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    AA. VV. "Il prima e il dopo" Baldini Castoldi Delai editore 
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    Recensione di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
        
    L'incredulità, il dolore, la speranza, la gioia di una vita nuova, la paura, la voglia di ricominciare, la mente e il corpo, il prima e il dopo si intrecciano nei racconti e nelle poesie raccolti nel libro in cui sono stati inseriti i testi vincitori del concorso letterario "Il Prima e il Dopo", nato grazie all'intuizione di Paola Mosconi dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano che, durante uno studio clinico, aveva visto arrivare, assieme ai questionari, i racconti di vita di moltissime donne. Donne che hanno scoperto di avere un cancro al seno, che hanno dovuto superare operazioni e cure, prendere confidenza con un corpo prima ammalato e poi ferito, che hanno vissuto tra sentimenti contrastanti, la paura e la speranza e hanno saputo, da questa esperienza, distillare pagine di letteratura e di poesia, parole e versi che colpiscono per la loro semplicità e lucidità. "Scrivere è come vivere una seconda volta" scrive Michela Ferrentino. La malattia cambia: "La mia nave era guidata da un solo capitano - la mia mente": è così che Lucia Russo descrive la sua vita prima della malattia, ma dopo: "Corro ancora, ma con tutta me stessa".
    "La tentazione è forte. Abbandonarsi su un divano - scrive Georgiana Mazzelli -può essere una soluzione. Non uscire, non alzarsi nemmeno per mangiare", è la reazione a una malattia così grave. Ma poi la forza, il coraggio e la vita ritornano: "Solo una parte di me / se n'è andata [...] Il resto è tutto qui. / Vivo." Sono i versi scritti da Rosalba Spagnolo.
    "Quando definiscono la propria identità personale - scrive Elisa Biagini introducendo la sezione di poesia - le donne tendono spesso a cominciare dal corpo e a interpretare la realtà esterna attraverso questo medium [...] mentre buona parte dei lettori maschi (e non solo) sono messi a disagio dalla presentazione di realtà che percepiscono come 'non-artistiche', manifestando quasi una paura di essere contaminati", soprattutto di fronte a un corpo malato, di fronte al cancro, ancora spesso visto "come una sorta di punizione". Anche le poetesse americane che hanno trovato spazio nel volume dimostrano come, invece, il corpo, la malattia, la ferita abbiano un profondo significato poetico.
    Il concorso fa parte del progetto Europa Donna, movimento di opinione europeo per la lotta al tumore del seno, nato nel 1991 da un'idea dell'oncologo Umberto Veronesi (che firma la prefazione di "Il Prima e il Dopo") e di cui l'Italia fa parte dal 1996.
    È possibile trovare informazioni sul progetto sul sito internet: www.europadonna-italia.it
           
    gabriella bona 
      
 
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