Corazzate

L'Italia si impegnò molto, spendendo molte risorse preziose, per la costruzione della squadra da battaglia, fiore all'occhiello delle Forze Navali Italiane.   Il rimodernamento, che fu più, alla maniera inglese, una ricostruzione, delle quattro vecchie corazzate classe Doria, se da un lato fu un'operazione opinabile, va comunque riconosciuto che garantì all'Italia quattro unità di valore bellico, seppur ridotto, comunque non certo trascurabile, ben superiore alle Lorraine francesi, e di poco inferiore alle vecchie navi e lente navi da battaglia britanniche.   Con l'ingresso in squadra delle potenti e moderne Littorio, il paese acquisì uno dei migliori strumenti bellici navali dell'epoca, certo, alla loro entrata in servizio, le navi da guerra più potenti del mondo.   Si trattava di navi robuste, che dettero più volte prova della loro solidità durante la guerra.   L'affondamento della Roma nel 1943 non deve sollevare dubbi sulla bontà del progetto, che venne stilato in un'epoca in cui l'offesa aerea era considerata ancora limitata e certo non si poteva prevedere l'invenzione di uno strumento tanto efficace come la bomba razzo tedesca.

Giulio Cesare, Conte di Cavour


La corazzata Cavour nel 1938 durante la famosa rivista H in onore del Fuhrer.

Caio Duilio, Andrea Doria


La corazzata Duilio

Vittorio Veneto, Littorio, Roma, Impero


La corazzata Littorio

 

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