Massimo Novelli "L'ausiliaria
e il partigiano" Edizioni Spoon River
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
"E perché poi riesumare quei
fatti lontani, perché riaprire quelle pagine di sangue?" si chiede
Massimo Novelli - giornalista e scrittore torinese -, impegnato a trovare,
a tentare di trovare traccia di una morte che risale a più di sessant'anni
fa, alla notte tra il 2 e il 3 maggio del 1945.
Tutto è cominciato con una
telefonata: una donna sconosciuta che gli domanda: "Le interessa scoprire
chi ha ucciso una ragazza di sedici anni e perché l'hanno ammazzata?"
La ragazza si chiamava Marilena
Grill, frequentava il liceo ed era stata arruolata nel Servizio Ausiliario
femminile, prestava servizio, non armato, all'Ufficio ricerche dispersi
di Torino. Un amore ancora immaturo per l'Italia, per la patria, facile
in un periodo pervaso di retorica roboante e di "parole logorate come patria,
onore, lealtà, libertà, oppressione".
"Mio padre era nella Resistenza,
i partigiani erano dalla parte giusta, quella della libertà. Potrei
non essere la persona che le occorre" risponde Novelli alla sconosciuta
al telefono.
Ma "L'ausiliaria e il partigiano"
dimostra che era, invece, proprio la persona adatta per quella ricerca,
per quel lavoro di ricostruzione: l'attenzione verso le persone, la pignoleria
nelle ricerche, la capacità di dialogare con chi ha militato in
entrambi gli schieramenti, la curiosità storica e il coraggio di
calarsi in un periodo drammatico, pieno ancora oggi di ombre e di dubbi.
Anni che, durante la lotta di liberazione e ancora nel periodo successivo,
hanno visto accavallarsi vendette, ingiustizie, rese dei conti, delazioni
spesso dimenticate, cancellate, misteri ancora oggi non risolti.
Milena Grill è stata fucilata
a sedici anni come criminale di guerra, ma come poteva una ragazzina di
quell'età essersi macchiata di crimini che meritassero la pena di
morte? Come poteva il Tribunale del Popolo non essersi reso conto che altri
erano i crimini del fascismo?
Attraverso testimonianze, articoli
di giornale, notizie trovate in vari archivi, Novelli riesce a ricostruire,
anche se circondata da misteri e vuoti, "una storia vera e tragica che
si era perduta", la storia "riaffiorata dal passato di una ausiliaria che
era una bambina e di un partigiano che voleva salvarla, la storia di Marilena
Grill e di Alberto Polidori".
Come scrive Ettore Boffano nella
prefazione, il libro di Massimo Novelli è "un piccolo saggio sulla
tormentata e aspra contesa riguardo alla ricostruzione dei primi giorni,
mesi e anni che, dopo il 25 aprile 1945, celarono e resero opaca una stagione
feroce di omicidi, vendette e oblii".
gabriella bona
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