La Dottoressa Federica Carlieri Odontoiatra Riceve Presso L' ambulatorio Polispecialistico Dental-Kappa a Roma Via Asinari di San Marzano, 23-25-27-29 - Roma tel. 06-89010165 |
CHIRURGIA
GENERALE Parte Generale Agenti lesivi Sono agenti lesivi quelli che
possono determinare danno all'organismo vivente e sono :
a) Termici - Traumatici - Ionizzanti - Chimici
b) Microbici - Micotici - Parassitari - Virali Termici
- Danno distinto in 4 gradi : 1°
Edema e arrossamento 2°
Presenza flitene (Bolle) 3°
Necrosi della cute 4°
Gangrena e necrosi dei tessuti profondi , muscoli e ossa. Traumatici - Corpi contundenti , coltelli , armi (
Contusioni e ferite ) Ionizzanti - Raggi x , g e da Radium (
Radiodermiti , Radiodistrofia ) Chimici - Alcali e acidi forti ( Necrosi ,
Coagulazione , Colliquazione ) Danni molto gravi se ingeriti . Microbici - Processi infiammatori di pertinenza
chirurgica : Gram-Positivi
: Staffilococchi , Streptococchi . Gram-Negativi
: Coli , Salmonelle ; Proteus ( Gravi perché Shock Tossi-Infettivo ) Micosi
-
Rare per interesse chirurgico . Parassitari - Echinicoccosi epatica e
polmonare . USTIONI Ustioni
da calore sotto forma di fuoco , Raggi solari , Ionizzanti , Folgorazione
elettrica ( Necrosi ) . La
sintomatologia dipende dal grado e soprattutto dalla sua estensione che se
importante provoca Shock Ipovolemico , Psicogeno , dolorifico e
tossinfettivo. Una
ustione del 15 % di estensione può provocare shock , dal 30 al 50% può essere
mortale. Complicazioni
: Shock , Anuria , Infezione , Tetano , Tossiemia , Setticemia , Gangrena -
Gassosa. Trattamento Generale 1)
Analgesici e sedativi 2)
Ridurre la perdita di calore mantenendo costante la temperatura corporea 3)Ossigenoterapia
4)
Reintegrare le perdite di liquido con trasfusioni di sangue ,soluzione glucosata e fisiologica (circa 5 litri
nelle 24 ore) . Antibiotici a largo spettro per i primi 5 giorni . Biancheria
sterile . Shock
Shock
In fisiologia , stato di acuta insufficienza circolatoria del sangue, provocato
dall'incapacità del cuore di pompare un volume adeguato di sangue a una
pressione sufficiente per la normale perfusione degli organi principali. Lo
shock può essere dovuto a lesioni, ustioni, emorragia o importanti interventi
chirurgici. Possono causare shock anche un'improvvisa infezione o avvelenamento,
nonché un anomalo volume di liquido extracellulare dovuto a eccessiva perdita
di acqua ed elettroliti dall'apparato gastrointestinale, dai reni o dalla pelle.
