Cordelia Fine "Gli inganni
della mente" Mondadori editore
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Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
Spesso siamo convinti di ragionare con lucidità, di prendere
serene decisioni di fronte alla realtà, pensiamo di poterci fidare
del nostro cervello e delle sue capacità. Poi ci troviamo di fronte
al libro di Cordelia Fine e molte delle nostre certezze sono messe alla
prova: di fronte all'evidenza degli esperimenti riportati, al sorgere di
ricordi di momenti in cui le nostre decisioni non sono state così
razionali, siamo costretti ad ammettere che non tutto è come ci
è apparso finora, che il cervello ha una sua vita, i suoi vizi,
il suo carattere e che il suo comportamento ci porta spesso fuori strada
o almeno su strade diverse da quelle che pensavamo di percorrere o di aver
percorso. E ci porta a trovare strategie per difenderci, riesce a proteggerci,
a farci dimenticare episodi del passato squilibrando il giudizio, a farci
sentire migliori degli altri, a diventare pigri o cocciuti, a non vedere
gli schemi dettati dai pregiudizi che tutti più o meno abbiamo,
a giudicare con più indulgenza chi ci è vicino, i nostri
amici. Ma dobbiamo anche tener conto dell'importanza che, nel nostro comportamento,
hanno fattori come le condizioni meteorologiche, l'età, la stanchezza,
l'umore, i ricordi e le esperienze del passato, i misteri dell'inconscio
e della psiche.
La scrittura di Cordelia Fine - inglese, attualmente ricercatrice presso
il Center for Applied Philosophy and Public Ethics dell'Università
di Melbourne - è gentile, attenta e a tratti divertente e ci permette
di pensare al nostro modo di agire, ragionare e giudicare, nonostante tutti
gli "inganni della mente" senza eccessiva angoscia. Al contrario, stimolandoci
a essere più attenti, a osservarci meglio, quasi migliorarci fosse
un gioco.
Il rischio che l'esperienza diventi una gabbia rigida e che il razzismo
e il sessismo possano inconsciamente condizionarci, i percorsi che spesso
ci confondono sono dimostrati con chiarezza e saranno sicuramente di aiuto
nel reimpostare il nostro modo di pensare a noi stessi e ai nostri comportamenti.
Ci hanno spesso imposto di rispettare le gerarchie, di obbedire, portandoci
a una sorta di deresponsabilizzazione e di poca di fiducia in noi stessi.
Ci siamo trovati spesso alla disperata ricerca di giustificazioni dei nostri
errori invece di imparare a tornare indietro e a tentare di superare i
nostri difetti. Abbiamo tentato in tutti i modi di mascherare i nostri
limiti anziché provare ad andare avanti ma possiamo tentare, proprio
partendo dagli errori, dai limiti, dalla scoperta del nostro misterioso
cervello, di raggiungere maggiore equilibrio e serenità.
gabriella bona
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