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Fiat, a Termini Imerese sarà prodotto un nuovo modello Dopo la Punto restyling, nello stabilimento di Termini Imerese sarà realizzata una nuova vettura. Si partirà dal 2005. Lo ha precisato il responsabile delle relazioni industriali di Fiat Auto, Giorgio Giva, rispondendo a una domanda sugli obiettivi dell' azienda rispetto ai 150 milioni di euro d'investimenti programmati nel periodo 2003-2005. 'È chiaro - ha detto Giva - che con questo piano dopo la Punto restyling ci sarà un altro modello di auto« (GDS)
Comunicato stampa - ARESE, 07/04/03 I LAVORATORI DELL’ALFA MANIFESTANO A MILANO I lavoratori e le rappresentanze sindacali di Arese denunciano che FIAT ha dato inizio allo smantellamento delle carrozzerie. Infatti a 4 mesi dalla consegna delle lettere di CIGS per 1.000 lavoratori, nella notte tra sabato e domenica 6 aprile '03, l'Azienda ha scaricato la catena finale del montaggio e svuotato i credenzini di centinaia di lavoratori. Tutto ciò senza alcuna comunicazione alle RSU. I lavoratori e le rappresentanze Sindacali di Arese, nel denunciare la gravità di tale situazione e richiamare i soggetti firmatari degli accordi al mantenimento degli impegni assunti, giovedi 10 aprile manifesteranno nel centro di Milano: 1. contro lo smantellamento di Arese 2. per l'integrazione del reddito dei lavoratori in CIGS al 80% ARESE, 07/04/03 Milano, 7/4/2003 09:10 Fiat, accordo con Carlyle per la cessione di Avio Fiat e Carlyle hanno firmato un "memorandum of
understanding" per la cessione di tutte le attività aerospaziali della
Fiat Avio. La trattativa coinvolge anche Finmeccanica, in qualità di
socio industriale e, si legge in una nota del Lingotto, si basa su un
"enterprise value" di 1,6 miliardi di euro.
Comunicato
stampa Slai Cobas - Coordinamento
Provinciale di Napoli - 2/4/2002
sciopero generale dei sindacati di base: è rivolta operaia
a Pomigliano Straordinaria la partecipazione operaia allo sciopero (80% complessivo nei 2 turni di lavoro) indetto dallo Slai Cobas contro i licenziamenti in Fiat e le “politiche di bombe & business” individuate dai lavoratori come le uniche e vere ragioni del <nuovo sogno imperiale americano> e di una criminale guerra di conquista che sta letteralmente massacrando la popolazione civile irachena. Soddisfazione esprime inoltre lo Slai Cobas per la massiccia adesione dei lavoratori, in tutta Italia, allo sciopero generale indetto da tutto il sindacalismo di base.
Comunicato stampa FIOM/CGIL ‑
SLAI/COBAS CONTRO LA CHIUSURA DELL'ALFA ROMEO DI ARESE PRESIDIATE LE PORTINERIE Centrale – Est - Centro Direzionale Oggi 2 aprile 2003 i lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese, sia quelli al lavoro (in sciopero), che quelli in CIGS, hanno presidiato le portinerie, esclusa quella del Alfa Businnes Park. Questo presidio è stato promosso dall'Assemblea dei Lavoratori in CIGS per:
Per queste ragioni i lavoratori hanno presidiato la palazzina del Centro Direzionale, in conseguenza del mancato incontro (fissato e poi annullato) con la proprietà AEDES. Non è stata presidiata la portineria del Alla Businnes Park in quanto ieri la proprietà ha comunicato che, come da accordo, saranno assunti i 42 lavoratori ex Alfa licenziati da Rottamfer ‑ Caris ‑ BrB e Satiz. Comunicato stampa Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 2/4/2003 Sciopero generale dei sindacati di base: Fiat Pomigliano: parcheggi vuoti e catene di montaggio ferme - 90% di adesione allo sciopero dello Slai Cobas Con la presenza dei delegati sindacali dei Cobas licenziati alla Fiat Powertrain di Termoli (Stefano Musacchio ‘reo’ di aver esposto la bandiera della pace alla portineria della fabbrica) e Michele Romano (della Fiat Sata di Melfi) si è svolta stamattina la manifestazione all’ingresso principale della Fiat Auto di Pomigliano: “contro la guerra ai lavoratori, contro i licenziamenti