La battaglia del Rio de la Plata

13 - 17 dicembre 1939

 


La Graf Spee durante la sua prima ed ultima missione in Atlantico; ben visibili anche in questa immagine i due finti cannoni della finta torre prodiera.

Lo scontro che si andò delineando vedeva quindi contrapporsi alla corazzata tascabile tedesca tre incrociatori britannici, uno pesante armato con 6 cannoni da 203 mm, l'Exeter, e due leggeri armati con 8 cannoni da 152 mm, Ajax ed Achilles.
Sebbene per armamento nessuna nave fosse paragonabile alla Graf Spee, tuttavia si trattava di bastimenti decisamente più veloci, che potevano porre seri problemi in materia di scelta del bersaglio, considerando che la corazzata disponeva di due sole torri di grosso calibro.
Non va tuttavia dimenticato che i cannoni secondari della Panzerschiffe erano armi da 150 mm, dello stesso calibro quindi dell'armamento principale degli incrociatori leggeri.


La Graf Spee ancorata a Montevideo.

Il combattimento ebbe inizio alle 06.15, quando la Graf Spee aprì il fuoco contro l'Exeter, da una distanza di 17.600 metri, centrandolo in breve due volte.   L'incrociatore rispose al fuoco alle 06.20 sparando con le torri da 203 mm.   Frattanto la corazzata si era trovata anche sotto il tiro degli incrociatori leggeri, che grazie al diminuire delle distanze poté a sua volta inquadrare con i cannoni secondari.
La Graf Spee non poté lanciare il suo aereo da ricognizione, un Arado AR 196, utile per la determinazione del tiro, dal momento che si era guastato qualche giorno prima.
Durante questo lasso di tempo, l'Exeter venne colpito da alcune altre salve da 280 mm che misero completamente fuori uso le torri di grosso calibro da 203 mm e provocarono vie d'acqua che portarono nel bastimento allagamenti per oltre 650 tonnellate.
Alle 06.38 la Exeter era in pratica tagliata fuori dal combattimento, senza più una sola torre utilizzabile.
Anche gli incrociatori leggeri vennero colpiti durante la battaglia, e l'Ajax alle 07.25 ricevette un colpo a bordo da 280 mm che mise fuori uso una torre di grosso calibro e ne danneggiò un'altra.

A questo punto la Graf Spee aveva incassato un totale di 20 proiettili, di cui solo 3 da 203 mm provenienti dall'Exeter (sul totale di 190 sparati) che aveva nel frattempo dovuto abbandonare lo specchio d'acqua della battaglia a causa dei gravi danni subiti.
Erano stati danneggiati anche i due incrociatori leggeri, che oltretutto avevano in pratica esaurito il munizionamento da 152 mm.


La Graf Spee a Montevideo. Visibili i danni lungo la murata.

La Graf Spee, dal canto suo, non aveva subito danni importanti, ad esclusione di un proiettile da 152 mm che aveva colpito il fumaiolo distruggendo un apparato essenziale per il motore Diesel di cui era dotata l'unità: il filtro della nafta.
(Chi possiede un motore Diesel, magari un moderno Common Rail, conosce bene quale sia l'importanza di tale elemento...)

Tuttavia, il comandante Langsdorff decise di abbandonare la battaglia e diresse la sua nave verso la città neutrale di Montevideo, capitale dell'Uruguay.

 

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