6 Agosto 2006 : Ore 2.00 Partenza da
Roma direzione Bangkok , Tailandia. Dopo circa 10 ore di volo eccomi
finalmente al Don
Muang Airport l'aeroporto di Bankok. Torno in Thailandia dopo 1 anno preciso
dal mio primo viaggio in questa terra bellissima, e l'emozione è la stessa
della prima volta. Mi dico : BENTORNATO! Dopo le prime trafile burocratiche
, prendo le valigie, saluto 2 ragazzi conosciuti sull'aereo ed esco
dall'aeroporto pronto per andare in albergo. Dall'aeroporto ci sono 2 modi
per arrivare in città: taxi e autobus. Quest'anno opto per l'autobus, che
costa solo 100 bath. Tocca più o meno quasi tutti i quartieri più grandi di
Bangkok, e poichè sono le 6 di mattina tanto vale aspettare un poco prima di
arrivare in albergo. La fermata degli autobus si trova subito sulla destra
dall'uscita dei voli internazionali. C'è un chioschetto dove si prende e di
paga il biglietto. Aspetto circa 20 minuti ed ecco il mio autobus che mi
porterà nella zona di Silom, zona abbastanza sviluppata (per intenderci
nella zona è presente anche l'Hilton ). Bangkok è rimasta la stessa di un
anno fà : traffico tremendo e caldo opprimente, ma a me piace così com'è! La
cosa che noto subito è che quasi tutti i Thay indossano una maglia gialla,
forse per festeggiare qualcosa.
Arrivo finalmente all'hotel Manhora e
subito prenoto una camera per i miei compagni di viaggio che mi
raggiungeranno nel pomeriggio (abbiamo preso voli differenti) per soli 1300
bath per una camera doppia. Poichè è ancora molto presto per avere la mia
camera, decido di lasciare le valigie e andare a fare un giro per scattare
qualche
foto. Il quartiere è molto bello, molti grattacieli,
strade larghe. La cosa che mi colpisce in questo giro è un tempio animista
non lontano dal Manhora , su Silom Road. Sinceramente è il primo tempio di
questo tipo che vedo a Bangkok ( ne avevo visto uno ma molto molto più
grande solo a Koh Samui, lo scorso anno). Più avanti trovo un 7eleven
(minimarket diffusissimo in tutta la Tailandia cn ogni genere di cosa,
indispensabile per noi occidentali!) e subito mi reco dentro per compare
qualche vivere e le schede per il cellulare, per me e per i miei amici. La
cosa buona qui in Tailandia è che la scheda telefonica non deve essere
intestata e le tariffe sono molto convenienti( la scheda cosa 200 bath con
50 bath di traffico). Mi faccio attivare la mia, e ritorno in albergo per
riposarmi un poco. Alle 14 andrò a prendere i miei amici
all'aeroporto. Alle 13 scendo dall'albergo e decido che dopo aver pranzato
mi avvierò verso l'aeroporto. Fermo un Tuk Tuk (mezzo di locomozione a tre
ruote modificato) e gli dico di portarmi ad un centro commerciale li nei
dintorni. Lui subito mi spara 40 bath, io ridendo gli dico che è troppo (poichè
le tariffe dei tuk tuk sono abbastanza basse) e cerco di contrattare. Allora
lui mi fà : ti faccio pagare 30 bath ma dobbiamo fare prima una sosta in un
negozio di abbigliamento. Io rilancio dicendogli che andava bene, ma che
avrei pagato solo 20 bath. Alla fine concordiamo per i 20 bath , ma il tizio
mi propone un'altra fermata in più: una gioielleria. conntando che comunque
un poco di tempo ce l'avevo, accetto. N.B. In tailandia molti tassisti e tuk
tuk prima di portarvi a destinazione faranno qualche sosta in quache negozio
o locale: non allarmatevi, è prassi comune. Il fatto è che loro prendono dei
buoni benzina per i clienti che presentano ai negozianti e per questo
possono abbassare le loro tariffe.
