Il professionale

La situazione all'Istituto Professionale [e analoghi]

In questo tipo si scuola l'insegnamento dell'algebra occupa una fetta rilevante dell'attività del biennio. Non perché questo sia richiesto dai programmi, che anzi nominano molti altri argomenti, ma perché la velocità media di apprendimento degli allievi è minima. Dovendo per necessità operare una scelta tra gli argomenti, quasi tutti i docenti decidono di insistere sull'algebra, che appare l'unico argomento irrinunciabile. E credo che non si possa biasimarli.

E i risultati ?  Ufficialmente buoni, nel senso che i bocciati non sono molti. Però negli ultimi anni sono stati introdotti meccanismi così validi per impedire la bocciatura, che questo parametro non è significativo. Andando a sondare la situazione a distanza di tempo, diciamo in terza, si scopre una realtà non altrettanto rosea.

Al primo impatto si rimane disorientati, perché sembra che gli allievi abbiano dimenticato tutto; dopo robusti richiami, ci si trova con una situazione che si potrebbe riassumere in questo modo: un 20% se la cava bene con il calcolo, un 50% ha qualche abilità tecnica ma non sa motivare il suo operare e non sa stabilire se ciò che fa è corretto, un 30% sbaglia tutto regolarmente e si estrania completamente dalla materia.
Comune a tutti appare l'assoluta incapacità di affrontare in modo autonomo i problemi che l'algebra permette di risolvere: e dunque ci si chiede a che pro l'abbiano imparata.
Di fronte ad un problema, la reazione tipica, valida dalla prima alla quinta, è questa: o rifiutano del tutto l'attività o prendono i numeri presenti nel testo e li usano in una serie di operazioni ; alla fine, soddisfatti di aver impiegato tutti i dati disponibili, presentano il risultato, ma non hanno alcuna idea se sia corretto o meno, anzi spesso questo non li interessa per niente: anche se questo fatto può sembrare sconcertante, è figlio di una scala di valori in cui l'esecuzione corretta di calcoli è un bene in sè indipendentemente dal significato delle operazioni eseguite.
Non capita mai che qualcuno pensi di ricorrere ad un'equazione: evidentemente è mancato dell'esercizio su questo fronte, spiegabile in parte con le ristrettezze temporali di cui detto prima.

Le domande che ne vengono sono queste:
è possibile fare in modo che anche gli allievi irrecuperabili per il calcolo letterale siano rimessi in gioco per il resto della matematica ?
è possibile rivedere la programmazione in modo che gli allievi comprendano cosa farsene dell'algebra che imparano?

Indietro Home Avanti