La Dottoressa Federica Carlieri Odontoiatra Riceve Presso L' ambulatorio Polispecialistico Dental-Kappa a Roma Via Asinari di San Marzano, 23-25-27-29 - Roma tel. 06-89010165 |
MICROBIOLOGIA Disciplina che studia gli organismi di
dimensioni microscopiche come i batteri, i protozoi, i virus e molte specie di alghe e
funghi. Alcuni proliferano sugli alimenti, mentre altri stabiliscono varie forme di
simbiosi con piante, animali e altri organismi. I batteri costituiscono il regno dei
procarioti e si
differenziano dalle cellule di tutti gli altri organismi viventi, chiamati
eucarioti, per l'assenza di un nucleo delimitato da membrana. Altre classificazioni seguono criteri quali la reazione alla
colorazione di Gram, la modalità di respirazione (batteri aerobi
e anaerobi) e di nutrizione (batteri autotrofi ed eterotrofi) e le
caratteristiche biochimiche.
Sono note circa 200 specie di batteri patogeni, responsabili di numerose
malattie dell'uomo. La membrana plasmatica riveste un ruolo estremamente importante per tutti
gli scambi nutrizionali, respiratori ed escretori della cellula; la sua
semipermeabilità consente il libero passaggio di molecole di piccole
dimensioni, come zuccheri e sali, ma non
di molecole grandi, come quelle proteiche, che vengono trasportate attraverso la
membrana da strutture apposite. Nelle cellule eucariote anche gli organelli
interni, come il nucleo o il reticolo endoplasmatico, sono racchiuse in un
sistema di membrane. La maggior parte delle specie vive in habitat acquatici, ad esempio negli
oceani, nei laghi, nei fiumi e negli stagni. I protozoi si nutrono fagocitando batteri, prodotti di rifiuto di altri organismi,
alghe
microscopiche e altri protozoi. La maggior parte delle specie si muove grazie
all'azione di ciglia o flagelli, oppure per movimento ameboide, mediante
estroflessioni citoplasmatiche dette pseudopodi. Classificazione
scientifica: I phyla
appartenenti al gruppo dei protozoi (zoomastigini, sarcodini, ciliofori e
sporozoi) vengono collocati tutti nel regno dei prototisti. L'esistenza dei virus fu accertata nel 1892, quando lo scienziato russo
Dmitrij Iosifovic Ivanovskij scoprì delle particelle microscopiche, conosciute
in seguito come virus del mosaico del tabacco. Il termine virus fu attribuito a
queste particelle infettive nel 1898, dal botanico olandese Martinus Willem
Beijerinck. Pochi anni dopo, anche nei batteri furono isolati dei virus,
denominati batteriofagi. Nel 1935 il biochimico statunitense Wendell
Meredith Stanley riuscì a cristallizzare il virus del mosaico del tabacco e
dimostrò che era formato solo da materiale genetico, l'acido ribonucleico (RNA),
e da un rivestimento proteico. Negli anni Quaranta, lo sviluppo della microscopia elettronica rese possibile la visualizzazione dei virus,
mentre il successivo sviluppo di centrifughe ad alta velocità permisero di
concentrare e purificare il materiale di origine virale. Lo studio dei virus
negli animali raggiunse un punto cruciale negli anni Cinquanta, con lo sviluppo
dei metodi di coltivazione in vitro di
cellule in cui si replicavano i virus. Furono così scoperti molti nuovi ceppi
virali e negli anni Sessanta e Settanta si poterono determinare le
caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi.
I virus sono
parassiti intracellulari, costituiti di acidi nucleici (RNA o DNA), ma mai di entrambi, e di un rivestimento
protettivo di proteine semplici o complesse. L'acido nucleico è, in
genere, una molecola unica, a singolo o doppio filamento, anche se in alcuni
virus può essere diviso in due o più frammenti. Il rivestimento proteico è
detto capside e le subunità proteiche del capside, sono dette capsomeri.
Insieme, acido nucleico e capside formano il nucleocapside. Altri virus hanno un
ulteriore involucro, che generalmente viene acquisito quando la particella
virale fuoriesce per gemmazione dalla membrana della cellula infettata. La
particella completa del virus è detta virione. I virus sono parassiti
intracellulari obbligati e la loro replicazione può avvenire solo in cellule
metabolicamente attive. Hanno forma e dimensioni molto variabili, e in base alla loro struttura
possono essere suddivisi in tre gruppi: i virus isometrici; quelli bastoncellari;
e quelli formati dall'unione di una testa e una coda, come alcuni batteriofagi.
