Escursioni
Vero crocevia fra l'Alta Via dei Monti Liguri, che giunge
dalla Liguria di Levante in quota, e il sentiero Balcone, più basso, che collega
Sanremo con Mentone e Nizza, Rocchetta offre, agli escursionisti, due
possibilità di sosta, entrambe sull'Alta Via: il rifugio Paù (1063
metri) e il rifugio di Testa d'Alpe (1457 metri). Il monte Abellio
(1016 metri) e il monte Morgi (819) delimitano Rocchetta rispettivamente ad
ovest e ad est, e convogliano nelle vallate del Barbaira e dell'Oggia,
punteggiate da cascatelle e innumerevoli ponti, acque limpide e fresche, lungo
le quali è possibile percorrere numerosi e vari itinerari. Chi viene a Rocchetta
nei mesi estivi non può perdere l’occasione di un tuffo tonificante nelle acque
fresche e pulitissime dei “laghetti” o almeno di una camminata lungo i torrenti
immersi in un paesaggio da favola. Il Barbaira (nasce dal monte Simonasso
metri 1430. Affluente di destra del torrente Nervia a Ponte Barbaira.
Costeggiato dalla strada Dolceacqua-Rocchetta), dalla sorgente fino
all’abitato di Rocchetta, è conosciuto in tutta Europa dagli appassionati di
Torrentismo come uno dei più adatti alla pratica di questo sport.
Molto
suggestive le passeggiate che portano alle Edicole votive poste sui sentieri di
Oggia e Paù; alle Chiesette campestri di S. Antonio e S. Bernardo quasi a
ridosso del paese, a quelle di S.
Bartolomeo e S. Lucia immerse nella quiete della campagna e ai ponticelli a
schiena d’asino che attraversano i torrenti.
La cima di
Testa d'Alpe (1578 metri), posta sullo spartiacque con la valle del Roia,
chiude la vallata occidentale con un paesaggio decisamente alpino costituito da
conifere e praterie. Così, con una passeggiata di poche ore, è possibile
portarsi dall'orizzonte mediterraneo, fatto di cisto, lentisco e leccio, ad
ambienti via via più montani, passando gradualmente dalla roverella al
castagno, al pino silvestre, all'abete bianco. L'abitato conserva un perfetto
impianto difensivo a cortina ed è collegato alle strade d'accesso per mezzo dei
due ponti a schiena d'asino: mentre del castello comitale rimangono, invece,
solo alcune rovine. Alla confluenza dei torrenti Oggia e Barbaira si trova invece
un grande arco romano.
CANYONING
SUL TORRENTE BARBAIRA.
Tempo di percorrenza totale: ore 2 Dislivello
in salita: 350 metri
E' uno dei pochissimi itinerari di questo tipo in
Liguria essendo un'escursione tra sentieri laghetti, pozze con fango curativo,
cascatelle e ponti medievali. Si parte dal paese di Rocchetta Nervina, dopo
Dolceacqua, dal parcheggio si scavalca il rio Barbaira su un caratteristico
ponte medioevale, si supera un archivolto sulla destra e si svolta a sinistra
in via San Bernardo. La via si trasforma subito in sentiero e sale per fasce e
gradoni mantenendosi alta sul torrente. Si superano diversi ruderi ed edicole e
dopo circa 45 minuti si giunge ad una casa diroccata utilizzata dagli
apicoltori; cento metri oltre (al primo tombino), un sentiero sulla sinistra
porta al torrente (accesso basso). Proseguendo, si supera una falesia sulla
destra e si giunge dopo poco meno di mezz’ora al Ponte Pau, dove si trova
l'accesso alto al percorso torrentistico. si prosegue lungo la valle Barbaira e
si risale costeggiando il corso del rio Sgorea.
Per il canyoning occorre una muta di tipo leggero.
D'estate è possibile prendere il sole e anche se l'acqua è in genere fredda la
sua limpidezza invoglia a lasciare zaino e attrezzatura per una nuotata rinfrescante.
ROCCHETTA NERVINA – BREIL SUR ROYA
(7h30)
A Rocchetta
Nervina (216 m) si varca il ponte ad arco in pietra sul rio Barbaira e dopo
pochi passi si gira a sinistra, in via San Bernardo. La mulattiera selciata
esce dal paese e tenendosi in alto si addentra nel vallone, tocca la cappella
di S. Giuseppe e offre suggestivi scorci sul torrente e sul Ponte di Cin. Dopo
meno di 3 km si segue il ramo che si abbassa al Ponte di Paù in pietra (560 m).
