BIOTECNOLOGIE A RAVENNA

Ravenna è stata di recente sede di (ben) due convegni sulle biotecnologie. Il primo in data 20 ottobre presso il ridotto del teatro Alighieri ed il secondo il 10 novembre presso la Camera del Commercio.
Io insieme agli studenti della VB chimica ho partecipato ad entrambi i convegni non esenti da inefficienze, soprattutto a carico dell’organizzazione, che in entrambi i casi è risultata incapace di mantenere gli orari prefissati, e incapace di avviare anche una minima discussione tra spettatori e pubblico.
Notevole il calibro dei relatori che vi hanno partecipato e illustrato che cosa sono le biotecnologie, questa nuova branca della biologia che sta velocemente prendendo spazio tra le ricerche del settore.
Per chi fosse a digiuno della materia andiamo ad illustrare le nozioni principali necessarie per capire il problema. L’uomo ci ricorda tra gli altri l’arcivescovo di Ravenna è sempre intervenuto sull’ambiente che lo circondava selezionando animali e piante a lui più utili. La selezione è stata quindi la tecnica classica che ha portato alla scelta delle piante e degli animali ancora oggi usati in campo agricolo e industriale. In tempi più recenti lo scienziato ha potuto usare la radiazione UV, i raggi X o particolari molecole per indurre mutazioni genetiche che portassero nuovi caratteri nelle speci studiate.
Le biotecnologie si distaccano da tale metodo: lo scienziato, a mo’ di ingegnere, cerca di costruire e modificare il genoma di microrganismi e microrganismi in maniera controllata, inserendo nuovi geni, cancellandone altri, fondendo cellule e producendo chimere, il tutto grazie anche alla conoscenza del funzionamento di peculiari virus e batteri, e a nuovi strumenti resi disponibili dalla tecnica.
La selezione e le biotecnologie variano quindi in diversi punti, per esempio la prima
- necessita di lunghi periodi di tempo;
- richiede un costante lavoro di selezione e incroci;
- è facile perdere geni che esprimono caratteri positivi;
- necessita di lavoro in campo aperto, soprattutto per speci vegetali;
d’altra parte le biotecnologie ed in particolare l’ingegneria genetica:
- opera quasi esclusivamente in laboratorio;
- gli interventi sul patrimonio genetico sono veloci e facili da evidenziare;
- permette di superare l’incompatibilità tra speci;
- lavora preferibilmente con cellule e embrioni.
Mentre la selezione si ritiene ormai un metodo “classico” e “permesso” per operare su viventi perché lo stesso metodo usato (in tempi molto più lunghi) dalla natura stessa, una notevole polemica è sorta sull’uso delle biotecnologie da parte di gruppi religiosi e naturalisti.
Nel campo delle biotecnologie l’opinione pubblica è divisa tra catastrofisti ed evoluzionisti. per i primi si va a modificare in maniera “illegittima” l’opera della creazione mentre il punto di vista dei secondi è ottimista in quanto l’uomo non fa altro che apportare modifiche che potrebbero comunque insorgere spontaneamente negli organismi durante il processo evolutivo.
Entrambi i fronti possono portare a proprio credito notevoli esempi: nuove varietà stabili di fiori e animali (esempi ne sono i cani ed i gatti domestici) da una parte mentre i biotecnologi possono contare tra i loro successi i farmaci prodotti da microrganismi (insulina e penicilline modificate). A mio giudizio sono apparse interessanti le presentazioni dei Dott. e Proff. G. Ancora (20 ott. 2000), A. Lauria (20 ott. 2000), F. Salamini (10 nov. 2000), G. Tamino (10 nov. 2000).
Incostanti, lunghe e talvolta tediose sono risultate molte delle altre presentazioni, mi limito a dare alcuni esempi che specifichino la mia opinione: Il Dott. E. Benvenuto (20 ott. 2000) inizia parlando del problema della divulgazione scientifica per poi presentare molti dei suoi lucidi e diapositive in inglese !?! Il cardinale E. Tonini (20 ott. 2000) si è limitato ad intervenire a solo parte del convegno e quindi senza conoscenza di quanto esposto prima tedia gli spettatori con un lungo “non contributo”, comportamento simile ha poi avuto anche il Prof. P. De Castro (10 nov. 2000) sebbene il suo contributo sia stato più pertinente. Il direttore F. Rosso (10 nov. 2000) ha poi esposto in un lungo panegirico il punto di vista di un “ingegner Brasca” dell’Eridania (non presente in sala) sulle biotecnologie senza dire nulla di suo dall’alto della sua posizione (dalla scheda di partecipazione si legge che è direttore di Agronomica - Società di ricerca agronomica del gruppo Eridania): so per esperienza personale che l’Eridania è impegnata in prima linea nello sviluppo di nuove speci vegetali, e quando ho tentato di fargli una domanda sono stato zittito senza possibilità poi di esprimermi alla fine del convegno. Ultimo contributo del secondo convegno è stato quello dell’assessore G. Tampieri (10 nov. 2000) che ha esposto sì un buon punto di vista sul problema delle biotecnologie (cioè biotecnologie si ma avanti adagio) ma con un linguaggio di un’ampollosità di espressioni e di politica tale che al termine tutto l’auditorio se l’è defilata alla bell’è meglio. Io intanto mi stavo dividendo tra ascoltare l’assessore e discutere con il mio vicino di posto sulle diverse implicazioni di nuove e vecchie tecnologie.
In definitiva molti dei relatori si sono detratti dall’obbligo di dare un giudizio positivo o negativo sulle biotecnologie, i miei apprezzamenti vanno quindi a coloro che in bene o in male hanno tentato di rispondere alle domande che si ponevano i due convegni. Interessante è stato poi lo scambio “vivace” tra i proff. Salamino (portavoce della Monsanto e docente dell’Università di Milano, che vi sia un conflitto di interessi?) e Tamino (Università di Padova) fatto di botte e risposte a suon di ... Science 1999, Nature 2000, Journal of Agriculture 1998, ecc. (insomma sono aperte le giocate al lotto).
Sebbene sia mia opinione favorire al massimo convegni a tematica scientifica tra citazioni, linguaggio scientifico specifico, nozioni di biologia molecolare e velocità dell’esposizione, immagino che molti dei concetti enunciati dai relatori siano andati perduti senza raggiungere la platea studentesca intervenuta.

Bibliografia
Ravenna "Biotecnologie: per l'uomo o contro l'uomo?" Conferenze del 20 ottobre 2000
Ravenna Conferenze del 10 novembre 2000