I virus più piccoli hanno forma icosaedrica, lungo circa 18-20 nanometri (un
nanometro è uguale a un milionesimo di millimetro). I virus più grandi hanno,
invece, forma bastoncellare e alcuni raggiungono una lunghezza di diversi
micron, ma sono, comunque, larghi meno di 100 nanometri. Pertanto, anche i virus
più grandi hanno una larghezza inferiore ai limiti di risoluzione del
microscopio ottico, usato per studiare i batteri e gli altri microrganismi di
dimensioni maggiori.
Molti dei virus con una struttura elicoidale interna hanno un rivestimento
esterno (detto anche envelope),
composto di lipoproteine, glicoproteine o entrambi i tipi di molecole. Questi
virus sono grossolanamente sferici e hanno un diametro variabile da circa 60 a
più di 300 nanometri. Virus complessi come alcuni batteriofagi presentano una
testa e una coda tubulare, usata per attaccarsi al batterio ospite, mentre gli
herpesvirus hanno simmetria cubica e sono composti di proteine complesse. Queste
due categorie rappresentano, tuttavia, delle eccezioni, in quanto la maggior
parte dei virus ha forma semplice. I virus a RNA si distinguono da quelli a DNA per alcune particolarità nel
sistema di replicazione. Un gruppo particolare di questi virus è rappresentato
dai retrovirus, che comprendono l'HIV, l'agente eziologico dell'AIDS. I virus in medicina I virus rappresentano una grande sfida per le scienze mediche, in quanto ne
esiste un'enorme varietà e molti di essi causano gravi malattie nell'uomo. Malattie virali pericolose, e a volte addirittura fatali, comprendono la
rabbia, la febbre emorragica, l'encefalite, la poliomielite , la febbre gialla, l'epatite e la
sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La maggior parte dei virus causa, tuttavia, malattie che in genere
provocano solo disturbi acuti, a meno che il paziente non sviluppi gravi
complicazioni. Alcune di queste malattie sono il raffreddore, che colpisce milioni di persone ogni anno, l'influenza, il
morbillo, la parotite, l'herpes simplex e zoster, la varicella, alcune malattie respiratorie, la diarrea
acuta e le verruche. Altri virus, come il virus della rosolia e il citomegalovirus, possono provocare gravi anomalie o morte del feto.
Alcuni ceppi virali che infettano l'uomo sembrano essere correlati a specifiche
forme di cancro. Sempre maggiori prove indicano, inoltre, che
alcuni virus possono essere coinvolti in patologie croniche come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative. Con metodi di laboratorio lunghi e laboriosi vengono tuttora scoperti,
isolati e identificati nuovi virus che causano gravi malattie nell'uomo. Tra
quelli individuati più di recente vi sono l'HIV e il virus Ebola. Il solo metodo efficace per prevenire le infezioni virali è l'uso dei
vaccini. Negli anni Settanta, ad esempio, la vaccinazione antivaiolosa ha
contribuito a debellare il vaiolo da tutto il pianeta, grazie a un programma di
immunizzazione portato avanti su scala mondiale. La maggior parte dei vaccini
antivirali è stata sviluppata per l'uomo o per altri animali; fra quelli umani
vi sono i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la poliomielite e l'influenza.
L'immunizzazione con un vaccino antivirale stimola il sistema immunitario
dell'organismo a produrre anticorpi
specifici, diretti contro il virus immunizzante. I virus impiegati per elaborare
i vaccini vengono prima alterati o uccisi, in modo da non essere più patogeni. Microbiologia Disciplina che studia gli organismi di
dimensioni microscopiche come i batteri, i protozoi, i virus e molte specie di alghe e
funghi.
Dr. Roberto Rossi Alcuni proliferano sugli alimenti, mentre altri stabiliscono varie forme di
simbiosi con piante, animali e altri organismi.
