LE PRIME PROVE.
Dopo tutto
questo lavoro di ricerca, possiamo senz’altro affermare che forse è stato
risolto il mistero del Piper. La ricostruzione più veritiera può essere questa
seguente, sia riguardo al Piper Club, sia riguardo alla data che i Floyd fecero al
Palasport. Del
concerto di Roma al Piper Club si è sempre parlato nei libri e nei giornali, di
cui sono pieni gli archivi, ma senza dare grandi notizie a riguardo. Nessuna
delle fonti di internet sembra essere attendibile, perché prendono notizie da
altre persone che hanno preso notizie da internet stessa. Dunque, finchè non si
contatta qualcuno che all’epoca assistette al concerto, non possiamo altro che
fare supposizioni. Soprattutto, mancano fotografie degli eventi, sia si tratti
del Palasport, sia del Piper. O così almeno si credeva sino ad ora.
●
Nick Mason
però nel suo libro ci ha dato un grosso aiuto: parla dell’aeroporto
Leonardo Da Vinci, dove descrive quel problema con la band dei Move. Ci sembra
di capire che l’organizzazione aveva fatto le cose in grande e, dunque, i Pink
Floyd e le altre band inglesi erano arrivate a Roma direttamente in aereo. Se si
legge il libro di Mason, ci si rende conto che in quel periodo loro si
spostavano con il loro furgone per le lunghe distanze in Inghilterra ed i paesi
vicini (c’è una
foto del 1967 dove il furgone pieno di strumenti viene caricato con una gru nel
traghetto che li avrebbe portati in Danimarca). Se come sembra i Floyd sono
arrivati in Italia con l’aereo insieme ai Move, il loro furgone non poteva
essere a Roma, a meno che non sia stato caricato anche lui in aereo, oppure sia
arrivato facendo migliaia di chilometri direttamente da Londra. Improbabile…! In un
festival, di solito l’amplificazione viene fornita da chi organizza, dunque i
Floyd si sono portati solo i loro strumenti in quella occasione. Ciò lo
dimostrano anche i fotogrammi dei Captain Beefheart se confrontati con il
filmato della BBC. Per cui, si può escludere che il terzo episodio raccontato
dal giornalista Bianchi sia da attribuire alla primavera del 1968, ma piuttosto
alla fine del 1969, quando i Floyd erano a Roma per la registrazione di
“Zabriskie Point” e per cui per un periodo maggiore di uno o due giorni.
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La
ricostruzione prende così forma! La data del
Piper del 25 febbraio salta perché il Festival non è stato ancora organizzato
bene e parecchi gruppi non hanno dato nemmeno la loro risposta. I Floyd hanno
però firmato un contratto e quelli del Piper Club li chiamano per tenere fede a
quel contratto firmato. Così arrivano a Roma per uno o due concerti, il 18 e il 19
aprile 1968. C’è da
notare che in quel periodo i Floyd erano una band povera e potevano aver
accampato i diritti sulla data saltata di febbraio: quelli del Piper, per non pagarli a
vuoto, potevano aver pensato di realizzare una serata (o forse due) per metà
aprile. Considerando i costi di volo e tutto il resto, è probabile che i due
tecnici che li seguivano siano arrivati a Roma con il furgone, mentre gli altri
componenti potrebbero essere arrivati in aereo o con una automobile a seguito.
● Per la data di maggio, alcune notizie sul festival le ha fornite il fan olandese Andre Terhost, che aveva già scritto circa 8-9 anni fa, soprattutto una descrizione fedele di quello che fece la Radio Olandese V.P.R.O. . Un riepilogo delle trasmissioni della VPRO può essere così riassunto:
Trasmissione del 26 novembre 1997.
Pink Floyd, Amsterdam 17.09.69 (30:34):
Daybreak (7:23), Work/Afternoon (4:58), Doing it (1:13), Sleeping (4:25), Nightmare (8:45)
Trasmissione del 17 febbraio 1998.
Pink Floyd, Amsterdam 17.09.69 (37:04):
The beginning (3:16), Beset by creatures of the deep (6:16), The narrow way pt. 3 (5:06), The pink jungle (4:36), Labyrinth (6:15), Behold the temple of light (5:20), The end of the beginning (5:43)
Trasmissione del 29 aprile 1998.
Pink Floyd, Roma 06.05.68 (17:41):
Astronomy domine (6:28), intervista a Roger Waters (1:30), Set the controls for the heart of the sun (8:06).
Come sappiamo, sino al 2002 questi erano i brani che si potevano ascoltare del concerto di Amsterdam, sino all'apparizione dei nastri incisi direttamente in 'pre-FM', l'intero concerto senza dialoghi o interruzioni. Roma '68, invece, era un'altra storia, ma era la prova che i Floyd avevano suonato al Palasport e che la VPRO li aveva registrati, come i Byrds e i Captain Beefheart.
[N.B. : i link di questa pagina sono riferiti al periodo della prima ricerca; pertanto, alcuni di essi potrebbero non essere più disponibili, poichè, nel corso degli anni, le pagine a cui sono riferite possono essere state cancellate o non più funzionanti o non aggiornate]