La via ricomincia a salire a tornanti nel fitto bosco,fino a uscire sulla
strada militare: poco sopra vi è il Rifugio Paù alla Fonte Susena (1063 m, 2.45
ore; per il momento chiuso).
Si continua a
salire in diagonale alle spalle del rifugio, fino a raggiungere la Fontana
Povera e lo stradello inerbito su cui si snodano il confine e l'AVML. Si sale
ancora in direzione della vetta e alla balise 437 si volta a destra tenendo il
sentiero poco sotto il crinale in direzione N-E, giungendo sotto la Testa
d'Alpe e alla pista militare di confine in località Fontana dei Draghi Si
trascura il ramo in discesa e si continua per breve tratto sulla militare, fino
al cartello 111 (1500 m, 1.30 ore): qui si prende a sinistra la pista che
aggira la Testa d'Alpe e punta verso L'Arpette. Dopo 200 metri di discesa, si
lascia la pista per continuare diritto su un sentiero che sale in direzione
dell'Arpette raggiungendo sulla cresta il cartello 109 (1571 m, 0.45 ore). Da
qui si può raggiungere la cima (1611 m, 0.20 ore a/r), oppure scendere
direttamente su Breil-sur-Roya. In questo caso si prende a sinistra il sentiero
che si abbassa verso una zona di barre rocciose, poi attraversa un incassato
vallone e scende per un passaggio in cresta assai aereo: la veduta d'insieme
sulla Roya, 1200 metri più in basso, è vertiginosa. Per un largo tracciato si
continua lungo la cresta fin presso il rilievo del Collet d'Ainé (1233 m, 0.30
ore). Qui si va a destra (nord) per tornare in diagonale verso il vallone di
Zouayné, in cui si scende con una serie di tornanti fino al guado (990 m, 0.30
ore). L'itinerario si tuffa a zig-zag nel piccolo canyon calcareo prima di
sbucare al cartello 108 dove raggiunge il GR 52 A (670 m, 0.30 ore). Si segue a
sinistra il GR che perde quota in mezzo ai pini, tocca l'alpeggio di Causset e
raggiunge il cartello 10 (550 m, 0.15 ore). Si continua diritto, con splendidi
scorci su Breil-sur-Roya e con una discesa a tratti ripida si raggiunge il
cartello 6 e si entra in paese (300 m, 0.30 ore).
Airole - Rocchetta Nervina
(8 h30)
Dalla stazione ferroviaria di Airole si sale verso la piazzetta della
chiesa. Da qui si prende la rampa a gradoni che esce dalle case ed incontra un
bivio. Si va diritto, sulla mulattiera che aggira in piano un valloncello, poi
si alza in diagonale (est) tra gli uliveti, fino al costone. La larga ed aerea
mulattiera prosegue a mezza costa, entrando nella Valle Para, ora più stretta;
in vista di belle stratificazioni si abbassa lievemente al Careghin e dopo
pochi passi lungo il rio con tornanti si porta sulla Serra della Gatta e
prosegue sul panoramico crinale fin verso quota 400 circa. Ora il sentiero va
verso nord est, entrando nel vallone dominato da salti rocciosi; quindi risale
nel fitto bosco, lungo il Rio della Gatta, che attraversa poco dopo. Si alza in
diagonale verso sud, risale le pendici del M.Abelliotto, e tra i lecci
raggiunge la Bassa d'Abellio (852 m, detta anche Sella dei Due Abelli).
Dal colle si scende sul versante di Rocchetta, raggiungendo subito la
strada militare (percorsa dall'AVML), che si segue in direzione sud est per
circa 700 m, fino a uno slargo nei pressi di un abbeveratoio (proseguendo la
strada per 2 km si raggiunge l'Agriturismo Alta Via). Si lascia la strada,
seguendo il sentiero segnalato (SBM) in discesa che con un largo firo
attraversa i Campi Cunio, quindi si abbassa in diagonale verso nord, passa il
Vallone di Figorni tra lecci e corbezzoli, attraversa un rio e risale un poco
per immettersi su una carrareccia. Dopo 1 km si lascia la strada per prendere
il sentiero a destra che porta rapidamente a Rocchetta Nervina (225 m).
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