Una doverosa autocritica

Non posso sottrarmi a questa critica a proposito del discorso appena svolto. Penso di essere stato, nel corso delle nostre partitelle, tra i giocatori più assenti a causa di problemi di natura fisica e perciò farei bene a stare zitto. Voglio solo accennare a un dialogo avuto con Piero, mio cognato, medico di famiglia e di molti del calcetto. Gli stavo rimproverando, appunto, di non saper curare bene i MIEI uomini e quindi di essere uno dei maggiori responsabili dell'assenteismo settimanale. Piero mi ascoltava e annuiva (con la sola ed evidente intenzione di eludere il mio argomento polemico) confermando che i suoi pazienti erano dei casi clinici, dei cessi, sempre pronti a ricorrere alle cure del medico dopo ogni partita.
"Una vera ecatombe" Ed io, allora, pieno di orgoglio e di amor proprio, continuavo: "Certo, mica tutti sono come me, che non ti danno mai problemi".
"E' vero, tu o ti ammali bene o per niente".

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