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E' certamente di
antica origine, molti indizi ne riconducono infatti la fondazione già al
periodo della dominazione longobarda. Sebbene in alcuni momenti sia stata identificata con la cattedrale
paleocristiana per il particolare orientamento dell'abside, la pieve di S.
Andrea risale molto probabilmente al VII secolo. S. Andrea venne rinnovata
nelle forme odierne attorno alla metà del XII secolo. Le peculiarità
dell'edificio si colgono in primo luogo nel fronte la cui tessitura
policroma introduce i tre portali tra cui il mediano con l'architrave
istoriato. Questo fu scolpito subito dopo la metà del XII secolo da Gruamonte e raffigura il Viaggio dei Magi;
un'insolita iconografia che suggerisce un particolare rapporto tra la
chiesa e quel tratto urbano della via Francigena sulla quale era
stata costruita. Stilisticamente sia Gruamonte che Enrico, il maestro che
firmò i due capitelli che sorreggono l'architrave, appartennero alla
corrente sviluppatasi all'ombra della cattedrale di Pisa, il cui
capostipite fu Guglielmo. |
L'interno della
chiesa, articolato in tre navate con colonne ed abside semicircolare, si
inserisce a pieno diritto nel generale rinnovamento che coinvolse le
maggiori chiese pistoiesi alla metà del XII secolo. Il suo odierno
aspetto deriva dai lavori di restauro che si sono succeduti nel tempo ed
in particolare dai più recenti che, demolendo la maggior parte degli
interventi aggiuntisi nei secoli, hanno restituito un edificio certamente
austero e suggestivo ma diverso dal primitivo, la cui ricchezza cromatica
è però ancora testimoniata dai pochi affreschi rimasti. La chiesa è custode di opere d'arte di altissimo pregio che ne fanno uno
dei luoghi più interessanti della regione. Tra queste spiccano il Pulpito
che Giovanni Pisano scolpì alla fine
del XIII secolo e il Crocefisso ligneo, collocato al primo altare della
parete sinistra, proveniente da Santa Maria di Ripalta ed eseguito dallo
stesso Giovanni. Il recinto presbiteriale, le cui formelle scolpite in età
romanica, oggi alla parete destra, era così descritta nelle guide locali
del secolo scorso: intorno al presbiterio sono delle formelle di marmo
a rosoni, con ornamenti in bassorilievo. L'altare maggiore, voluto
dalla famiglia Pappagalli dopo la metà del XVIII secolo, è stato
sostituito da un altare ottenuto impiegando una lastra tombale
trecentesca rinvenuta durante alcuni scavi effettuati nelle immediate
vicinanze di Pistoia. Sulla
parete destra è un altro Crocefisso ligneo entro un
tabernacolo rinascimentale attribuito a Giovanni Pisano mentre il catino
absidale si orna di una imponente raffigurazione di Dio padre
benedicente dipinto nel 1506 dal pistoiese Bernardino del Signoraccio. |
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Gruamonte e Adeodato |
Giovanni Pisano |
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Giovanni Pisano: |
Giovanni Pisano |
Bottega di Giovanni Pisano |
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Ignoto |
Niccolò di Mariano |
Bernardino del Signoraccio |