Regio sommergibile Alpino Bagnolini

 

    Il sommergibile Bagnolini faceva parte della classe Liuzzi, una classe di 4 unità che comprendeva anche, oltre il Bagnolini, il Giuliani e il Tarantini.   

Caratteristiche tecniche : 

Dimensioni (l x a x p) 76.1 x 6.98 x 4.55
Dislocamento 1166 - 1484
Velocità (imm - emers) 18 - 8 nodi
Autonomia (imm - emers) 13.000 @ 8 - 108 @ 4 nodi
Potenza Hp (diesel - elettrico) 3500 - 1500
Siluri  8 x 533 mm
Armamento 1 x 100 mm + 4 x 13.2 mm AA
Equipaggio 50 + 7

 

Si trattava di un sommergibile cosiddetto del tipo oceanico, adatto cioè anche a lunghe crociere nelle agitate acque dell'Oceano, con una stazza importante ed una prua pronunciata.

Iniziamo la trattazione dal sommergibile Bagnolini in quanto fu proprio questa unità, al comando del Capitano di Corvetta Franco Tosoni Pittoni, ad effettuare il primo affondamento della Regia Marina durante il secondo conflitto mondiale.

L'affondamento del Calypso

    Meno di 48 ore dopo l'entrata in guerra dell'Italia, poco prima dell'una di notte del 12 giugno 1940, una importante formazione di unità leggere inglesi stava navigando tra le isole di Gaudo e di Creta.   Tra loro erano presenti i due incrociatori Calypso e Caledon, usciti da Alessandria per una crociera esplorativa alla ricerca di eventuale naviglio nemico.

Il mare era calmo, la notte chiara con buona visibilità, e i due incrociatori navigavano alla velocità di 20 nodi con una rotta zigzagante.

    Incrociava in quelle acque, parte di uno sbarramento composto da altre tre unità (Salpa, Giuliani, Tarantini) il sommergibile Alpino Bagnolini, al comando del Capitano di Corvetta Franco Tosoni Pittoni.   I sommergibili erano ad una distanza l'uno dall'altro di 20 miglia (circa 37 chilometri) quando il Bagnolini, navigando in superficie, avvistò alle 00.56 i due incrociatori inglesi che navigavano in linea di fila.
    Tosoni Pittoni ordinò il lancio di un solo siluro, pratica comune tra i sommergibilisti italiani nelle prime fasi del conflitto (ricordiamo che un siluro costava l'equivalente attuale di 100-250 mila Euro) che con bella precisione poco dopo il lancio andò a centrare il Calypso tra il blocco plancia ed il primo fumaiolo.   Immediatamente, mentre l'unità inglese colava a picco, i caccia di scorta iniziarono la caccia al sommergibile, che tuttavia riuscì a fuggire, in immersione e senza danni.

    In seguito il Bagnolini venne distaccato nella base atlantica di Betasom, sita nella città francese di Bordeaux, occupata dai tedeschi dopo il crollo fulmineo della Francia, nel giugno 1940. 

    Già durante il viaggio di trasferimento, poco dopo aver superato senza problemi lo stretto di Gibilterra controllato dai britannici, ancora prima di giungere a Bordeaux, il Bagnolini affondò, il 18 settembre 1940, il piroscafo spagnolo Cabo Tortosa da 3.300 tonnellate, impegnato in traffici neutrali, ma segnalato dai servizi segreti come nave impegnata ad effettuare traffici per conto del nemico.

    Durante la sua attività in quel mare, il Bagnolini, sempre al comando di Tosoni Pittoni, affonderà ancora il mercantile britannico Amicus, da 3.660 tonnellate, il  19 dicembre 1940.
Per un totale di 6.960 tonnellate.   Sommandovi le 4.180 tonnellate dell'incrociatore Calypso si ottiene un totale di tonnellaggio affondato dal sommergibile Bagnolini di 11.140 tonnellate.

    L'unità, adibita a sommergibile da trasporto per il collegamento con il Giappone, verrà colà catturata il 9 settembre 1943 a seguito dell'armistizio italiano.

 

 

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