente nel 2008.

GETTER ROBOT
(titolo giapponese GETTAA ROBO)
(titolo inglese GETTER ROBOT)

E' la terza serie robotica di Go Nagai ad essere prodotta dalla Toei, dopo Devilman e Mazinger Z (e prima di Great Mazinger).
Il character designer della serie è Kazuo Komatsubara, lo stesso di Devilman: il suo Ryo è sicuramente il prototipo del classico "bello" in stile Toei; basti pensare che il successivo Hiroshi Shiba di Jeeg fu senz'altro modellato proprio sul viso di Ryo.
Il nome "Getter" deriva dall'inglese "point getter", cioè "colui che fa punti", vale a dire "goleador"! In effetti, nel primissimo episodio della serie c'è il protagonista Ryoma Nagare (detto semplicemente Ryo) che sta giocando una partita di calcio, il che sta ad indicare che è lui il goleador in questione! Curioso, poi, il fatto che il capo dei nemici, cioè l'imperatore dei dinosauri si chiami, in giapponese, GOURU, un nome che può essere sì traslitterato come Gole, ma anche come Goal (il goleador è colui che fa goal, appunto)! Ma si sa che Go Nagai è da sempre un maestro nei giochi di parole coi nomi dei suoi personaggi.
Gli altri due protagonisti della serie sono Hayato Jin (Jin vuol dire Dio in giapponese!) e Musashi Tomoe. Se Ryo è l'eroe bello e coraggioso, Hayato, complice il suo viso dai tratti spigolosi, ha le physique du rôle dell'antagonista. La sua prima apparizione nella serie è emblematica: mentre Ryo è impegnato a giocare a calcio e Musashi ad allenarsi col suo club di judo, Hayato se ne sta da solo a suonare l'armonica e a stringere fra le mani il suo inseparabile crocifisso.
Musashi invece, è il bonaccione della serie. Palesemente innamorato di Michiru, la figlia di Saotome, viene spesso messo in imbarazzo dagli altri due più aitanti coprotagonisti della serie. In realtà Musashi è un ragazzo molto dolce e sensibile; è davvero un peccato che lo si faccia morire alla fine della prima serie.
A proposito della morte di Musashi poi, il piano della dynamic era quello di far morire invece Ryo. Fu la Fuji television (il mitico canale giapponese su cui sono state trasmesse tutte ma proprio tutte le serie più belle di tutti i tempi, da Mazinga Z, a Great Mazinger, a Gatchaman, a Kyashaan, a Kenshiro, a Dragon Ball, ecc.) a ordinare alla Toei di non uscirsene con una cosa così tragica che avrebbe potuto causare traumi nel pubblico. Fu questa la ragione che fece decidere alla Toei di far morire Musashi.
Nella seconda serie pilota del terzo Getter sarà Benkei Kuruma, personaggio simile a Musashi ma dal fisico più alto e slanciato. La specialità sportiva di Benkei sarà non il Judo bensì l'hokey.
La ragazza della serie è la bella Michiru Saotome (che è un po' il prototipo di Hikaru Makiba, cioè la nostra Venusia, di Grendizer/Goldrake), pilota della Command Machine. La sua partecipazione effettiva alle battaglie contro i Mechazaurus (i robot dei dinosauri) è relativa, ma il fatto che lei sia l'unica donna in mezzo a protagonisti maschili ne fa il centro di frequenti liti per il possesso della preda!
Suo fratellino Genki è lo Shiro della serie. Curioso è il fatto che indossi sempre un cappellino da baseball.
Il dottor Saotome è uno scienziato, se possibile, ancora più geniale del Kenzo Kabuto di Great Mazinger. Sfruttando i raggi cosmici getter è riuscito a creare un robot, o meglio tre robot, che si formano dall'agganciamento di tre navicelle, ma la vera novità sta nel fatto che il potere dei raggi getter permette al metallo di plasmarsi e di cambiar forma come se fosse argilla! Getter, quindi, è non solo il primo "gattai robot" (cioè "robot ad agganciamento") della storia, ma anche quello dalle trasformazioni più bizzarre!
