Analisi alla fiamma


Risulta una semplice esercitazione qualitativa per osservare il fenomeno della diseccitazione di atomi precedentemente eccitati nel notro caso col calore della fiamma Bunsen ossidante.
Prerequisiti.
Molte molecole poste alla fiamma (sia inorganiche che organiche) si eccitano e si rompono, lasciando liberi i propri atomi costituenti spesso in forma eccitata.
La diseccitazione si mostra in alcuni casi, soprattutto con atomi di metalli, con l'emissione di un fotone nello spettro del visibile e quindi alla fiamma si osserva una colorazione particolare che può essere intensa o debole, continua o a sprazzi, ecc.

molecola(s) + fiamma —» singoli atomi eccitati(g) —» atomi(g) [non eccitati] + fotone hv

in queste condizioni il carbonio, l'azoto, l'ossigeno e l'idrogeno si bruciano producendo i noti H2O, CO, CO2, NOx, ecc. (che non danno alcuna colorazione alla fiamma).
Generalità
Il "saggio alla fiamma" è una tecnica di riconoscimento di alcuni elementi chimici metallici, mediante l'esame del colore assunto dalla fiamma del fornello bunsen quando sali che li contengono ricevono energia termica.
Le colorazioni delle radiazioni luminose appaiono tanto più facilmente quanto più volatili sono i sali; poiché tra le sostanze più volatili vi sono i cloruri, si introduce il filo di nichel-cromo in una provetta contenente acido cloridrico concentrato (formula HClaq) e poi, dopo aver fatto aderire una piccolissima quantità del sale posta su un vetrino da orologio, lo si scalda alla fiamma, ottenendo colorazioni diverse per i diversi metalli.
Attrezzatura e Strumenti.
In laboratorio saranno presenti:
    attrezzatura
  • becco Bunsen;
  • vetrini da orologio
  • vetrino blu (al cobalto);
  • bacchetta di vetro con filo di platino o filo di lega nichel-cromo;
  • provette e portaprovette;
    sostanze
  • cloruri o sali di diversi metalli;
  • soluzione di acido cloridrico concentrata 10%.
pericoli, precauzioni
Il principale pericolo è quello di sutionarsi con la fiamma del becco Bunsen, la fiamma azzurra ossidante risulta infatti poco visibile e basta una piccola distrazione per portare sulla fiamma la propria mano o il gomito ed il camice sebbene nei casi migliori è antiacido e non ignifugo!
Il becco Bunsen è facile che si sporchi quindi, durante l'analisi, procedere con quantità di sostanza limitate così che non cadano sull'ugello del becco Bunsen sporcandolo.
Procedimento
Accendere il becco Bunsen e regolarlo sulla fiamma ossidante.
Intingere il filo di nichel-cromo nella provetta contenente l'acido cloridrico e portarlo alla fiamma per verificare l'assenza di colorazioni particolari.
prelevare col filo di nichel-cromo bagnato un o pochi cristalli del sale o del solido da analizzare.
Portare il filo alla fiamma partendo dal basso fino ad arrivare salendo ai punti più caldi della fiamma del becco Bunsen.
Osservare la radiazione luminosa prodotta con l'aiuto di particolari vetrini alias filtri luminosi se necessario.
Il giallo del sodio è molto intenso e facilmente maschera la presenza di altri cationi, quali, ad esempio, il potassio. Il colore giallo è, però, assorbito dai vetri al cobalto blu per cui, osservando la fiamma attraverso uno di questi, è possibile riconoscere il catione mascherato.
Annotare le operazioni in tabella per una successiva analisi.
Reazioni con acido cloridrico
L’acido cloridrico (formula HClaq) assume in questo esperimento particolare importanza.
Infatti, i composti che contengono gli elementi, che sono in grado di manifestare la loro colorazione, devono trovarsi nella fiamma allo stato gassoso: l'acqua o meglio la fase liquida ha la funzione di permettere l'adesione al filo dei cristalli del sale e l'acido quella di trasformare lo stesso, qualora già non lo fosse, in un cloruro, sale particolarmente volatile, cioè che evapora facilmente.
Ad esempio, il carbonato di calcio, che non è volatile, e quindi non darebbe alcuna colorazione, è trasformato nel cloruro di calcio, che è volatile, nel seguente modo:

CaCO3 (s) + 2 HCl(aq) —» CaCl2 + H2O + CO2 (g)

Osservazioni
Si riportano tutte le osservazioni nella seguente tabella.
metallonome compostoformula chimicaaspettosaggio alla fiamma
litio cloruro di litioLiClgranuli bianchi deliquescentirosso carminio, intenso
sodio cloruro di sodioNaClcristalli bianchigiallo arancio, intenso e persistente
potassio cloruro di potassioKClcristalli bianchivioletto lilla, persistente
calcio cloruro di calcioCaCl2•2 H2Ocristalli bianchi deliquescentirosso mattone, a sprazzi
stronzio cloruro di stronzioSrCl2•6 H2Opolvere biancarosso porpora, persistente
bario cloruro di barioBaCl2•2 H2Ocristalli bianchiverde pisello, persistente
manganesecloruro di manganeseMnCl2•4 H2Ocristalli rosaverde, persistente con scintille gialle
ferro cloruro ferricoFeCl3•6 H2Ogranuli gialliscintille gialle a sprazzi
rame cloruro rameicoCuCl2•2 H2Ogranuli celesticomposto da verde chiaro, azzurro con fiammata bianca

Alcune immagini prese dalle pagine di fisica e chimica dell'istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Alessandro Greppi" a Monticello Brianza, Lecco

fiamma colorata dai sali di sodio

fiamma colorata dai sali di rame

fiamma colorata dai sali di stronzio

Problemi e inquinamenti
una soluzione di acido cloridrico sporca può evidenziarsi come colorazioni a sprazzi o persistenti presenti alla fiamma senza che sia presente alcun campione sul filo al nichel-cromo.
Se si prelevano motli cristalli questi tendono a fondere e formare un grumo che bisogna poi eliminare spesso tagliando il filo metallico o usando un panno o carta vetrata o pulendolo con acidi più forti.
Si ripete che il becco Bunsen è facile che si sporchi quindi, durante l'analisi, procedere con quantità di sostanza limitate così che non cadano sull'ugello del becco Bunsen sporcandolo: lavare il becco Bunsen non è operazione corrente nei laboratori! Al limite si può sbatterne la punta sul banco per toglierne eventuali residui solidi.
Bibliografia
Adolfo Ferrari "Trattato di chimica generale ed inorganica" ed. Riccardo Pàtron, Bologna 1965
Lotti Goffredo e Galoppini Carlo “Esercitazioni di chimica” Edagricole 1984
Passannanti S., Ponente S. e Sbriziolo C "Principi di chimica" Tramontana 1999
Pagine di fisica e chimica dell'istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Alessandro Greppi" a Monticello Brianza, Lecco