Engels a Marx

a Londra

 

Marx-Engels, Opere Complete, vol. XL, pag. 351-353

Trascrizione di Giandomenico Ponticelli

 

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qui stiamo proprio nel bel mezzo del bilancio, e perciò non ho avuto un pò di tranquillità per scriverti distesamente. Spero che la tua piccola Tussy* vada meglio. Gumpert mi ha detto che la tosse convulsa raramente è pericolosa nel clima inglese, che è di solito cronica, ma benigna. Tutti i casi che si sono avuti finora nell'ospedale si sono risolti favorevolmente. Mi ha dato i due bollettini di questo ospedale finora usciti (di Marei), sono molto documentati, vorrei aver avuto del materiale del genere quando scrivevo il mio libro**. Ne ho anche delle copie per te, che ti manderò; qualche singola notizia ti sarà forse utile per il capitolo sul lavoro salariato. Ti farà sorridere il vedere come Marei faccia le cose in grande e come siano ottimistiche le sue speranze.

Delle dichiarazioni del signor Türr, ecc. non ho saputo nulla di nulla, qui lo «Star» lo si legge molto di rado. Manda dunque la «Free Press», ti prego, possibilmente anche una copia per Lupus, che è ancora a Buxton, dove Borchardt lo ha mandato, e dove per noia probabilmente lui andrà in giro più di quel che giovi alla sua gamba.

Le due lettere da New York, di cui parli nella tua ultima lettera, non vi erano accluse.

A proposito! Mandami, ti prego, la «Filofia della Natura» di Hegel, che mi hai promesso. Ora mi occupo un pò di fisiologia e vi farò seguire l'anatomia comparata. Vi sono cose di alto interesse speculativo, ma che sono state tutte scoperte recentemente; sono molto curioso di vedere se il vecchio ne ha avuto sentore. Certo è, che se avesse da scrivere oggi una filosofia della natura, i materiali gli si accumulerebbero intorno da tutte le parti. Del resto non si ha neanche idea dei progressi che sono stati fatti negli ultimi trent'anni nelle scienze naturali. Per la fisiologia sono stati decisivi anzitutto lo sviluppo gigantesco della chimica organica, in secondo luogo il microscopio, che viene usato come si deve soltanto da venti anni. Quest'ultimo ha portato a risultati anche più importanti della chimica; la causa principale che ha rivoluzionato tutta la fisiologia e reso possibile solo ora una fisiologia comparata è la scoperta delle cellule nelle piante ad opera di Schleiden, negli animali ad opera di Schwann (circa 1836). Tutto è cellula. La cellula è l'essere in sè di Hegel, e nel nuovo sviluppo si svolge esattamente attraverso il processo indicato da Hegel, finchè non se ne sviluppa l'«idea», l'organismo di volta in volta perfetto.

Un altro risultato che avrebbe rallegrato il vecchio Hegel è, nella fisica, la correlazione delle forze o la legge secondo cui in determinate condizioni il movimento meccanico, ossia la forza meccanica (p. es. per mezzo dello sfregamento) si trasforma in calore, il calore in luce, la luce in affinità chimica, l'affinità chimica (p. es. nella pila di Volta) in elettricità, e questo in magnetismo. Questi passaggi possono aversi anche altrimenti, in questo ordine o in ordine inverso. É stato dimostrato da un inglese [James Joule -ndtr], di cui non mi viene in mente il nome, che queste forze trapassano l'una nell'altra in rapporti quantitativi assolutamente determinati, di modo che, p.es., una data quantità di una forza, p. es. di elettricità, corrisponde a una data quantità di ogni altra, p. es. di magetismo, di luce, di calore, di affinità chimica (positiva o negativa, associativa o dissociativa) e di movimento. Così la stupida teoria del calore latente è accantonata. Ma non è questa una stupenda dimostrazione materiale della maniera in cui le determinazioni della riflessione si risolvono l'una nell'altra?

Certo è studiando fisiologia comparata si arriva a uno sdegnoso disprezzo per la concezione idealistica che pone l'uomo al di sopra degli altri animali. Ad ogni passo si batte il naso nella più completa concordanza di struttura con gli altri mammiferi; nei tratti fondamentali la concordanza si estende a tutti gli altri vertebrati e perfino - più confusamente - agli insetti, ai crostacei, alle tenie, ecc. L'idea di Hegel del salto qualitativo nella serie quantitativa anche qui va benissimo. Da ultimo, per gli infusori d'infima specie, si arriva alla forma primitiva, alla cellula semplice, che vive di vita autonoma, che però a sua volta non si distingue in nulla di percepibile dalla pianta di infimo ordine (in funghi consistenti di una sola cellula, i funghi della patata e della malattia della vite, ecc.) e dai germi dei gradi più elevati di sviluppo fino all'uovo umano e agli spermatozoi complessi, ed ha la stessa configurazione delle cellule indipendenti nel corpo vivente (globuli sanguigni, cellule epiteliali e mucose, cellule delle secrezioni glandolari, renali, ecc.). All'occasione potrai anche dirmi che malattia è la dispepsia crapulosa***. Non è infatti una barzelletta, ma un nome adottato dalla scienza. Se domani il «Times» porta dei particolari sull'India, vedremo che si può fare per la «Tribune», se no, niente da fare. Perciò dal «Times» di domani potrai già in certo modo vedere che c'è da attendersi.

Coi migliori saluti alla famiglia.

Tuo F.E.

la faccenda dell'accetazione è felicemente conclusa.

Versione inglese