Altre cause di shock sono, inoltre, le disfunzioni cardiache (come l'infarto
miocardico) e il collasso neurologico. Talvolta le reazioni allergiche possono
causare una condizione simile allo shock. Lo shock
è generalmente caratterizzato da apatia, debolezza, respiro superficiale e
rapido, polso debole e veloce, diminuzione della pressione arteriosa, pelle
fredda e sudata. Nei primi stadi la vittima è cosciente, anche se non
completamente vigile. Quindi, improvvisamente un deficit della circolazione
periferica colpisce il cervello e provoca uno svenimento. Nei casi meno gravi di
shock, una costrizione compensatoria dei vasi sanguigni periferici favorisce il
ripristino della circolazione cerebrale; se, tuttavia, lo shock persiste i
meccanismi compensatori falliscono e lo stato di anemia danneggia organi vitali
quali il cervello, il cuore, il fegato e i polmoni. Le
procedure di pronto soccorso in caso di shock prevedono di far sdraiare la
vittima mantenendola al caldo, fermare eventuali emorragie e, se la vittima non
respira, praticare la respirazione artificiale. Un medico o un infermiere
possono somministrare ossigeno e farmaci sedativi e intervenire per ridurre la
temperatura corporea, qualora fosse molto elevata. Il personale medico può,
inoltre, somministrare soluzioni di glucosio e sali e, se lo shock è dovuto a
perdita di sangue, praticare trasfusioni di plasma o sangue. Nei centri medici
la terapia viene tenuta sotto controllo tramite misurazione diretta della
pressione arteriosa e degli emogas, e talvolta la pressione viene aumentata
tramite farmaci vasocostrittori. Lo shock
allergico, o anafilattico, richiede la somministrazione immediata di adrenalina
tramite iniezione. Sindrome
da shock tossico
Rara malattia causata da ceppi del batterio Staphylococcus
aureus, normalmente presenti sulla pelle, nel cavo orale e nella vagina. In
determinate condizioni i batteri iniziano a produrre una tossina che sembra
attaccare il sistema immunitario e interferire con la funzionalità epatica. Fra
i sintomi dello shock tossico vi sono eruzioni cutanee, febbre alta, ipotensione
arteriosa, diarrea e vomito. In alcuni casi l'infezione ha colpito donne in
periodo mestruale che utilizzavano i tamponi interni in modo improprio,
favorendo così la proliferazione dei batteri vaginali. La
sindrome da shock tossico risponde a terapia antibiotica ed è fatale in circa
il 10% dei casi registrati. Ustioni Ustione
Lesione della pelle e dei tessuti
profondi causata da calore e più precisamente dal contatto con liquidi o solidi
molto caldi, fiamme, oggetti irradianti, sostanze chimiche caustiche, elettricità
o radiazioni nucleari. La pelle esposta a temperature di soli 49 °C viene
ustionata in circa 5 minuti. Classificazione
La
gravità di un'ustione dipende dalla sua profondità, dalla sua estensione e
dall'età della vittima. A seconda della profondità le ustioni possono essere
di primo, secondo o terzo grado. Le ustioni di primo grado provocano
arrossamento e dolore e vengono, ad esempio, causate da una scottatura da sole.
Le ustioni di secondo grado, ad esempio dovute al contatto con un liquido
bollente, sono caratterizzate da bolle. Le ustioni di terzo grado provocano
necrosi dell'epidermide e del derma e talvolta danneggiano anche i tessuti
sottostanti. Di ustione di quarto grado si parla solo quando i tessuti sono
carbonizzati. L'estensione di un'ustione
Patologia
La causa
di morte più comune nei soggetti con ustioni estese è causata dalle infezioni
che insorgono in seguito alla distruzione dei tessuti di protezione e
rivestimento della pelle. Attraverso la lesione si verifica, inoltre, la perdita
di liquidi organici e sali minerali che può compromettere la funzionalità di
organi vitali quali polmoni, cuore, fegato e reni. Terapia
Le
misure di pronto soccorso da adottare in caso di ustione variano a seconda della
gravità della lesione, ma anche nei casi più lievi è comunque consigliabile
rivolgersi a un medico e generalmente evitare i rimedi casalinghi. Sulle ustioni
di primo grado può essere sufficiente fare scorrere acqua fredda corrente e
applicare una crema antinfiammatoria; se, però, l'ustione è molto estesa può
rendersi necessaria la profilassi antitetanica e una terapia antibiotica per
prevenire le infezioni. Le ustioni di secondo grado richiedono l'intervento di
