LA RICRISTALLIZZAZIONEScopo dell'esperienzaOsservare e capire uno dei processi di separazione dei miscugli omogenei di un solido in liquido.Tempo di esecuzioneAlmeno una settimana.Attrezzatura utilizzataL'esperienza è stata condotta avendo a disposizione: acqua, 4 o 5 becker o in alternativa pentolino comune e altri recipienti, allume di rocca o allume di potassio (KAl(SO4)2• 12 H2O), sale grosso (NaCl), zucchero (saccarosio C12H22O11), piastra riscaldante o fornello, bottigliette di vetro (vannno benissimo quelle comuni per i fruttini), filo.EsecuzioneSi eseguono diverse operazioni:
RisultatiI risultati si possono osservare già dopo alcuni giorni.Nella boccetta contenente allume si saranno formati sia sul fondo che sul filo, bei cristalli ottaedrici di allume (puri) più o meno regolari. Il sale ricristallizza meno facilmente e con cristalli filiformi e solo a volte è possibile ottenere bei cristalli cubici di cloruro di sodio. Sarebbe consigliabile aiutare la ricristallizzazione lasciando il recipiente in luogo caldo. Spesse volte poi il cristallo di sale si scioglie perché evidentemente la soluzione originale non è satura, in questi casi non rimane altro da fare che portare pazienza e riprovare a legare un altro cristallo di sale fino a che non si osserva la sua stabilità nel tempo La soluzione di acqua e zucchero rimane praticametne invariata anche dopo un lungo periodo di tempo, non perché lo zucchero non cristallizzi, ma semplicemente perché l'evaporazioen dell'acqua da una soluzione di acqua e zucchero è estremamente difficile, in termini fisici la tensione di vapore di questa soluzione satura è altissima. Riferimenti e BibliografiaSi ringrazia Saiani Michele per il contributo fotografico a questa pagina web.Adolfo Ferrari "Trattato di chimica generale ed inorganica" 1965 |