in Fiat, contro la guerra all’Iraq”. L’iniziativa, che ha registrato il 90% di adesioni al 1° turno e quello centrale, ha paralizzato gli impianti. Gli 8.000 lavoratori della Fiat e delle aziende collegate di Pomigliano d’Arco che già bloccarono in massa lo scorso 14 marzo la produzione per l’intera giornata hanno oggi ancora ribadito “la volontà di collegare la lotta contro i licenziamenti ed il drastico peggioramento delle condizioni di lavoro in fabbrica al consapevole rifiuto della sporca guerra preventiva degli USA che sta massacrando per mere ragioni di ‘business & dominio’ il Popolo Iracheno”. Non a caso, col ripetuto e provocatorio slogan: “ Saddam-Saddam: facce sunnà ! ” gli operai hanno inteso affermare che l’unica guerra giusta è quella dell’Iraq: quella di un intero popolo in armi che si ribella all’invasore impedendo il sogno imperiale americano che Bush vorrebbe imporre con le armi a tutto il mondo. Dopo la strenua resistenza incontrata sarà difficile per gli USA continuare le altre guerre già programmate nell’intera regione. La grande riuscita dello sciopero testimonia inoltre la chiara volontà dei lavoratori di ‘rispedire al mittente’ il tentativo aziendale di licenziare Domenico Mignano, uno dei delegati tra i più rappresentativi tra i lavoratori. Sulla vicenda lo Slai Cobas presenterà oggi stesso una denuncia-querela in Procura supportata da decine di testimonianze operaie a prova dell’infondatezza e della strumentalità del procedimento disciplinare attivato dall’ azienda. Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 2/4/2003 Comunicato stampa Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate -Pomigliano d’Arco, 1/4/2003 Sciopero generale dei sindacati di base: “Contro la guerra ai lavoratori, contro i licenziamenti in Fiat , contro la guerra all’Iraq” assemblee in fabbrica e 24 ore di scioperi no-stop alla Fiat di Pomigliano d’Arco La notizia dell’avvio da parte della Fiat della procedura disciplinare (che per la gravità dei fatti contestati prevede il licenziamento ai sensi della vigente normativa legale e contrattuale) contro il delegato RSU e Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori dello Slai Cobas Domenico Mignano, comunicata dall’ex deputata Cobas Mara Malavenda nelle assemblee sindacali tenute stamane al cambio turno (dalle 13.30 alle 14.30) alle portinerie dello stabilimento di Pomigliano ha immediatamente ‘portato alle stelle’ la tensione tra gli 8.000 addetti alla Fiat ed alle collegate aziende terziarizzate: …”l’isterico tentativo di confezionare lo strumentale licenziamento di Mimmo (cui l’azienda ha contestato fatti mai accaduti e presi da una denuncia inventata di sana pianta e presentata nei giorni scorsi ai Carabinieri di Pomigliano da un responsabile Fiat, il caposquadra e noto provocatore Giuseppe Marano, contro il quale domani presentemo una formale denuncia-querela alla Procura) punta a ‘far fuori’ lo Slai Cobas per bloccare le forti lotte dei lavoratori che in queste settimane hanno ripetutamente paralizzato la produzione in fabbrica ‘contro la guerra all’Iraq, i licenziamenti in Fiat e le disumane condizioni di lavoro del ‘modello Melfi’ che si tenta di importare anche a Pomigliano. Ma già sappiamo che anche domani i lavoratori paralizzeranno no-stop per ogni turno di lavoro la produzione aderendo compatti allo SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE CONTRO LA GUERRA ALL’IRAQ E CONTRO LA GUERRA AI LAVORATORI Questa grave provocazione antisindacale è stata preceduta dai licenziamenti di tre RSU alla Fiat Sata di Melfi (uno dello Slai Cobas e due della Fiom) e di un altro RSU della nostro sindacato alla Fiat Powertrain di Termoli. I lavoratori sapranno ricacciare in gola all’azienda ogni provocazione”. Domani assemblee all’alba alle portinerie con la partecipazione di delegazioni di lavoratori delle fabbriche del sud, dei delegati licenziati alla Sata di Melfi ed alla Powertrain di Termoli e gli avvocati dell’ufficio legale dello Slai Cobas. Conferenza stampa: ore 7.30 ingresso principale parcheggio Fiat Auto di Pomigliano d’Arco Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate -Pomigliano d’Arco, 1/4/2003 Comunicato Stampa- RSU Arese: 27/03/2003 Comunicato Stampa- Slai Cobas Arese: 27/03/2003
