Marx a Ferdinand Lassalle

a Berlino

 

Marx-Engels, Opere Complete, vol. XLI, pag. 629-631

Trascrizione di Giandomenico Ponticelli

 

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Londra, 16 gennaio 1861

9, Grafton Terrace, Maitland Park, Haverstock Hill

Caro Lasalle,

d'abord, [prima di tutto -ndtr], sia pure in ritardo, i miei migliori auguri per l'anno nuovo.

mia moglie adesso è convalescente. Anche io mi sono ammalato seriamente in seguito alla sua malattia, e in questo momento soffro di una infiammazione al fegato. Un bel regalo di compleanno. Finora questa sofferenza era soltanto cronica. Adesso si va facendo acuta.

Questo ti spiegherà il mio silenzio, sebbene sia mia moglie che io partecipiamo molto intensamente alle tue sofferenze. Spero nella prossima lettera avrai da darmi notizie migliori su di te. Se tu mi mandassi una relazione molto dettagliata della tua malattia, potrei consultare un medico che io ritengo essere un vero genio fra i discepoli di Esculapio [Eduard Gumpert -ndtr]. Egli però non abita qui ma a Manchester.

La regia amnistia prussiana - che in realtà escude dalle sue grazie tutti i profughi - mi ha divertito assai. Gottfried Kinkel, che è appena entrato nella Unione nazionale, potrà dal resto ritornare se l'«atto di grazia» sarà interpretato giustamente. Per quanto riguarda Bucher, Freiligrath, Borkheim, Zimmermann di Spandau e parecchi altri, si tratta di «inglesi naturalizzati» da molto tempo.

Faucher, che un tempo fu corrispondente da Londra della «Neue Preussische Zeitung» in seguito condirettore del «Morning Star» (Manchester School), del resto una persona con cui tutti possono aver rapporti, perchè non fa segreto della sua berlinese mancanza di carattere, bensì la manifesta apertamente, una persona che non è presa au sèrieux, [sul serio -ndtr], da chiunque lo conosca - costui crede di poter recitare adesso la parte del Cobden prussiano. Buono pro gli faccia. Questo era almeno il suo piano, quando ha lasciato Londra.

Un mio amico, J. Ph. Becker, si trova adesso da Garibaldi a Caprera. Egli mi scrive che i mazziniani hanno avuto una funzione determinante nella parte più seria del movimento italiano meridionale, che Garibaldi non sovrabbonda di intelligenza e che nel campo dei suoi amici regna la più completa confusione. Del resto Garibaldi è d'accordo con Mazzini nel dire che Cavour non è onesto neppure con Vittorio Emanuele, bensì è uno strumento diretto da Bonaparte, che l'intervento di Gaeta, come pure la nomina di Farina per la Sicilia, di Farini per Napoli ecc., non sono altro che mosse ben calcolate per costringere Vittorio Emanuale a fare nuove concessioni territotiali alla Francia e concessioni a Murat per l'Italia meridionale. Cosa che si vedrà riuscire ben presto.

La crisi degli schiavi negli Stati Uniti provocherà tra un paio di anni una terribile crisi in Inghilterra; i Manchester cotton lords, [i signori del cotone a Manchester -ndtr], hanno già cominciato a tremare.

Di rado leggo cose tedesche. Ma poco tempo fa mi è venuto tra le mani «Der Mensch in der Geschichte» di A. Bastian. Trovo questo libro cattivo, informe e pretenzioso. La sua fondazione della psicologia sulle «scienze naturali» resta un pio desiderio. D'altro canto la fondazione «psicologica» della storia dimostra che quest'uomo non sa nè che cosa è la psicologia, nè che cosa è la storia.

Molto notevole è l'opera di Darwin, che mi fa piacere come supporto delle scienze naturali alla lotta di classe nella storia. Naturalmente bisogna accettare quella maniera razzamente "inglese" di sviluppare le cose. Ma, nonostante tutti i difetti, qui non solo si dà per la prima volta il colpo mortale alla «teologia» nelle scienze naturali, ma se ne spiega il senso razionale in modo emperico.

Negli ultimi tempi ho avuto modo di vedere diversi giornali tedeschi. Roba schifosa. E con tutto questo una mediocrità compiaciuta, che è davvero nauseous, [nauseante -ndtr]. Potresti mandarmi il secondo fascicolo di «Polizei-Silhouetten» di Eichhoff? Qui non è possibile averlo.

Adesso ho letto «Totenschau» di Walesrode. Belle storie vi si trovano! Ma la rappresentazione è fiacca, tuttavia lo si può scusare se si ricorda l'epoca in cui è stato pubblicato.

Con i migliori auguri per la tua salute e saluti da mia moglie.

Tuo K.M.

Mieroslawski, che è stato proprio ora a Parigi, ha dichiarato al mio amico Schily che le cose andrebbero «male». tra l'altro ha fatto considerazioni molto sfavorevoli su «Klapka». Ma io stesso non ho idee chiare su questo Mieroslawski.

 

 

* Eduard Gumpert

Versione inglese