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INDAGINE SCIENTIFICA E VISIONE DEL MONDO
Qualsiasi evento psicologico non ha una sua esistenza neutra o autonoma, ogni fatto od oggetto di ricerca, nella storia e nei tempi del discorso scientifico, aspetta di essere interpretato.
"Le teorie generano fatti o dati che sopravvivono alla morte delle genitrici, e che attendono al varco le teorie successive, cioè da queste ultime non possono non essere presi in considerazione e reinterpretati".( 12-S. Marhaba)
Dei tanti orientamenti di indagine, ho individuato alcuni tra quelli che hanno proposto delle ipotesi interpretative della malinconia. Tali interpretazioni trovano la loro validazione all'interno delle specifiche metodologie utilizzate e dei presupposti teoretici che fanno da supporto al processo conoscitivo.
"La mente che osserva la realtà, è simile ad un riflettore acceso nel buio della notte: la mente, -ciascuna singola mente - evidenzia i fatti in funzione delle proprie teorie - aspettative, così come il riflettore evidenzia - rende visibili - gli oggetti in funzione della direzione, dell'ampiezza, dell'intensità, del colore del proprio fascio di luce"- (13-S.Marhaba) Guidato dalle teorie e in funzione delle teorie il ricercatore dà interpretazioni diverse-nuove a fatti nuovi, vecchi o vecchissimi. Se per Popper il significato dei fatti di qualsiasi natura essi siano, deriva interamente dalle teorie, anche la formulazione della malinconia come fatto della psiche e ancor prima la definizione di questo oggetto di studio nella psicologia e nella psicopatologia, presuppone sempre una specifica teoria. La prospettiva organicistica nell'indagine clinico-psichiatrica attualmente si muove lungo tre filoni ben definiti:
- lo studio sul metabolismo cerebrale;
- la ricerca neuro-fisiologica, impegnata nelle correlazioni tra struttura del S.N.C. e fenomeni psicologici;
- la ricerca genetica che vuole dimostrare l'esistenza di una ereditarietà cromosomica.
L'organicismo in psichiatria ha privilegiato lo studio della malinconia nella sua forma di "psicosi endogena". Dire "psicosi endogena" significa già implicitamente il riferimento a tale prospettiva che vede solo sul terreno biologico e fisiologico l'origine del fenomeno.
La lettura di un corpo frammentato e scomposto si pone in antitesi allo studio della psiche nei suoi aspetti psicodinamici. La prospettiva psicodinamica ha trovato ampio respiro nelle teorie psicoanalitiche e nello spazio circoscritto delle ipotesi psicogenetiche. Consideriamo due visioni dell'umano che sono riferite entrambe ad una aprioristica scelta "dogmatica" (14-O. Siciliani) : l'ipotesi metafisica secondo cui l'uomo è un ente del mondo naturale. Ma se nel modello biologistico il codice naturalistico è riferito ad una realtà esterna: il corpo diviso in funzioni psico-fisiologiche singolarmente indagabili, in quello psicoanalitico esso è riferito ad una realtà interna: la struttura della psiche articolata secondo una sua particolare "topica", "dinamica" ed "economia".
Il positivismo, scienza dell'Homo Natura costruisce una spiegazione all'interno di una concezione dualistica dello stesso. E' evidente una divisione dell'individuo, in questa diatriba tra bios e psiche che ricorda l' inconciliabilità tra materia e spirito, tra corpo ed anima.
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