Introduzione alla chimica

Scienza greca

Il problema della costituzione della materia è stato uno dei più dibattuti nell'antichità, in particolare presso gli antichi greci.
A riconoscere e a scrivere che la materia fosse costituita da particelle fu il filosofo greco Democrito di Abdera (circa 460-371 a.C.), scolaro del filosofo Leucippo (V secolo a.C.).
Ai suoi occhi l'universo appariva costituito da minutissime particelle non ulteriormente divisibili (dette atomi), che muovendosi si univano e si dividevano costituendo i vari corpi.
L'idea fu poi ripresa più tardi da Isaac Newton (1642-1727) nei suoi studi sulla materia.

Qui a sinistra Supposto busto del filosofo Democrito

Aristotele (384-322 a.C.) osservando bruciare un albero riconobbe l'esistenza di soli quattro elementi "terrestri" che identificò con FUOCO, ARIA, ACQUA e TERRA. Questa idea, attribuibile originariamente al suo maestro Platone (428-348), sebbene scorretta, servì da fondamento per tutte le teorie sulla materia fino al XVII secolo.
Aristotele (384-322 a.C.) specificò la dottrina platonica dei quattro elementi: questi si potevano riconoscere attraverso le loro combinazioni e qualità elementari: freddo (acqua + terra), umido (acqua + aria), secco (fuoco + terra) e caldo (aria + fuoco) a coppie complementari cioè umico con secco e freddo con caldo. Ogni elemento poteva essere trasformato in un altro agendo con una delle qualità, ne conseguiva che ogni tipo di sostanza poteva essere trasformata in un'altra.
Per quanto riguarda la chimica Aristotele ed il suo allievo Teofrasto, come i loro predecessori, conoscevano bene il mondo minerale, per esempio conoscevano due minerali dell'arsenico gli odierni realgar As4S4 e orpimento As2S3 che loro chiamavano rispettivamente sandarache e arsenico.

Scienza medioevale

La ricca iconografia chimico/alchemica costantemente rappresenta questi quattro elementi. Spesso assieme al concetto del diretto collegamento microcosmo (uomo) e macrocosmo (universo).
Presto ai concetti si affiancò il simbolo così che:
  • alla terra si accompagnò un triangolo diretto verso il basso attraversato da una linea;
  • all'acqua si accompagnò un semplice triangolo diretto verso il basso;
  • al fuoco si accompagnò un semplice triangolo diretto verso l'alto;
  • all'aria si accompagnò un triangolo diretto verso l'alto e attravesato da una linea.
Ogni elemento aveva due proprietà che ne specificavano le caratteristiche così la terra era secca e fredda, l'acqua era umida e fredda, il fuoco era caldo e secco e l'aria era calda e umida.
Anche ogni segno zodiacale era associato ad un particolare processo chimico:
ariete calcinazione
toro congelamento
gemelli fissazione
cancro soluzione
leone digestione
vergine distillazione
bilancia sublimazione
scorpione separazione
sagittariocerazione
capricornofermentazione
acquario moltiplicazione
pesci proiezione
Dante Alighieri (1275-1321) nelle sue opere applica infatti queste nozioni: si pensava che questi quattro elementi si stratificassero in base alla loro relativa densità così che al di sopra della terra si trovava l'acqua, al di sopra di questa l'aria ed il fuoco sopra l'aria.
Tra coloro che si occuparono di alchimia o che avevano laboratori in casa ricordiamo: Leonardo da Vinci, Robert Boyle, Cristina Vasa (ex regina di Svezia), Isaac Newton.

Bibliografia
Adolfo Ferrari "Trattato di chimica generale ed inorganica" ed. Riccardo Pàtron, Bologna 1965
Beniamino Andriani "Aspetti della Scienza in Dante" 1981
Alexander Roob "Alchimia & mistica" Taschen 1997