Pigmenti e tecnica della preistoria
introduzione
I colori primitivi usati dall'uomo nella preistoria sono il rosso, il giallo, bianco ed il nero. In altri termini possiamo parlare di terre d'ocra, calcare e fuliggine. Impossibile risalire con certezza ai leganti usati, appare ovvio come fossero sostanze provenienti dal mondo animale o vegetale come ancor oggi facciamo.
elementi chimici
Parlando in termini chimici, dei novanta elementi presenti sulla terra ben pochi si
trovano allo stato puro: questi sono carbonio, ferro, zolfo, arsenico, rame, oro,
argento, platino, bismuto e antimonio, mercurio, e nell'aria ritroviamo ossigeno,
azoto, idrogeno ed i gas nobili (He, Ne, Ar, Kr, Xe, Rn).
Tra questi sono da ricordare l'oro (età dell'oro, la prima età ricordata dai miti greci),
il rame (età che viene dopo quella della pietra), il ferro (età successiva a quella del
rame).
Il carbonio (grafite) usato come pigmento nero. Lo zolfo per la sua vicinanza ai vulcani
fu da subito associato agli inferi e all'oltretomba.
Paleolitico medio e superiore
Le prime tracce di espressione artistica risalgono a circa 32000 anni fa.
Il patrimonio del corredo materiale della preistoria appare dapprima molto ridotto, per
diventare progressivamente sempre più articolato con il comparire di utensili sempre
più specializzati.
I colori del paleolitico superiore
I colori primitivi usati dall’uomo nella preistoria sono il rosso, il giallo, bianco ed
il nero.
In altri termini possiamo parlare di terre d’ocra, calcare, pirolusite e fuliggine.
Impossibile risalire con certezza ai leganti usati, appare ovvio come fossero sostanze
provenienti dal mondo animale o vegetale come ancor oggi facciamo.
Le crete, le argille, le marne bianche sono le ultime a comparire.
Paleolitico superiore e mesolitico
La forma più elementare di pittura parietale preistorica è costituita dalle impronte di
mani, ottenute premendo sulla parete rocciosa la mano immersa nel colore, o semplicemente
tracciando il contorno con un dito intinto nel colore della
Le "impronte di mani"
Le impronte risultano effettuate con due diverse tecniche che hanno prodotto immagini
positive ed immagini negative.
Le positive sono state ottenute semplicemente premendo sulla parete il palmo della mano
preventivamente imbrattato con polvere d’ocra.
Evoluzione del colore
Con l’evoluzione del segno e l’abbandono delle campiture piene e piatte per i primi
tentativi di modellato, evolve anche l’uso del colore.
La grande dea
In epoche antichissime si sono sviluppate società matriarcali alla cui origine stava la
venerazione della Grande Madre, una divinità femminile, personificazione di tutti gli
esseri viventi e simbolo di fertilità. Queste statue sono facilmente identificabili per le
caratteristiche sessuali fortemente accentuate: seni enormi, ventre e glutei esagerati,
mentre le gambe e la testa rimangono solamente abbozzate.
gesso CaSO4•1/2 H2O
L'impiego del gesso è antichissimo: non veniva usato solo per la stuccatura delle pareti,
ma anche come fondo bianco per i più svariati substrati (legno, tele, ecc.).
Il suo grande uso dipende dal fatto che si ricava facilmente scaldando il gesso naturale
a circa 130 °C, temperature che un qualsiasi fuoco è in grado di raggiungere.
Ocre
Sembrano essere stati tra i primi pigmenti utilizzati dall’uomo, probabilmente come
naturale estensione del più antico impiego cosmetico.
Le ocre sono una denominazione generica di varietà terrose colorate di minerali.
La varietà cromatica è notevole dall’ocra gialla (varietà di limonite), a quella rossa
(varietà di ematite).
Marne
Roccia sedimentaria molto diffusa, costituita dalla miscela in rapporti variabili di
argilla e creta.
I dipinti nella grotta di Rouffignac utilizzano tra gli altri questo materiale.
È a tutt’oggi utilizzata per la fabbricazione di cementi (eventualmente con aggiunta di
sostanze correttive)
Neolitico
Nel Neolitico si assiste a una evoluzione delle tecniche nella lavorazione degli utensili
fabbricati dall'uomo. Accanto alla conquista della tecnica si ha anche lo sviluppo di una
prima forma di ricerca estetica che si esplicita nei primi intarsi e nella creazione di
strumenti zoomorfi per le attività di sostentamento dell'uomo primitivo. Accanto alla
produzione di questi utensili decorati, compaiono i primi strumenti musicali come questi
zufoli in osso.
Nell'immagine sottostante Pitture nere e rosse sovraposte dalle grotte di Lascaux (Dordogna) in Francia
Bibliografia
Autori Vari "La fabbrica dei colori" Il Bagatto
Luciano Colombo "I colori degli antichi" Nardini 1995
Bodo W. Jaxtheimer "Impara l'arte" Rizzoli 1962
Journal of cultural Heritage Vol. 3 (2001) e Vol. 4 (2002)
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