ESSERE IN RETE: BANNER E PORTALI
di Piero Polidoro, in I. Pezzini (a cura di), Trailer, spot, clip, siti, banner. Le forme brevi della comunicazione audiovisiva, Meltemi, Roma 2002.
Analisi dei siti Web
Oggi una delle tipologie di sito Web più diffuse è quella del portale. Il portale (soprattutto quello destinato all'informazione) si presenta con un aspetto visivo sostanzialmente costante: linee rette e perpendicolari, forme rettangolari, colori fondamentali e saturi. Sono molto frequenti, inoltre, dispositivi (cornici, linee, piccoli sfondi colorati) che servono per definire, incorniciare appunto, i testi che compongono la pagina.
Questa struttura ha diverse funzioni:
- serve a "chiudere" i testi più piccoli che compongono la pagina, definendoli come autonomi;
- al tempo stesso crea una griglia che li integra nell'unità superiore di cui fanno parte (la pagina Web);
come tutti i sistemi di cornici serve a creare un distacco fra il testo e chi l'ha prodotto, suggerendo un'idea di oggettività (molto importante per chi fa informazione).
Esistono però altri tipi di sito. L'analisi del sito della showgirl Alessia Merz ci ha permesso di individuare delle caratteristiche visive opposte a quelle dei portali. Dietro questa differenza si nascondono due diverse strategie comunicative.
Il portale, che è uno strumento di informazione, tende a mettere in evidenza l'oggettività di quello che dice, ma anche che è lui che lo dice: si propone come mediatore fra noi e il mondo circostante. Questa mediazione corrisponde alla "artificialità" dell'aspetto visivo del sito.
Al contrario i siti come quello della Merz si presentano con valori visivi simili a quelli del mondo reale (forme irregolari, prospettive, colori sfumati e poco definiti, ecc.): lo scopo in questo caso è quello di nascondere la mediatezza del rapporto comunicativo, simulando uno spazio "reale" in cui sia possibile un'interazione fra fan e divo. L'interazione è quindi alla base di questa seconda strategia comunicativa.
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PORTALI |
SITI "TRASPARENTI" |
dimensione della rappresentazione |
riflessività
(opacità) |
transitività (trasparenza) |
strategia comunicativa |
oggettivante (informazione) |
soggettivante (interazione) |
categorie topologiche |
rettilinee |
curvilinee |
categorie eidetiche |
dritto |
curvo |
categorie cromatiche |
radicali
piena saturazione |
colori complessi
diversa saturazione
chiaro-scuro |
sfondo |
bianco |
livelli trasparenti e sovrapposti
prospettiva |
testo verbale |
scritto
débrayage |
audio
embrayage |
Analisi dei banner
I banner rappresentano ancora oggi laprincipale e più originale forma di pubblicità su Internet. Vista la varietà delle forme che assumono è impossibile creare una vera e propria tipologia. E' utile, però, analizzare una serie di tattiche e di scelte che rendono un banner più efficace.
In particolare, è possibile identificare una tipologia di banner molto diffusa. In questo tipo di banner si alternano fondamentalmente tre diversi momenti, che corrispondono di solito a tre slides (anche se esistono banner in cui uno di questi "momenti", o termini, può essere composto da più slides). Ognuna di queste tre parti svolge una precisa funzione comunicativa. Abbiamo deciso di chiamarle:
- brand: ha la funzione di visualizzare il marchio (cioè l'insieme di nome e logo, il brand appunto) del prodotto o della società che si vuole reclamizzare;
- topic: comunica l'argomento della pubblicità, rispondendo alla domanda "Cosa posso fare con questo prodotto? A cosa mi serve?". Essendo la parte più pratica dell'annuncio deve attenersi strettamente alle massime conversazionali;
- accento: è l'elemento destinato ad attirare l'attenzione. Solitamente è costituito da uno slogan (headline, in gergo pubblicitario), ma può essere anche una struttura domanda-risposta, o ancora una semplice domanda a cui risponde il brand.
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INDICE DELL'ARTICOLO
1. I portali
2. I banner
3. Analisi del banner
4. Forme alternative per i siti
5. Conclusioni
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