Il convoglio "Tarigo"

 

16 aprile 1941

 

Il Tarigo venne anch'esso preso di mira dal fuoco nemico, e si apprestò a contrattaccare, ricevendo quasi subito una salva sotto la plancia.   Il comandante perse la gamba destra e subì varie altre ferite, gran parte del personale rimase ucciso e vennero messi fuori uso molti strumenti di bordo, tuttavia De Cristofaro reiterò l'ordine di andare all'attacco.
Durante scontro praticamente ad alzo zero a brevissima distanza dalle navi nemiche il Tarigo venne colpito più volte, prendendo fuoco per via dell'esplosione delle riservette delle munizioni, ciononostante dalla nave si riuscirono a lanciare tre siluri, che andarono a centrare con bella precisione il cacciatorpediniere inglese Mohawk colandolo immediatamente a picco.
I tre cacciatorpediniere inglesi superstiti cessarono immediatamente il fuoco e si allontanarono, mentre il Tarigo, risultato irreparabilmente danneggiato, venne abbandonato dall'equipaggio ed affondò.


Un dipinto raffigurante il comandante De Cristofaro mentre, con la gamba mozzata, guarda affondare il nemico.

Questo episodio di eroico valore da parte di uomini allo stremo è stato spesso, e giustamente, citato per portare all'attenzione il valore di chi combattè l'ultima guerra tra i ranghi della Regia Marina, ma è stato purtroppo anche citato troppo spesso per dimostrare che il vero padrone del Mediterraneo era la Royal Navy.   Niente di più sbagliato, come ho già scritto nell'introduzione alla battaglia dei convogli.   Pur trattandosi di un episodio grave che vide la perdita di un intero convoglio, tuttavia nell'economia generale della guerra fu un avvenimento poco rilevante.
Il radar era sì importante, ma durante gli scontri non veniva utilizzato, tanto è vero che le unità siluranti giapponesi, nelle stesse condizioni delle nostre, cioè senza radar, in piena notte riuscivano a fare strage delle unità americane.
E' senza dubbio vero che, specie nel combattimento notturno, gli inglesi, dotati di radar e, soprattutto, di un addestramento migliore in quel frangete, ci erano superiori, ma questo episodio va ricondotto nei cardini di un'analisi maggiormente circostanziata.
Infatti, furono una serie di avvenimenti "sfortunati" a portare il convoglio nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Innanzitutto il tempo avverso che rallentò di molto le navi, il fatto che in conseguenza di ciò queste si ritrovarono esposte all'offesa nemica senza copertura, il tutto ci porta a ritenere che tale episodio non si sarebbe verificato in condizioni di meteo favorevole.


Il cacciatorpediniere inglese HMS Mohawk.

Infine, è opportuno citare l'episodio del caccia Tarigo, in cui il personale ferito e sanguinante, allo stremo e sotto il fuoco nemico, riuscì a lanciare i siluri e ad affondare una delle navi attaccanti, segno dell'abnegazione dell'attaccamento al dovere dei nostri marinai.

 

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