Il fronte nemico è capitanato da Gole, l'imperatore dei dinosauri. Il suo aspetto è indubbiamente minaccioso, per cui, a metà serie, si fa fatica a vederlo tremare come un bambino di fronte al Daimajin Yuler! Ma chi è questo Yuler? In realtà è lui il vero sovrano dell'impero dei dinosauri: un gigante alto quanto il Getter che vive nelle profondità della Terra. I due ministri di Gole sono il generale Bat (chiamato così a causa del suo copricapo a forma di pipistrello) ed il ministro delle scienze Galilei.
Go Nagai e Ken Ishikawa, i due autori della serie, immaginano che i dinosauri non si siano affatto estinti, bensì che si siano rifugiati sottoterra per sfuggire agli sconvolgimenti climatici che inperversarono sulla terra milioni di anni prima che l'uomo facesse la sua comparsa sul pianeta. Tali rettili ebbero la possibilità di vivere per milioni di anni in un ambiente separato dalla superficie e questo permise loro di evolversi in animali altrettanto intelligenti quanto gli esseri umani. I dinosauri della serie quindi non sono semplici bestioni alla Jurassic park, bensì uomini veri e propri dall'aspetto di rettile. Il loro potenziale scientifico è enorme, al punto da avergli permesso di creare un impero sotterraneo mobile. Questo impero è in grado di spostarsi liberamente nello strato di magma tra la crosta terrestre ed il mantello, cosicché per mandare all'attacco un mechazaurus gli basta posizionarsi sotto un qualsiasi vulcano della terra.
È indubbio che Getter sia un robot dal design molto bello. A chi si deve l'idea del rivoluzionario volto di Getter 1? A Go Nagai e non a Ken Ishikawa. Mentre quest'ultimo aveva sfornato un numero incredibile di bozzetti preparatori che a lui stesso non sembravano soddisfacenti, Go Nagai in quattro e quatr'otto, prendendo spunto dal guscio di una tartaruga (non ben identificata) se ne uscì con quello che può essere considerato il suo capolavoro all'interno del design robotico, cioè appunto il volto di Getter 1. Dopodiché, non gli fu difficile neanche realizzare il design di Getter 2 e di Getter 3.
Se Getter 1 è specilaizzato nelle battaglie aeree, Getter 2, modellato sul fisico di Hayato, fa la parte del leone nell battaglie sopra e sotto la terra. Getter 3 invece, nonostante la sua forma bizzarra, è imbattibile sott'acqua. È curioso che a pilotarlo sia un personaggio che in altre serie poteva essere relegato al semplice ruolo di macchietta.
Tra gli episodi tragici da ricordare (caratterizzati spesso dalla morte di fidanzati o fidanzate dei protagonisti di cui la Toei era maestra nei primi anni '70) c'è quello dal titolo Higeki no Gettaa Kuiin (di difficile traduzione, letteralmente "La tragica Getter Queen") ove Gora, figlia adottiva del Dott. Saotome (costruttore di Getter), scomparsa da anni, si rivela essere nientemeno che la figlia di Gole, l'imperatore dei dinosauri! Nel giorno del suo ventesimo compleanno Gora ricompare al laboratorio Saotome a bordo di Getter Queen, un robot donna di colore rosa, che Saotome aveva progettato per lei anni prima, ma i cui piani di costruzione erano stati sottratti al laboratorio proprio nel periodo in cui Gora era scomparsa. Gora pur essendo un dinosauro, possiede sentimenti umani: è questo che la spinge a sacrificarsi pur di salvare la vita di Ryo, Hayato e Musashi. Getter Queen sembra la versione femminile di Eagle, cioè Getter 1, quello tutto rosso pilotato dal protagonista Ryo.

