La Notte di Taranto

 

11 - 12 novembre 1940

 

Il canale di Otranto

 

Mentre  a Taranto gli Swordfish stavano piazzando i loro siluri nel ventre delle grandi navi da battaglia della flotta italiana, una formazione inglese entrò nel canale d'Otranto per portare l'attacco ad eventuali convogli italiani diretti in Albania.   Al comando dell'ammiraglio Pridham-Wippell, con gli incrociatori Orion, Ajax, Sydney ed i caccia torpediniere Nubian, Mohawk, alle 01.15 si imbatterono in un convoglio formato da quattro piroscafi, Locatelli, Capo Vado, Premuda, Catalani, scortati dall'incrociatore ausiliario Ramb III e dalla vecchia torpediniera Nicola Fabrizi.   In breve, nonostante il coraggioso attacco portato dalla torpediniera, le unità britanniche affondarono tutti gli indifesi mercantili, mentre il Ramb III, dopo 17 salve sparate con i suoi cannoni da 120 mm, si allontanava dal luogo dello scontro.

 

Danni

 


La Conte di Cavour poggiata sul fondo dopo l'attacco (clicca sulla foto per vederla in dimensioni originali)

I danni subiti dalla Regia Marina durante la notte di Taranto furono molto gravi, anche se non tanto quanto si potrebbe pensare.

Corazzata Conte di Cavour : la nave si trovava all'ancora in Mar Grande.   Venne colpita da un solo siluro nell'opera viva poco distante dal deposito di munizioni prodiero.   A causa dell'anzianità del progetto, la nave imbarcò molta acqua e per evitarne l'affondamento in acque profonde fu portata in acque basse dove si adagiò sul fondale con l'acqua che sommergeva il ponte di coperta.   I lavori iniziarono immediatamente e verso la fine del 1941, nuovamente in grado di navigare, venne trasferita a Trieste per completare le riparazioni de eseguire lavori di ammodernamento.   Non fece in tempo a rientrare in servizio prima dell'armistizio, e fu la nave realmente perduta durante quella notte.   il 10 settembre i tedeschi presero la nave, ma non completarono i lavori sulla Cavour, che venne infine colpita da bombe americane il 15 febbraio 1945 ed affondò capovolgendosi.   Recuperata nel 1946, venne infine radiata il 27 febbraio 1947.


La Duilio con la prua sul fondo dopo l'attacco inglese

Corazzata Caio Duilio : venne colpita anche lei da un solo siluri nei pressi del deposito munizioni prodiero, e alle 05.45 fu portata ad incagliare in acque basse per evitarne l'affondamento.   Venne riportata a galla nel gennaio 1941 per entrare poi in bacino, partecipando attivamente, con la sua antiaerea, alla difesa della base.   Il 3 febbraio entrò in bacino a Genova e già il 3 maggio rientrò in servizio a Taranto.


La Littorio incagliata a Taranto

Corazzata Littorio : fu la nave che subì i danni maggiori, colpita da ben tre siluri, due a dritta ed uno a sinistra nei pressi del timone.   Ma grazie anche alla bontà del progetto, non fu mai in pericolo di affondare, tuttavia, per non correre rischi, fu ugualmente portata ad arenarsi.   Già l'1 marzo 1941 i lavori di riparazione erano terminati e la nave era rientrata in servizio.

Altri danni : Vennero colpiti durante l'attacco il cacciatorpediniere Libeccio e l'incrociatore pesante Trento, che non subirono danni in quanto le due bombe che incassarono non esplosero, inoltre vennero distrutti da bombe due idrovolanti all'idroscalo.   Per finire questo attacco colpì anche la popolazione civile, con la morte di alcune persone nella zona dell'ospedale.    Si contarono anche 32 vittime sulla Littorio, 17 sulla Cavour e 3 sulla Duilio.

Infine non va dimenticato che tra gli aerei attaccanti due furono abbattuti, di cui uno dalle armi della Cavour.

 

 

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