La Dottoressa Federica Carlieri Odontoiatra Riceve Presso L' ambulatorio Polispecialistico Dental-Kappa a Roma Via Asinari di San Marzano, 23-25-27-29 - Roma tel. 06-89010165 |
ENDODODONZIA
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MEDICAMENTI
Storia, principi generali Nel
1800 vennero adottati numerosi prodotti per la disinfezione canalare tra cui il
creosoto di legno di faggio.
L'elevata istotossicità del fenolo, vero veleno protoplasmatico
responsabile di numerose flogosi periapicali acute e
croniche, stimolò alla ricerca di sostanze omologhe ma meno irritanti
come il timolo e clorofenolo.
Nel 1891 si usava il clorofenolo canforato aggiungendo canfora al
clorofenolo e si realizzò anche la prima delle paste e iodoformiche aggiungendo
fenolo al clorofenolo canforato.
L'uso delle paste iodoformiche si estese prima in Europa, poi negli USA.
Questa
pasta veniva spinta oltre apice con l'intento di curare Cisti, granulomi, e
qualsiasi cosa fosse considerata focolaio primario di infezione.
Tramontata la teoria dell'infezione focale, (=Sistemica ;Generale) le
paste iodoformiche trovano oggi impiego solo nella medicazione canalare
intermedia. E '
invece da attribuire a Gysy l'uso, in terapia endodontica, Intorno
agli anni 30-40, videro la luce numerosi preparati contenenti
Nel 1959 venne introdotto l'N2.
Quest'ultimo
prodotto ha trovato larga diffusione come cemento canalare definitivo
soprattutto in Europa.
Il realtà il metodo N2, basato sulla estirpazione parziale della polpa
sia vitale che necrotica, detersione meccanica ridotta al minimo, nessuna
irrigazione ed otturazioni immediata a diversi millimetri dagli apici, è
contrario a tutti i principi fondamentali della moderna endodonzia.
Per
di più il preparato è riassorbibile, molto irritante e causa, se spinto oltre
apice, importanti reazioni da corpo estraneo, tanto da essere stato dichiarato
inaccettabile dalla
CLASSIFICAZIONE DEI MEDICAMENTI ENDODONTICI I medicamenti endocanalari sono
generalmente distinti in tre gruppi così composti: 1) Antisettici convenzionali
ad azione a specifica: agiscono
attraverso denaturazione delle proteine cellulari, alterazioni della permeabilità
della membrana batterica, antagonista enzimatico, ecc. Si
tratta di farmaci potenzialmente dannosi la cui maneggevolezza dipende da una
accurata selezione dei casi, modalità e tempo di applicazione, concentrazione
attiva e tossicità sistemica. 2)
Medicamenti ad azione specifica o chemioterapici : Fanno parte di questo
secondo gruppo gli antibiotici e i sulfamidici usati apicalmente nella
medicazione del canale è radicolare. 3)
Combinazione di farmaci specifici ed aspecifici : Derivano dall'unione di
un disinfettante aspecifico di tipo fenolico e una miscela di antibiotici con
alcuni anti infiammatori.
FENOLI I fenoli
rappresentano un gruppo di medicamenti volatili il cui uso ha i seguenti scopi:
Ridurre la flora microbica e prevenire la contaminazione dei canali
radicolari tra una seduta all'altra.
Si tratta di veleni protoplasmatici, lesivi in egual misura,
sui microrganismi che sulle cellule umane, possono dare sintomatologie
dolorose, scatenate dal contatto dei vapori con i tessuti periapicali.
Eugenolo
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L'eugenolo è il distillato purificato dei terpeni dell'essenza di garofano.
Si
presenta come un liquido oleoso incolore, se recente, invecchiando assume un
colorito marrone. L'eugenolo
in odontoiatria è usato in molteplici circostanze:
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A) Nelle medicazione dentinali La
sua efficacia come disinfettante è invece modesta. B)
Nelle otturazioni provvisorie: C) Come
sottofondo sempre come ZOE. D) Come
solvente nei vari cementi endodontici esempio : Endometazone, Ossido di
zinco. Paraclorofenolo (PCP) E' l'isomero para del fenolo in cui un atomo di Cl sostituisce
l'idrogeno dell'anello benzenico. Si
presenta, assieme ai suoi derivati, come un liquido di consistenza oleosa, di
colore ambrato, di odore pungente. Possiede
una marcata attività contro ogni tipo di microrganismi, funghi compresi.
L'aggiunta
di canfora o mentolo non sembra aumentare le caratteristiche disinfettanti del
prodotto ma semmai la diluizione in percentuale, ne diminuisce la tossicità. Infatti,
una soluzione all'1% risulta egualmente efficace e naturalmente molto meno
pericolosa degli altri preparati con maggiore concentrazione. Mai
deve essere usato con polpa vitale Clorofenolo
canforato (CPC) E' il PCP con
aggiunta di canfora anzi è canfora al 70% con PCP
al 30% Cloro fenolo canfora mentolo (CMCP)
E' il CPC con il 4% di mentolo,
68% di canfora e PCP al 28%.
Cresatina
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Ha sostituito l'eugenolo nella medicazione endodontica dei denti vitali,
in quanto procura minor danno tissutale e ha maggiore azione germicida a parità
di effetto lenitivo. Cresolo
Deve essere menzionato perché entra nella composizione del Formocresolo
Aldeidi
Due sono le Aldeidi
di comune uso odontoiatrico :
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1) Aldeide formica (Formaldeide)
2) Aldeide Glutarica (Glutaraldeide) La Formaldeide è un gas molto
attivo contro i germi aerobi, anaerobi e i virus. In
endodonzia viene usato il suo prodotto di polimerizzazione solido :
la Paraformaldeide che libera il gas lentamente in presenza di umidità.
