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    Grace Paley "L'importanza di non capire tutto" Edizione Einaudi 
     
     Recensione di   Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
        
    Figlia di ebrei russi socialisti fuggiti negli Stati Uniti, Grace Paley, nata nel Bronx nel 1922, una delle più belle e libere bandiere della sinistra statunitense, è stata per tutta la vita un'attivista politica, femminista, pacifista, ambientalista. Ha scritto racconti e poesie, nelle quali le donne sono spesso protagoniste con le loro storie, difficoltà, lotte. 
    "L'importanza di non capire tutto" è una raccolta di saggi, interviste, discorsi in cui racconta la sua vita di donna impegnata contro ogni discriminazione, contro l'ingiustizia, contro la guerra, contro il cinismo. Nel libro l'autrice, che ci ha lasciati poche settimane fa, il 22 agosto, attraversa tutta la sua vita, dagli anni in cui negli Stati Uniti esisteva ancora la segregazione ufficiale dei neri (oggi esiste ancora, però, nei fatti) e sua madre venne arrestata perché pretendeva di viaggiare nei posti a loro destinati o quando la stessa Paley viaggiò con un piccolo bambino nero tra le braccia, circondata da sguardi sprezzanti ma piena di gioia. Nella sua vita si sono succedute centinaia di manifestazioni, di volantini, di sit in, di dialoghi e di scontri, contraddistinta un impegno forte, coraggioso, mai abbandonato, fino agli ultimi giorni, come testimonia l'intervista piena di entusiasmo e di progetti di Antonio Monda, pubblicata su Repubblica il giorno prima della sua morte. 
    Il lavoro continuo e costante accanto e a favore delle donne, contro la guerra, contro il nucleare, ne hanno fatto un modello di impegno, di serietà e di coerenza. 
    Il suo "no" alla guerra è stato totale, contro tutte le guerre, tutte le armi, contro la demagogia delle "guerre giuste" e delle "armi intelligenti", aiutata anche dai viaggi, come quello in Vietnam a guerra in corso per riportare a casa tre militari statunitensi, viaggi fatti prima di tutto "per capire". È stato grande anche il suo impegno contro le adozioni dei bambini vietnamiti: "Coloro che vogliono bene ai bambini hanno avuto tutte le opportunità per aiutare tutti i bambini del Vietnam del Sud (ma senza esercitare su di loro alcun diritto di proprietà) [...]quei bambini handicappati, mutilati  guerra, sono stati portati via da un paese dove la famiglia e la loro comunità si sarebbero prese la responsabilità di far vivere loro la quotidianità del mondo. Sono stati deportati in una società specializzata nelle istituzioni e nelle discariche per gli handicappati e le persone anziane". 
    I viaggi nell'Unione Sovietica e l'incontro con gli intellettuali dissidenti, il dialogo con Christa Wolf, i lavori di Isaak Babel', la guerra del Golfo e la censura che l'ha resa quasi invisibile al resto del mondo, gli obiettivi che l'hanno resa possibile: "Questa è stata una guerra voluta per mantenere il disordine nel mondo (particolarmente nel Medio Oriente). È stata una guerra per garantire agli americani che potessero continuare a farla e che, soprattutto, gli piacesse": il libro di Grace Paley tocca tutti i temi più difficili di oggi, li affronta con intelligenza, lucidità, uno spirito laico che le permette di approfondire, di capire e di farci vedere il baratro verso il quali ci siamo incamminati, ma senza mai perdere la speranza: la parola, l'azione, l'unione tra tutti quelli che vogliono opporsi a questa follia possono essere la nostra salvezza e quella del mondo. 
      
    gabriella bona 
           
      
 
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