Ritrovamenti Archeologici 
 ritratto giulio-claudio    descrizione  attribuzione

 
 Nella zona in cui fu eretta la chiesa francescana sono attestati importanti ritrovamenti di età romana, anche se nessuna delle segnalazioni riguarda specificatamente il sito occupato da questa e dall'annesso convento, che si estendeva nella vasta area attualmente delimitata da Via Antonio Borgogna, Via Bodo, Via Gattinara di Zubiena e Piazza San Francesco1. Lungo Via Borgogna, sul lato opposto a quello su cui sorge la chiesa, furono scoperti nel 1909 presso Casa Carboni i resti di una domus con pavimento musivo2, mentre nel 1957 in corrispondenza dei numeri civici 11 e 13 emerse un secondo pavimento con mosaici3. Anche nell'area immediatamente a nord di Piazza San Francesco, nel cortile del Collegio delle Orfane (attuale sede della scuola media "A. Avogadro"), sono attestate cospicue tracce di edilizia abitativa romana, che potrebbero essere ascritte alla tarda età repubblicana4
Il ritrovamento più significativo è però rappresentato dalla grande base onoraria in marmo venuta alla luce nel 1783 nelle cantine del Palazzo Bodo - Bellardi (già Zappillone), in un sito prossimo a quello occupato dagli scomparsi giardini del Convento di San Francesco5. La base (CIL V, 6657), attualmente conservata presso il Museo C. Leone, doveva sorreggere una statua di notevoli dimensioni, dedicata non prima della metà del II sec. d. C. dai seviri Augustales di Vercellae alla patrona Domitia Vettilla, moglie del console designato L. Roscius Paculus6. Il testo epigrafico e le circostanze del ritrovamento (il manufatto era rovesciato contro un muro in ciottoli, nei pressi del quali emergevano frammenti di opus sectile7) hanno indirizzato una parte della critica locale a ritenere che nella zona dovessero sorgere il tempio dedicato al culto all'imperatore e alla domus divina e la sede del collegio sevirale8. In mancanza di dati di scavo, il discorso resta ipotetico, anche se la presenza nell'area di un edificio legato direttamente o indirettamente al culto imperiale appare senza dubbio possibile.
 

 

  1  Sul convento di San Francesco e sulle sue vicende cf. Aspetti, pp. 101-102.
2  VIALE 1971, p. 37. Lo scavo, che fu eseguito aprendo una trincea lunga m. 19 in corrispondenza del numero civico 10 di Via Borgogna, è ben documentato dalla relazione di F. Arborio Mella (ARBORIO MELLA 1909, p. 124 e sgg.; riproduzione anastatica: SOMMO 1982, pp. 124-127).
VIALE 1971, p. 38.
VIALE 1971, p. 35. Durante uno scavo occasionale eseguito nel 1881 e ampliato nel 1882 vennero alla luce i resti di un edificio romano "di buona costruzione", di cui si individuò la soglia. Su uno dei gradini di accesso fu rinvenuta la Lex Tappula (Museo Leone, inv. n. 1502), un frammento bronzeo che contiene la praescriptio di una parodia di Lex Convivialis, datato da parte della critica alla fine del II sec. a. C. (KONRAD 1982, pp. 219 e sgg). Sul problema della datazione del frammento: RODA 1985, pp. 94-101.
5  Il ritrovamento è attestato da uno scritto contemporaneo di G. A. Ranza (RANZA 1783, pp. 3 e sgg; SOMMO 1982, pp. 50-51). La proprietà Bodo - Bellardi confina a Nord con Palazzo Ferrero, sede del Museo Borgogna, costruito nel 1832 nel sito in cui sorgeva il grande giardino dei francescani (ASV, Dipartimento della Sesia, 13; Aspetti, p. 102). 
6   Il basamento rettangolare in marmo bianco (cm 185 x 91 x 83) ospita sul lato frontale l'iscrizione onoraria: Domitiae / Patruini f, / Vettillae / L. Roscii Paculi / Co(n)s(ulis) /design(atis) (uxori), / seviri Aug(ustales) / socii / cultores domus / divinae. Sull'esegesi dell'iscrizione cf. RODA 1985, n. 7 pp. 22-24 (con bibliografia). Il problema della datazione dell'epigrafe si collega con quello dell'identificazione  di L. Roscius Paculus: molti infatti furono i Roscii che raggiunsero il consolato. Sulla base delle attestazioni e dell'appellativo di socii con cui i seviri vercellesi si designano (in uso a partire dal II sec. d. C.), Roda propone una generica datazione tra la seconda metà del II e gli inizi del III sec. d.C.         SOMMO 1982, p. 51.
FACCIO 1979, p.221. Ipotesi ripresa in BELTRAME-GAVIGLIO 1999, n. 18 p. 81.1 
Bibliografia * avanti * indietro