Palermo, 27/03/2003 14:11
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI On. SILVIO BERLUSCONI AL PRESIDENTE LA COMMISSIONE DI GARANZIA EX LEGGE 146/90 Dott. ANTONIO MARTONE Anticipato via Fax LORO SEDI Oggetto: Convocazione Sciopero generale contro la guerra Le scriventi Confederazioni e Organizzazioni sindacali, avendo già esperito, con esito negativo, il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Welfare in data 10 febbraio 2003, proclama lo SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie dell’impiego pubblico e privato con le seguenti motivazioni "protestare contro la guerra che l’Amministrazione Bush sta preparando contro le popolazioni dell’Iraq, contro qualsiasi coinvolgimento dell’Italia nelle azioni di guerra, per impedire che venga concesso l’uso di basi militari situate nel territorio italiano a tali fini". Le scriventi Confederazioni e Organizzazioni sindacali non indicano il giorno dello Sciopero Generale in quanto tale sciopero si realizzerà nei giorni immediatamente successivi all’ avvio delle operazioni belliche; ci si riserva comunque di comunicare immediatamente la data e le modalità dello sciopero non appena e se questo sia possibile. Le scriventi Confederazioni ed Organizzazioni sindacali convocano lo Sciopero Generale ai sensi del comma 7 articolo 2 della Legge 146/90 e seguenti modificazioni in quanto ritengono che la partecipazione diretta decisa dal Governo Italiano alla guerra contro l’Iraq – messa a disposizione di basi militari, autorizzazione al sorvolo del territorio nazionale, partecipazione di piloti italiani ad azioni di sorvolo dello spazio aereo iracheno, messa a disposizione di strutture logistiche, treni, porti aeroporti, per il trasbordo di mezzi bellici e personale militare statunitense ecc. - metta in pericolo l’ordine Costituzionale e che l’evento bellico sia lesivo dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori. La partecipazione dell’Italia alla guerra infatti non solo viola l’articolo 11 della Costituzione Italiana ("L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;…"), ma espone il nostro Paese a ritorsioni internazionali che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori tanto da indurre il Ministero dell’Interno ad istituire i "Comitati di difesa civile", in cui inserire, ad esempio, i Vigili del Fuoco, presieduti e coordinati dai prefetti, sovraordinati dal Nucleo politico Militare. Sulla scorta di quanto sopra le scriventi Confederazioni ed Organizzazioni promuoveranno anche scioperi che verranno effettuati nei luoghi di lavoro pubblici e privati all’immediata notizia dell’avvio delle operazioni belliche. Nondimeno le scriventi si impegnano a garantire i servizi essenziali necessari alla salvaguardia e alla tutela degli utenti. Milano, 11 marzo 2003 CUB COBAS SIN COBAS SLAI COBAS USI P.G. Tiboni P. Gianpietro L. Muhlbauer A. Milani G. Careri TUTTI INSIEME Torino, 11 mar 2003 - 16:14
Sono 1.800 i lavoratori di Mirafiori che, al termine della
cassa integrazione straordinaria, non rientreranno in fabbrica. Per loro
sarà utilizzata la mobilità lunga e altri strumenti previsti dall'accordo
di programma con il governo. E' quanto ha detto oggi la Fiat ai sindacati
nell'incontro all'Unione Industriale di Torino. Termoli, 14 mar 2003 Stefano Musacchio delegato dello Slai Cobas dello stabilimento Fiat di Termoli è stato sospeso cautelativamente (licenziato) nientemeno che per aver esposto la bandiera della pace. SABATO 15/03 ORE 14,00 Torino, 14/03/03 18.02
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