Faccio i due pit stop, e poi mi faccio
lasciare al centro commerciale, dove pranzo . Esco dal centro e fermo un
tassista con il quale contratto andata e ritorno dall'aeroporto per 400 bath
più le spese per la superstrada (i taxi in città sono meno cari di quelli
dell'aeroporto, ma comunque bisogna pagare la superstrada, e quindi vi
conviene specificare se il prezzo comprende entrambi). Aspetto i miei amici
per un'oretta all'aeroporto, finalmente arrivano...prendiamo il taxi e
andiamo in albergo. dopo una breve rinfrescata, decifdiamo di uscire ed
andare a fare un pò di shopping a Patpong e cenare. Più tardi ancora
saremmo riusciti dal Manhora e andati in giro. E così facciamo. La sera ci
sono parecchi lcali a Bangkok, di tutti i generi. Noi dopo un breve
girovagare , decidiamo di andare in una discoteca che ci hanno detto essere
esclusivamente per Thay. E li trascorriamo la serata. L'indomani ci aspetta
il volo per il Myanmar. In Birmania
staremo solo 3 giorni. Lasciata la Birmania, torniamo in Tailandia,
precisamente a Chiang Mai, dove non abbiamo nessun appoggio e non siamo mai
stati. Prima di partire per questo viaggio avevo letto su internet che a
Chiang Mai è facilissimo trovare una sistemazione, basta chiedere ai
tassisti, che addirittura riescono a farvi fare prezzi scontati. così appena
atterrati, cerchiamo il solito taxi economico euna volta trovato gli
chiediamo se lui cii potesse consigliare qualche alberghetto. Questi tira
fuori due deplian di alberghi/pensioni molto economici e ci dice che ce li
farà prima vedere e poi potremmo scegliere. Dopo averli visti entrambi
optiamo per quello situato al centro del mercato notturno di Chiang Mai , il
Night Bazar , appunto. Questo mercato è il più grande della città , e si
estende per molte strade. La cosa caratteristica è che apre alle 6 di
pomeriggio e chiude alle 24-01. Il nostro "albergo", il Lannathay guesthouse
è proprio nel centro vivo del mercato. Anche qui , prima di prendere la
stanza, una tripla con bagno contrattiamo il prezzo e riusciamo a spuntare
450 bath a notte per tutta la stanza! Un buon affare visto la posizione
dell'hotel.
Chiang Mai è una città immersa in una
pianura circondata dalle montagne e vi è natura ovunque. Ed è anche molto
più fresca rispetto a Bangkok, con meno traffico. Insomma una città
vivibile. Chiang Mai era l'antica capitale della Tailandia e infatti molto
spesso si vedono in giro resti antichi di mura o templi. Tra i
tanti aspetti che ci hanno portato a venire qui a Chiang Mai c'è la
possibilità di organizzare delle escursioni nella jungla li intorno,
customizzandole a proprio piacimento. Un consiglio: a Chiang Mai è pieno di
agenzie che organizzano tali escursioni. Non prenotatele dall'Italia! Noi
decidiamo di organizzare l'escursione per l'indomani, poichè volevamo farne
una di due giorni comprendente : Elephant Riding, Bamboo Rafting, trekking e
qualcos'altro. Tuttavia il proprietario dell'agenzia (che ha un appoggio al
Lannathay), ce la sconsiglia in quanto dice che l'escursione di 2
giorni verrebbe fatta insieme a tante altre persone, facendone perdere lo
spirito d'avventura (sarebbe costata circa 1300 bath). Alla fine decidiamo
di fare l'escursione da soli, ma poichè il costo sarebbe lievitato di molto,
la facciamo durare solo un giorno. Abbiamo pagato circa 2200 bath a testa
per un'intera giornata comprendente : Escursione sugli elefanti, Bamboo
rafting, 3 ore di offroad con la jeep nella jungla, visita ad un santuario a
1500 metri di altezza, fermata presso 3 grosse cascate e visita ad una
popolazione antica che vive nella jungla proprio come faceva tanti anni fà.
Non male.
Ci accordiamo per l'incontro
dell'indomani: appuntamento al Lannathay alle 6 e 30. E' ormai pomeriggio e
decidiamo di andare a fare un pò di shopping al night bazar.
Nel
mercato si trova proprio di tutto: abbigliamento, gioielli,
manufatti, e tantissime cose sfiziose. Io ed i miei amici ovviamente siamo
alla ricerca di orologi...
Per la cena non c'è nessun problema;
infatti nel night bazar a pochi metri dall Lannathay ci sono tantissimi
ristoranti che cucinano praticamente qualsiasi tipologia di pesce. In uno
diquesti ristoranti passeremo quasi tutte le cene a Chiang Mai.
