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LA CONCEZIONE ENDOLOGICA
Come superamento della posizione dilemmatica classica tra corpo e anima, natura e spirito precedentemente considerata, inseriamo il contributo di Hubertus Tellenbach e l'approccio da lui definito endologico. Da esso emerge una particolare visione meta fisica dell'uomo: "l'Homo Existentia":
"L'esistenza accade, esemplarmente nelle fasi di maturazione, nei suoi processi ritmici, periodici, fasici psicofisicamente simultanei"; (15-H.Tellenbach) una dimensione della realtà che passa attraverso la struttura temporale del
ritmico, "con tutto il suo intrecciarsi con l'esistenziale come con il biologico". (16-H.Tellenbach)
Il fenomeno del ritmo, possiamo dire che sia assunto come modello originario dell' endogenità, seguendo un'analisi che non si occupa del contenuto, ma principalmente della forma: "non concepisce tale forma come immobile, ma cerca invece di coglierla nella sua mobilità, nel suo dinamismo vivente".
(17-E. Minkowski) Un principio primitivo di comprensione, quale il concetto di struttura, permette in tale contesto di indagine un'integrazione tra un ordire di analisi del corpo e della mente, creando un luogo del conoscere che è transsoggettivo e transoggettivo.
"La struttura si rende manifesta in modo univoco tanto nelle particolarità biologiche e caratteriologiche, quanto in quelle che riguardano 1' attività. spirituale e creativa" (18-E.Minkowski) . Utilizzando questo principio Tellenbach interpreta la malinconia nel senso di una modificazione globale dell'esistenza che avviene nell'ambito di un divenire organico delle cellule, di un divenire ambientale e di un divenire interiore.
La malinconia è definita come una trasformazione dell'essenza del ritmico, inteso come "regolare irregolarità" (19-H.Plessner) che connota principalmente 1'endogeno. Tale trasformazione è dunque, un cambiamento nel movimento della vita, un cambiamento nell'oscillare del ritmo in tutte le sue manifestazioni: le oscillazioni della capacità di prestazione nel corso della giornata e nel corso dell'anno, l'oscillare dell'umore, degli impulsi e delle motivazioni. "Nella pena profonda e in quelle sensazioni di malumore immotivato che emergono liberamente, 1' accadere fondamentale fluisce più lentamente, mentre invece negli stati febbrili di creazione fisica e mentale, esso fluisce più rapidamente". (20- H.Tellenbach)
In questa scelta metodologica, viene posta 1' attenzione non tanto sugli elementi che generano la trasformazione secondo un modello di causa-effetto, ma, soprattutto sui tratti costitutivi di tale trasformazione. Secondo questa ipotesi la melanconia nell'accezione di psicosi endogena, non è organica quando si è scoperto il suo correlato biochimico o fisiologico e non è psicogena anche quando si sono individuati i fatti esperienziali che 1' hanno procurata. La sua origine "sta nella trasformazione di un Endon specifico che si palesa in modificazioni somatiche e psichiche". (21- H. Tellenbach )
La forma più appariscente delle variazioni a cui è soggetto il ritmo dell'accadere si manifesta nella psicosi endogena Tellenbachiana, come fasicità nella malinconia e come periodicità nella ciclotimia.
L'Endogeno nel pensiero di Tellenbach ha assunto un'autonomia categoriale, può essere assimilato al concetto di natura/Physis come lo intendevano gli antichi greci, non nel senso di fisico contrapposto a psichico, ma nel senso della realtà diveniente, che corrisponde alle cose che nascono e quindi muoiono secondo la legge del tempo. La concezione dell'endogenità, mette in rilievo un campo di origine che non è nè la psiche, nè il soma, ma li comprende entrambi.
"L'Endon: è l'impronta coniata in anticipo della personalità, la sua struttura"(22-H.Tellenbach), un concetto esprimibile solo all'interno di una correlazione tra uomo e natura (natura cosmica che si protende sull'individuo). A noi ci appare come un'idea archetipica (archè/principio - tipo), una memoria originaria, cui ogni essere vivente rimanda nella sua totalità.
Nella riflessione sulla nozione di "Endogenità" risuonano i contenuti sia del concetto di costituzione secondo un'ottica biologica, che quello di inconscio in una visione psicoanalitica.
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