La proposta

Descrizione sintetica della proposta

Questa proposta di revisione della sequenza di presentazione dell'algebra si rivolge agli studenti con difficoltà descritti in precedenza e presume la disponibilità di strumenti di calcolo e grafica come la calcolatrice numerica, il foglio elettronico, pacchetti per il tracciamento di grafici, calcolatrici simboliche e grafiche. Non tutti questi strumenti sono necessari, però si tenterà di volta in volta di indicarne la possibile utilità.

A grandi linee la proposta vorrebbe rispondere a queste domande:

È possibile fare in modo che l'allievo abbia sempre chiaro il motivo per cui si introducono nuove tecniche di calcolo ?
Ammesso che gli studenti abbiano la disponibilità degli strumenti elettronici di calcolo simbolico, che cosa dovrebbero ancora imparare di algebra, oltre naturalmente all'uso degli strumenti ?

Questa è invece la scala di valori che si propone di adottare per valutare la preparazione degli allievi:

L'allievo sa giustificare la validità o almeno la plausibilità di un risultato ottenuto.
L'allievo sa se un risultato contiene approssimazioni e sa indicarne il grado di approssimazione, essendo in grado anche di valutarne l'adeguatezza alle richieste.
Di fronte ad un problema, l'allievo capisce se può essere risolto con metodo algebrico, sa scegliere le incognite, sa  formalizzare le relazioni tra le grandezze, sa qual è il grado di approssimazione richiesto, è in grado di scegliere gli strumenti per arrivare ad una soluzione.
Lo studente è in grado di interpretare il responso degli strumenti di calcolo e di valutare la loro attendibilità.
L'allievo conosce la differenza tra soluzione simbolica e numerica particolare, sa in quali casi e con quali strumenti è possibile ottenere l'una e l'altra.

Come si vede si richiedono più che altro capacità di analisi qualitativa, demandando le abilità di calcolo agli strumenti. Naturalmente nulla vieta di obbligare gli studenti capaci a diventare abili anche nel calcolo.

Per arrivare agli obiettivi elencati si propone sostanzialmente di invertire la sequenza classica di avvicinamento all'algebra: calcolo letterale, equazioni, problemi e di sostituirla con questa: problemi, equazioni, calcolo letterale.

Che cosa potrebbe significare questo ? Per esempio che in terza media non si insegni più calcolo letterale e magari nemmeno nel primo anno delle superiori. Appare insensato ?
Però uno che si mettesse nei panni dello studente di terza media quanto sensata troverebbe l'introduzione improvvisa di monomi, polinomi e simili, di cui poi di solito non se ne fa nulla ? È vero che gli studenti accettano quasi tutto come un gioco, però è serio proporre qualcosa di cui non capiscono la necessità ?
Questa proposta vorrebbe seguire appunto il fil rouge della necessità, nel senso che vorrebbe disporre gli argomenti in modo che ognuno sia tirato per forza dal precedente, che è poi la sequenza in cui nascono nella storia reale.
La sequenza che propongo è alla prossima pagina.

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