Ovviamente i prezzi sono molto convenienti, tanto convenienti che cerchiamo
di assaggiare tante cose diverse. Dopo pranzo riprendiamo lo shopping in
modo da comperare tutto qui a Chiang Mai dove i prezzi sono migliori
rispetto alla prossima tappa che sarà Phuket.
Finalmente il momento tanto sognato è
arrivato! Sono le 6 e30 del mattino e siamo pronti per cominciare la nostra
avventura nella jungla. Saliamo su un fuoristrada molto grande: in totale
siamo 5 : noi tre, la guida e l'autista. Partiamo. La direzione che
prendiamo rispetto alla città è Ovest. Dopo circa un'ora e mezza di
cammino tra campagne e montagne, arriviamo in una zona dove cominciamo a
vedere degli elefanti lungo la strada. Siamo arrivati. Qui comincerà la
nostra gitarella a bordo dei pachidermi. Scendiamo dalla jeep, e la guida ci
invita a salire su un'impalcatura di bamboo che serve per farci salire sopra
l'elefante. Gli elefanti sono davvero grossi , lenti e pesanti.
Facciamo
qualche foto. Il giro sopra gli elefanti dura circa 40-45 minuti e
prevede un percorso all'interno della jungla circostante, qualche pit-stop
per i rifornimenti per gli elefanti ( 20 bath per qualche banana) e discesa
lungo un fiumiciattolo che si trovava li vicino. La sensazione che si trova
a stare sopra un elefante è davvero particolare: ti rendi conto che questi
animali nonostante la loro dimensione sono agili, e molto docili. Durante il
nostro giro sui pachidermi i Thay che li guidavano si accendono un cannone
fatto con le foglie di banano (credo) che ovviamente assaggiamo! Anche
questo è Tailandia! Finito il percorso sopra gli elefanti torniamo al punto
di partenza subito protni per nadare a fare bamboo rafting. Infatti dopo un
a quindicina di minuti di auto, arriviamo nei pressi della riva di un fiume,
dove ai bordi sono adagiate moltissime zattere fatte interamente di bamboo.
La nostra guida ci consiglia di lasciare ogni cosa in macchina, ma la
tentazione di scattare qualche foto dalla zattera è troppo forte, e così mi
decido a portare la mia fotocamera. Tolte le scape il "timoniere" della
zattera che stava appuntu all'inziio della zattera dice a me e a Luigi di
sedere sulla zattera, mentre l'altro di noi lo aiuterà a guidare la zattera
durante la
discesa nel fiume. Partiamo. All'inizio l'acqua è molto
calma , il fondale è abbastanza basso e e ci sono pochissime rocce che
scorgono dalle acque. Una scampagnata! Tuttavia dopo poco cominciamo a
capire che la velocità dell'acqua stava aumentando, per carità niente di
eccessivo, ma cominciamo a sentire l'acqua sotto il sedere( ovviamente è una
zattera di bamboo e quindi l'acqua passa eccome!) e cominciamo a scorgere
qualche bel masso nel mezzo del fiume. Nel complesso la discesa è piacevole
anche perchè il"timoniere" sa il fatto suo e quindi riesce ad evitare i
grossi massi. Passano una decina di minuti in piena tranquillità, quando in
lontananza scorgiamo delle piccole cascatelle. Il timoniere comincia a dire
al mio amico di prestare molta attenzione poichè tra poco la corrente si
farà più forte e faremo un piccolo salto. Bisogna stare molto attenti ai
massi nell'acqua, potremmo farci male. Dopo poco cominciamo a prendere
velocità, Daniele cerca di fare il più possibile per evitare un grosso
masso, ma poichè è difficile anche stare solo in piedi sulla zattera, alla
fine andiamo a finire contro uno dei massi, con la conseguenza che una canna
si crepa . Ma poco avanti ci sono ancora le cascate, il timoniere dice al
mio amico di sedere anche lui, e poichè non abbiamo più controllo della
zattera posteriore andiamo a finire contro un altro masso poco prima del
piccolo salto della cascata dove ovviamente imbarchiamo una cifra di acqua.
Risultato: siamo fradici fino a metà busto! Per fortuna prima di fare
il salto avevo chiuso la mia fotocamera dentro una busta di plastica!
percorriamo ancora per un quarto d'ora il fiume, ma stavolta in tranquillità
e finalmente arriviamo alla fine. E pensare che abbiamo pure pagato
per questo! Un'esperienza unica. Davvero divertente!
Tutti fradici, rimontiamo sopra la jeep
: direzione montagne circostanti!
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