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Cos'è la sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale (S.N.C., che comprende il cervello e il midollo spinale) e si manifesta con la distruzione della mielina (demielinizzazione). La mielina è una proteina che forma una guaina protettiva intorno alle cellule nervose nello stesso modo in cui i fili elettrici sono ricoperti di materiale isolante. Se questa protezione viene distrutta (come accade nella sclerosi multipla), i segnali che viaggiano attraverso le cellule nervose vengono interrotti o danneggiati. Questo causa vari sintomi neurologici a carico di diverse parti del corpo. Questi sintomi possono verificarsi in modo intermittente con periodi di completa remissione oppure possono ripetersi e progredire nel tempo.

Ripetuti danni a diverse aree della mielina che circonda cellule nervose nel cervello e nel midollo spinale, possono eventualmente generare delle cicatrici (dette placche). Perciò il nome di sclerosi multipla vuole significare, dal latino, "molte cicatrici".

Comprendere il proprio corpo

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo spinale. Le complesse connessioni fra le cellule nervose nel S.N.C. permettono alle persone di compiere molte funzioni e sperimentare molte sensazioni che normalmente vengono date per scontate. L'interruzione di queste connessioni, come succede nella sclerosi multipla, può causare molti sintomi diversi che dipendono dall'area colpita. Per esempio, se il nervo ottico è colpito, si presentano disturbi nella visione. Se viene colpita la parte del tratto spinale che controlla sensazioni e movimenti in un braccio o nella gamba, possono presentarsi insensibilità e debolezza. Allo stesso modo, se le aree che controllano la vescica urinaria vengono colpite, si può avere incontinenza (perdita involontaria di urine) o ritenzione urinaria. A causa della passeggera e imprevedibile natura dei sintomi di questa malattia, la diagnosi può essere difficile da accertare.

Chi si ammala di sclerosi multipla?

Circa 250.000 o 350.000 persone negli Stati Uniti hanno una diagnosi certa di sclerosi multipla. Vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi ogni anno. In Italia ci sono circa 60.000 malati e colpisce con una frequenza di 1 ogni 1.500-2.000 abitanti. Le donne sono colpite due volte più degli uomini. L'intervallo di età più comune è fra i 20 e i 40 anni, anche se può colpire individui più anziani. I caucasici sono più frequentemente colpiti degli africani che vivono in America e degli asiatici e c'è un'alta incidenza negli individui nati vicino all'equatore (regioni tropicali) e migrati a latitudini del nord (climi temperati) prima dei 15 anni di età.

Possibili cause

Gli studi sostengono la teoria che la sclerosi multipla sia il risultato di un certo numero di fattori piuttosto che della trasmissione di un singolo gene o dell'esposizione ad altri agenti. Più facilmente, la genetica gioca un ruolo nel determinare la suscettibilità di una persona a sviluppare la sclerosi multipla. La malattia non è controllata interamente da fattori genetici, tuttavia i parenti prossimi di individui con sclerosi multipla incrementano il rischio di svilupparla da 20 a 40. L'esposizione a fattori ambientali (come virus e batteri) gioca anche un ruolo, anche se i specifici fattori non sono ancora stati identificati con certezza. Un altro fattore probabile è la difettosa regolazione della normale risposta immunitaria che causa un non richiesto attacco da parte dei meccanismi di difesa dell'organismo contro se stesso (un processo auto-immune).

Dal 2006 si è fatta strada una nuova ipotesi, sostenuta da una successiva sperimentazione su 65 casi di sclerosi multipla, portata avanti dal Prof. Paolo Zamboni, Angiologo dell'Università di Ferrara, in collaborazione con il Dott. Fabrizio Salvi, Neurologo dell'Ospedale Bellaria di Bologna. I risultati di questa sperimentazione sono stati pubblicati nel dicembre 2008 e hanno evidenziato una pressocché totale associazione della Sclerosi Multipla ad una nuova patologia vascolare, denominata CCSVI, cioè Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica, scoperta dal Prof. Paolo Zamboni e già riconosciuta a livello internazionale.

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