Dr. Roberto Rossi I batteri costituiscono il regno dei
procarioti e si
differenziano dalle cellule di tutti gli altri organismi viventi, chiamati
eucarioti, per l'assenza di un nucleo delimitato da membrana. Altre classificazioni seguono criteri quali la reazione alla
colorazione di Gram, la modalità di respirazione (batteri aerobi
e anaerobi) e di nutrizione (batteri autotrofi ed eterotrofi) e le
caratteristiche biochimiche. Sono note circa 200 specie di batteri patogeni, responsabili di numerose
malattie dell'uomo. La membrana plasmatica riveste un ruolo estremamente importante per tutti
gli scambi nutrizionali, respiratori ed escretori della cellula; la sua
semipermeabilità consente il libero passaggio di molecole di piccole
dimensioni, come zuccheri e sali, ma non
di molecole grandi, come quelle proteiche, che vengono trasportate attraverso la
membrana da strutture apposite. Nelle cellule eucariote anche gli organelli
interni, come il nucleo o il reticolo endoplasmatico, sono racchiuse in un
sistema di membrane. Organismi eucarioti unicellulari, eterotrofi,
alcuni dei quali possono formare colonie ma non tessuti differenziati. I
protozoi sono comunemente suddivisi in diversi phyla:
gli zoomastigini, flagellati, spesso parassiti di organismi vegetali o animali; i
sarcodini, dal corpo ameboide, comprendenti le amebe
responsabili di gravi infezioni intestinali umane, e i foraminiferi e i radiolari, importanti componenti del plancton marino; i ciliofori, molti dei quali
con strutture specializzate che ricordano la bocca e l'ano degli organismi
superiori; e gli sporozoi, molte specie dei quali sono parassiti degli animali,
uomo compreso. Si conoscono più di 20.000 specie di protozoi, tra le quali si
annoverano forme conosciute come il paramecio. La maggior parte delle specie vive in habitat acquatici, ad esempio negli
oceani, nei laghi, nei fiumi e negli stagni. I protozoi si nutrono fagocitando batteri, prodotti di rifiuto di altri organismi,
alghe
microscopiche e altri protozoi. La maggior parte delle specie si muove grazie
all'azione di ciglia o flagelli, oppure per movimento ameboide, mediante
estroflessioni citoplasmatiche dette pseudopodi. Classificazione
scientifica: I phyla
appartenenti al gruppo dei protozoi (zoomastigini, sarcodini, ciliofori e
sporozoi) vengono collocati tutti nel regno dei prototisti. I
virus (Dal latino virus, "veleno"), agente infettivo di dimensioni
ultramicroscopiche, costituito essenzialmente di materiale genetico circondato
da un rivestimento protettivo proteico. Il termine venne usato per la prima
volta alla fine del XIX secolo per indicare i microrganismi patogeni più
piccoli dei batteri. Da soli i virus sono particelle di materiale
organico prive di vita, mentre all'interno delle cellule viventi possono duplicarsi numerose volte,
spesso danneggiando l'ospite.
Le centinaia di ceppi virali conosciuti causano un'ampia gamma di malattie
nell'uomo, negli animali, negli insetti, nei batteri e nelle piante. L'esistenza dei virus fu accertata nel 1892, quando lo scienziato russo
Dmitrij Iosifovic Ivanovskij scoprì delle particelle microscopiche, conosciute
in seguito come virus del mosaico del tabacco. Il termine virus fu attribuito a
queste particelle infettive nel 1898, dal botanico olandese Martinus Willem
Beijerinck. Pochi anni dopo, anche nei batteri furono isolati dei virus,
denominati batteriofagi. Nel 1935 il biochimico statunitense Wendell
Meredith Stanley riuscì a cristallizzare il virus del mosaico del tabacco e
dimostrò che era formato solo da materiale genetico, l'acido ribonucleico (RNA),
e da un rivestimento proteico. Negli anni Quaranta, lo sviluppo della microscopia elettronica rese possibile la visualizzazione dei virus,
mentre il successivo sviluppo di centrifughe ad alta velocità permisero di
concentrare e purificare il materiale di origine virale. Lo studio dei virus
negli animali raggiunse un punto cruciale negli anni Cinquanta, con lo sviluppo
dei metodi di coltivazione in vitro di
cellule in cui si replicavano i virus. Furono così scoperti molti nuovi ceppi
virali e negli anni Sessanta e Settanta si poterono determinare le
caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi. I virus sono
parassiti intracellulari, costituiti di acidi nucleici (RNA o DNA), ma mai di entrambi, e di un rivestimento
protettivo di proteine semplici o complesse. L'acido nucleico è, in
genere, una molecola unica, a singolo o doppio filamento, anche se in alcuni
virus può essere diviso in due o più frammenti. Il rivestimento proteico è
detto capside e le subunità proteiche del capside, sono dette capsomeri.
Insieme, acido nucleico e capside formano il nucleocapside. Altri virus hanno un
ulteriore involucro, che generalmente viene acquisito quando la particella
virale fuoriesce per gemmazione dalla membrana della cellula infettata. La
particella completa del virus è detta virione. I virus sono parassiti
intracellulari obbligati e la loro replicazione può avvenire solo in cellule
metabolicamente attive. Hanno forma e dimensioni molto variabili, e in base alla loro struttura
possono essere suddivisi in tre gruppi: i virus isometrici; quelli bastoncellari;
e quelli formati dall'unione di una testa e una coda, come alcuni batteriofagi.