La
paraformaldeide ha forti proprietà disinfettanti ma deve essere usata solo in
presenza di canali cancrenosi, senza interessamento apicale quali: Granulomi o cisti e
comunque con forame apicale non beante. Agisce
combinandosi con l'ammoniaca, derivata dalla putrefazione delle proteine e
pertanto presente nei canali infetti e gangrenosi. Chiusa
nella camera pulpare, E'
spesso causa reazioni periapicali pertanto non deve essere usata che a
concentrazione del 2% e per poche ore.
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Alogeni
Cloro
e derivati Il cloro come tale ha limitato impiego per la sua instabilità e
per la sua azione irritante e
corrosiva; trovano invece largo impiego e i suoi derivati, come gli
ipocloriti e le cloramine. Uno
studio effettuato è riuscito ad ottenere il 90% di culture negative, dopo
detersione meccanica e lavaggio con ipoclorito al 5% in cloro, alternato
ad H2O2 al 3%.
L'attività antibatterica dell'ipoclorito è rilevabile fino a diluizioni
dello 0. 5%
in cloro. In
queste concentrazioni è sufficiente ripetere il lavaggio per più volte
per avere una sicurezza di pulizia e disinfezione del canale radicolare. La
medicazione canalare intermedia con idrossido di calcio ha una azione
sinergizzante con l'ipoclorito. Bisogna
comunque ricordare che l'ipoclorito ha solo un'azione disinfettante e
dissolvente per i materiali organici ma che risulta quasi inutile come
chelante per la penetrazione in
canali stretti o calcificati. Inoltre
l'ipoclorito viene rapidamente inattivato dal materiale organico,
pertanto deve essere usato solo come lavaggio estemporaneo del canale ma
non deve essere usato come medicazione temporanea tra una seduta e
l'altra.
ANTIBIOTICI
E SULFAMIDICI
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In commercio sono
reperibili numerose associazioni poliantibiotiche generalmente in combinazione con antinfiammatori ed
antisettici.
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Tra
questi ricordiamo il
La medicazione è portata nel canale per mezzo di coni di carta già
impegnati e risulta efficace contro
la maggior parte dei micro organismi in causa ma
resta attiva solo per pochi giorni.
CHELANTI
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In endodonzia viene usato essenzialmente l'EDTA acido
etilendiamino triacetico.
Viene
sfruttata la capacità dell'EDTA di rimuovere il fango dentinale
prodottosi durante la preparazione della cavità. Inoltre
facilita l'introduzione di strumenti
canalari per la loro azione demineralizzante.
Prodotti commerciali a base di EDTA Canalclean Neutro (Ogna)
disponibile in flaconi da 15 ml contenenti: una soluzione b EDTA al 17%
tamponata a pH 7. Il
farmaco presenta una leggera azione antisettica legata
alla chelazione da parte dell'EDTA; la sua azione è autolimitante, cioè termina quando tutti i siti chelanti dell'EDTA sono suturati
con ioni di calcio. Affinché
il prodotto risulti efficace deve rimanere nel canale per alcuni minuti.
Dopo circa due tre minuti si irriga abbondantemente con ipoclorito di
sodio al 5% e si procede secondo il
tipo di intervento.
È preferibile evitare di mandare l'EDTA oltre l'apice in quanto il
farmaco risulta essere irritante e
non è perfettamente tollerato. Il
farmaco è indicato: Come irrigante durante la preparazione canalare alternato
al ipoclorito al 5%. Nella
detersione finale prima dell'otturazione canalare per eliminare
lo smear layer. Nelle
ricostruzioni post endodontiche prima della Cementazione di perni
prefabbricati o fusi di cui viene sensibilmente migliorata la ritenzione.
CONCLUSIONI
·
Esaminare sempre con cura la sintomatologia del paziente e stabilire se la
patologia sia di tipo infiammatorio (pulpite acuta), infettivo (paradontite
apicale acuta ) o misto. · Se il dente è asintomatico e vitale, considerare se
sia possibile evitare di togliere
la polpa; in caso negativo è preferibile farlo in una sola seduta. · Se il dente è asintomatico, ma necrotico è
possibile provare chiuderlo in un'unica
seduta sotto copertura antibiotica ed antiflogistica. · Se il dente è dolente è consigliabile effettuare
almeno una medicazione intermedia. · In caso di sintomatologia pulpitica con polpa vitale,
sarà bene preferire farmaci ad
azione anti flogistca e lenitiva della polpa come la Cresatina
, il Cresophene o L'apical;
l'uso dell'ossido di calcio è facoltativo ma non particolarmente utile. · Se si sospetta infezione batterica ed in presenza di
necrosi pulpare evitare di
sovrastrumentare e medicare con idrossido di calcio. · Nel trattamento di ampie lesioni periapicali,
fratture, perforazione e riassorbimenti
preferire l'idrossido di calcio. · Ricordare che i fenoli rimangono efficaci solo per
due giorni mentre l'Idrossido di
calcio per oltre un mese. · Irrigare sempre ed abbondantemente con ipoclorito al
2,5% riservandosi quello al 5% per
canali particolarmente infetti. · Evitare accuratamente il contatto dell'ipoclorito con
le mucose. · Prima di un'otturazione canalare eseguire un lavaggio
con EDTA puro al 17%, seguito dopo
due minuti da un altro con ipoclorito per eliminare il fango
dentinale. Stesso
procedimento prima di cementare un perno canalare. · Ricordarsi sempre che neanche la più potente
medicazione potrà avere sulla
prognosi un effetto paragonabile a quello di una buona preparazione chemio meccanica.
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Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti. Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie. |