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Identificatori e parole riservare

 

Il Fortran richiede che gli oggetti utilizzati dal programma abbiano dei nomi con cui possano essere identificati. Questi nomi vengono detti identificatori.

Un identificatore in Fortran può essere composto da al massimo 6 caratteri alfanumerici, con la condizione che il primo carattere sia una lettera.

Esempi di identificatori validi sono:

I, J, A, M, I4, VAL30, Y, ABC, X2

I seguenti non sono invece identificatori validi:

3ABC, $5, +Y, 56


Quando in un programma si richiama un identificatore bisogna prestare attenzione a scriverlo allo stesso modo (attenzione alle maiuscole e minuscole). Se ad esempio si dichiara:

INTEGER UNO

e poi ci si riferisce a UNO con

PRINT*,uno

il compilatore segnala l'errore. Questo non significa comunque che nello stesso programma si possano utilizzare contemporaneamente UNO e uno per indicare due quantità diverse.


Nel Fortran esistono alcune parole riservate, che non possono quindi essere utilizzate come identificatori. Queste sono:

DO, IF, GO TO, GOTO, ASSIGN, DIMENSION, REAL, INTEGER, COMPLEX, CALL, READ, PRINT, WRITE, DOUBLE PRECISION, FORMAT, END, AND, OR, NOT, FILE, THEN, ELSE, PROGRAM, SUBROUTINE, FUNCTION, CHARACTER, LOGICAL, PARAMETER, CONTINUE, RETURN, COMMON, CLOSE, OPEN, FMT

Non possono essere utilizzate come identificatori neanche le parole che identificano le funzioni standard:

SQRT, SIN, COS, LOG, ABS, MOD, EXP, TAN, ATAN, ...

 

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