un medico, che in genere, a seconda dell'estensione della superficie lesa,
decide se disporre o meno il ricovero della vittima; inoltre cerca di
reintegrare i liquidi e i sali minerali perduti, facendole bere molta acqua. Le
ustioni di terzo grado richiedono il ricovero immediato in ospedale e vengono in
genere trattate nei reparti specializzati per grandi ustionati, dove è
possibile eseguire interventi chirurgici tesi a evitare complicanze quali
disidratazione, polmonite, insufficienza renale e infezioni. Spesso è
necessario somministrare antidolorifici per via endovenosa, e supplementi
proteici, per via orale o endovenosa, per fare fronte al notevole aumento del
tasso metabolico, tipico di questi pazienti. Le estese cicatrici dovute alle
ustioni profonde possono causare gravi problemi estetici e psicologici e
limitare la mobilità articolare. Spesso, per ridurre gli effetti delle
cicatrici, si ricorre alla chirurgia plastica. Ricerca
Uno dei
risultati più straordinari raggiunti dalla ricerca in questo campo è la
possibilità di coltivare in vitro i
tessuti epiteliali, anche a partire da un piccolo frammento di pelle, al fine di
ricoprire le lesioni anche molto estese dei grandi ustionati. Inoltre, sono in
corso studi tesi a migliorare il sostegno nutrizionale delle vittime di ustione
(che, tra le altre cose, non sono più in grado di sintetizzare autonomamente la
vitamina D, normalmente prodotta nella pelle) e la risposta immunitaria alle
infezioni. Prevenzione
Si
calcola che con l'applicazione di sistemi e misure di sicurezza adeguati,
potrebbe essere prevenuto il 50% circa delle ustioni. Fratture, Distorsioni, Lussazioni Frattura
(medicina)
Rottura parziale o totale di un osso o di una cartilagine ossificata, in genere
causata da un trauma. Esistono diversi criteri di classificazione delle
fratture. Le fratture sono esposte quando comportano anche una lacerazione dei
tessuti esterni all'osso e sono pertanto visibili dall'esterno; in caso
contrario sono dette chiuse. Si parla di fratture singole o multiple a seconda
del numero di punti di rottura presenti all'interno dell'osso. Una frattura è
completa quando la rottura dell'osso è totale, mentre è incompleta o "a
legno verde" quando l'interruzione dell'osso è solo parziale.
Generalmente
le fratture sono provocate da traumi a impatto piuttosto violento e le
manifestazioni più comuni comprendono intenso dolore locale, indolenzimento e
gonfiore, accompagnati da un certo grado di deformazione della parte. La
diagnosi delle fratture viene
Nelle
fratture esposte, oltre alla lesione ossea è necessario curare anche la
cicatrizzazione dei tessuti molli lacerati che rischiano di infettarsi. La
terapia delle fratture comporta la riduzione delle parti fratturate, durante la
quale i due lembi dell'osso vengono riportati a contatto l'uno con l'altro. Se i
segmenti ossei fratturati sono adiacenti, si può ottenere il loro
riallineamento per trazione manuale o strumentale. Nei casi più gravi si
procede, invece, a un intervento
Distorsione
Lesione traumatica delle
articolazioni, causata dall'estensione eccessiva dei legamenti o dalla loro
rottura parziale. Frequenti nella caviglia, nel ginocchio e nel polso, le
distorsioni sono caratterizzate da dolore, gonfiore e difficoltà di movimento
della parte interessata. La distorsione del ginocchio può manifestarsi con
gonfiore causato dal versamento di liquido all'interno. In tutti i casi la
terapia prevede l'immobilizzazione dell'articolazione interessata, riposo ed
eventuale somministrazione di farmaci analgesici. Lussazione
Spostamento delle ossa all'interno di un'articolazione. Quando la lussazione è
parziale o incompleta si parla di sublussazione. Benché in linea di principio
tutte le articolazioni dello scheletro umano possano subire una lussazione, sono
più frequenti le forme che colpiscono la mandibola, il ginocchio, il gomito, la
spalla e le dita della mano. Il trattamento di tutti i tipi di lussazione
consiste nel riposizionamento dell'osso interessato, tramite una manovra di
riduzione che dovrebbe essere eseguita il più presto possibile, per evitare la
compromissione della funzionalità di muscoli e tendini.
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Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti. Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie. |