I virus più piccoli hanno forma icosaedrica, lungo circa 18-20 nanometri (un
nanometro è uguale a un milionesimo di millimetro). I virus più grandi hanno,
invece, forma bastoncellare e alcuni raggiungono una lunghezza di diversi
micron, ma sono, comunque, larghi meno di 100 nanometri. Pertanto, anche i virus
più grandi hanno una larghezza inferiore ai limiti di risoluzione del
microscopio ottico, usato per studiare i batteri e gli altri microrganismi di
dimensioni maggiori. Molti dei virus con una struttura elicoidale interna hanno un rivestimento
esterno (detto anche envelope),
composto di lipoproteine, glicoproteine o entrambi i tipi di molecole. Questi
virus sono grossolanamente sferici e hanno un diametro variabile da circa 60 a
più di 300 nanometri. Virus complessi come alcuni batteriofagi presentano una
testa e una coda tubulare, usata per attaccarsi al batterio ospite, mentre gli
herpesvirus hanno simmetria cubica e sono composti di proteine complesse. Queste
due categorie rappresentano, tuttavia, delle eccezioni, in quanto la maggior
parte dei virus ha forma semplice. Le particelle virali generalmente non contengono
enzimi, né i precursori metabolici necessari per riprodursi e quindi devono
ricavare queste molecole dalle cellule che infettano. La riproduzione dei virus
comprende, pertanto, una fase di sintesi delle varie componenti e una fase di
assemblaggio della nuova particella virale. Questi processi hanno inizio quando
il virus penetra nella cellula ospite e dirige la sintesi delle proteine
specificate dal materiale genetico virale. Quindi viene duplicato l'acido
nucleico e sono sintetizzate le subunità proteiche che costituiscono il
rivestimento virale. Infine, queste due componenti sono assemblate in un nuovo
virus. Da una singola particella virale possono avere origine migliaia di nuovi
virus, che possono essere liberati per distruzione della cellula infetta oppure
per gemmazione dalla membrana cellulare, senza uccidere la cellula. I virus a RNA si distinguono da quelli a DNA per alcune particolarità nel
sistema di replicazione. Un gruppo particolare di questi virus è rappresentato
dai retrovirus, che comprendono l'HIV, l'agente eziologico dell'AIDS. I virus in medicina I virus rappresentano una grande sfida per le scienze mediche, in quanto ne
esiste un'enorme varietà e molti di essi causano gravi malattie nell'uomo. Malattie virali pericolose, e a volte addirittura fatali, comprendono la
rabbia, la febbre emorragica, l'encefalite, la poliomielite , la febbre gialla, l'epatite e la
sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La maggior parte dei virus causa, tuttavia, malattie che in genere
provocano solo disturbi acuti, a meno che il paziente non sviluppi gravi
complicazioni. Alcune di queste malattie sono il raffreddore, che colpisce milioni di persone ogni anno, l'influenza, il
morbillo, la parotite, l'herpes simplex e zoster, la varicella, alcune malattie respiratorie, la diarrea
acuta e le verruche. Altri virus, come il virus della rosolia e il citomegalovirus, possono provocare gravi anomalie o morte del feto.
Alcuni ceppi virali che infettano l'uomo sembrano essere correlati a specifiche
forme di cancro. Sempre maggiori prove indicano, inoltre, che
alcuni virus possono essere coinvolti in patologie croniche come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative. Con metodi di laboratorio lunghi e laboriosi vengono tuttora scoperti,
isolati e identificati nuovi virus che causano gravi malattie nell'uomo. Tra
quelli individuati più di recente vi sono l'HIV e il virus Ebola. Il solo metodo efficace per prevenire le infezioni virali è l'uso dei
vaccini. Negli anni Settanta, ad esempio, la vaccinazione antivaiolosa ha
contribuito a debellare il vaiolo da tutto il pianeta, grazie a un programma di
immunizzazione portato avanti su scala mondiale. La maggior parte dei vaccini
antivirali è stata sviluppata per l'uomo o per altri animali; fra quelli umani
vi sono i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la poliomielite e l'influenza.
L'immunizzazione con un vaccino antivirale stimola il sistema immunitario
dell'organismo a produrre anticorpi
specifici, diretti contro il virus immunizzante. I virus impiegati per elaborare
i vaccini vengono prima alterati o uccisi, in modo da non essere più patogeni.
|
Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti. Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie. |