GHOST IN THE SHELL I
(titolo inglese GHOST IN THE SHELL)

Se fate un capolino nelle edicole a fine settembre 2007 non resterete delusi. Troverete la versione "economica" del capolavoro di Mamoru Oshii che tanto a inspirato i fratelli Wachowsky per il loro Matrix (A proposito, sapete che uno dei due si dice stia per cambiare sesso?). Si tratta del famosissimo cartone animato di genere cyberpunk, Ghost in the Shell. Se ancora non l’avete nella vostra videoteca è una buona occasione per farci un pensierino.

atlas ufo robot GOLDRAKE
(titolo originale UFO ROBO GUREN DAIZAA)

Iniziamo con alcune curiosità sulla famosa serie robotica: i nomi originali non sono certo quelli usati in italia e saranno via via elencati appena saranno necessari. Nel primo episodio Koji Kabuto (il nostro Ryo) torna dagli Stati Uniti, dove ha lavorato alla N.A.S.A. a bordo di un piccolo oggetto volante chimato T.F.O. ossai Test Flying Object che guarda caso è proprio simile ai "nostri" UFO. Durante il viaggio incontra poi i minidischi di Vega che gli girano attorno alcune volte.
Koji riceve le coordinate per atterrare in una fattoria vicina dove incontra il professor Daimonji (in italia il professore Procton).
La fattoria si chiama "fattoria della betulla bianca" in lingua originale Shirakaba Bokujoo, strettamente associata al cognome della famiglia di Rigel che in lingua originale è Makiba che non è altro che la pronuncia kun degli stessi kanji che formano la parola per fattoria (bokujoo in pronuncia on).
Qui Koji incontra per la prima volta Daisuke (il nostro Actarus) e si nota subito la differenza di colorazione nella pelle tra i vari personaggi: i terrestri hanno un bel colorito roseo mentre Daisuke - Duke Fleed, da bravo principe, ha una pelle chiara: è infatti nozione non solo giapponese che i nobili debbono avere un colorito chiaro e sangue blu (ossia poco ossigenato).
Tra i doppiatori quello di Rigel è lo stesso del dottor Inferno di Mazinga Zeta (che nel primo spisodio doppia anche Hidalgos), il prof. Daimonji è doppiato dal doppiatore del prof. Yumi.
Tra gli episodi tragici da ricordare (caratterizzati spesso dalla morte di fidanzati o fidanzate dei protagonisti di cui la Toei era maestra nei primi anni '70), quello di Mineo, la donna del pianeta Ruby costretta da Vega a combattere contro Daisukke - Duke Fleed in cambio della salvezza della sua patria; quello di Rubina figlia di Vega e quasi ex-fidanzata di Duke Fleed, prima che suo padre si decidesse ad attaccare il pianeta Fleed; quello di un'altra ragazza di Fleed di nome Naìda (nel fotogramma a lato), anch'essa quasi fidanzata di Duke Fleed, che viene ingannata da Vega al punto da credere che sia stato lo stesso Duke a distruggere Fleed.
La storia di Naìda viene riportata nel manga di Grendizer nella versione di Ota.

il GRANDE MAZINGA

GORILLA FORCE
(titolo originale KYAPUTEN GORIRA)

In Italia fu su OdeonTV che Gorilla Force fu trasmesso per la prima volta e la sua sfiziosissima canzone italiana era cantata dai non ben precisati 'Odeon Boys'. Dall'animazione penso che la serie sia stata prodotta nella prima metà degli anni '80, dopo, cioè, la rivoluzione chiamata Gundam. E, in un certo qual modo, i robot della serie ricordano molto da vicino i Transformers (forse la prima serie americana ad essere prodotta su chiara imitazione di modelli giapponesi) o le Valkyrie di Macross.
L'ambientazione, poi, è in stile Cowboy Beebop, nel senso che ci troviamo in uno spazio interstellare ormai colonizzato dall'uomo.  La Gorilla Force è un commando guidato da un certo Capitan Chan. Per una curiosa coincidenza, Saint Seiya, serie davvero bella, era proprio l'altra nuova serie acquistata insieme a Gorilla Force da OdeonTV intorno all'89.

GUNDAM
(titolo originale KIDOU SENSHI GANDAMU)

Sembra che ne pubblicheranno quasi tutte le serie, inclusa la mitica Kidou Senshi Gundam (la prima "AMURO REI" serie, di cui già posseggo i tre film di montaggio, che sacrificano sì parte dei 43 episodi della serie, ma che tutto sommato ne raccontano la stessa storia) e il film Gekishuu no Shaa (Char's counterattack), che ne è un po' il continuo e che ho visto un paio di anni fa in Giappone.
A dire il vero sono interessanti anche Z Gundam e Gundam ZZ, difficili da trovare in Italia, ma che, essendo le prime due serie fatte dopo quella con Amuro, vengono ritenute dai fans eguali, se non superiori alla prima. Speriamo che tutto questo abbia anche spazio su DVD, ove sia presente anche la lingua originale. Gundam è da tutti considerato l'antesignano (anche se prima di lui c'erano già stati Raideen, Combattler, Danguard, Zambot, Daitarn e anche gli ingiustamente sottovalutati Daikengo e Gakeen) dei real robots per la loro geometria più "squadrata".

Bibliografia