D'amora Piero Foto e diari di viaggio

Home    Foto: Myanmar  Tailandia  Spagna                                  Diari di Viaggio: Myanmar  Tailandia  Spagna  Maldive                   Email

 


Travelling Myanmar (BURMA)/BIRMANIA
 

 

General Information /Informazioni Generali

Flight Hotel  From Airport Taxi Bus /Hotel Volo Dall'Aeroporto Taxi Autobus
Flight / Compagnia Aerea China Airlines
International Flight Cost Bkk-Yangon (Rangoon) / costo volo intercontinentale Bangkok-Yangon About 90 Euros/ circa 90 euro
Taxi costs/ costo Taxi From Apt. To Yangon 3 dollars / Apt.per Yangon 3 dollari
   
Hotel:Sukkumvit Park View / Sukkumvit Park View Hotel    Triple room 45 Euros / Tripla 45 euro
Low cost flight Yangon-Chiang Mai / volo Yangon-Chiang Mai about 80 Euro / circa 80 euro
   

Temples Entrance/ Entrata ai templi

Yangon : Shwedagon Pagoda /  Shwedagon Pagoda 8 Dollars / 8 dollari
Bago:One ticket for 5 temples / Un biglietto per 5 templi 10 dollars / 10 dollari
Taxi and Guide for Bago / Taxi e guida per Bago 60 dollars / 60 dollari

Change rate /  Tasso di cambio

 1 dollar / 1 euro 1300 kyats but depends where you change / 1300 kyats ma state attenti a dove cambiate

 

VIAGGIO IN BIRMANIA - YANGON E BAGO 

 8 Agosto 2006.Partiamo da Bangkok e dopo circa un'ora e mezza di volo con la compagnia Bangkok Air, arriviamo a Yangon, capitale della Birmania (Myanmar). L'aereoporto di Yangon in pratica è un grosso hangar, all'interno l' esseziale: scrivanie per fare la carta di arrivo e dichiarare i propri oggetti di valore e pochissimo altro. Pensate che il duty free era composto da un unico banco che vendeva dei liquori birmani. Più avanti c'era il cambio. Chiediamo a quanto cambiano gli euro, e ci rispondono circa 500 kyats. Non cambiate all'aeroporto! Anche se in Birmania non funzionano le carte di credito, chiedete ai tassisti dove poter cambiare i soldi, vi conviene!  Appena al di fuori dell'aeroporto, molti tassisti, cercano di aiutarvi a portare le valigie, ma solo perchè vogliono che effettuiamo la corsa fino in città con loro. Il costo del taxi per arrivare a Yangon è stato di circa 3 dollari. Ricordate che i dollari e gli euro vengono cambiati alla pari quindi vi conviene portare dollari piuttosto che euro. Uno dei tassisti che ci seguiva di nome Thin, ci convince ad andare con lui dicendoci che avrebbe cambiato i nostri soldi a 1300 kyats per un euro. Lo seguiamo subito!Il nostro taxi certamente non era dei più comfortevoli, ma in Bimania (Myanmar) non ci si và di certo per viaggiare comodi. Procedendo verso Yangon, Thin ci chiede quanto volessimo cambiare, e poi ci dice che ci stavamo recando al mercato nero , per avere un cambio migliore di quello ufficiale. Dopo un primo tentativo presso una casa, ci rechiamo in un mercato centrali di Yangon, dove riusciamo a cambiare i nostri soldi. 1300 kyats per 150 sono 195000 kyats , cioè tantissimi soldi , tant'è vero che per portarceli dietro li arrotolavamo, nel portafogli non potevano entrare! Arrivati al nostro albergo, il Sukkumvit Park View, molto vicino alla Shwedagon Pagoda, posiamo i nostri bagagli e usciamo subito.

Yangon è una città davvero bella, piena di verde e con strade molto larghe, poco traffico. La cosa che più mi ha colpito della Birmania di sicuro è il fatto di essere fuori dal mondo; quando si è in giro, ci si rende conto che non si ha nessun contatto : i telefonini cellulari non funzionano, i telefoni in strada scarseggiano, la navigazione in internet limitata e sopratutto i turisti che si vedono in giro si contano davvero sulla punta delle dita. E questo è positivo. D'altronde la Birmania è governata da una dittatura militare, ogni cosa è controllata e ci sono militari dappertutto ( a Yangon ).  Ci rechiamo a piedi verso uno dei mercati più grandi della capitale, molto bello e colorato, in parte all'aperto e in parte chiuso; c'è un pò di tutto: ciabatte, gioielleria, prodotti artigianali, quadri, borse ...tutto o quasi diviso in settori. Qui abbiamo un contatto ravvicinato con  la gente che ci osserva, tutti molto gentili e sorridenti e sopratutto (parlo per i venditori), non insistenti come i Tailandesi. Una cosa che mi colpisce molto è il trucco che hanno le donne ed i bambini : ha la forma a volte di foglia, altra volte è una semplice "pennellata" di un trucco molto leggero e chiaro che dona un certo fascino a chi lo porta.

Dopo vari giri e contrattazioni all'interno del mercato coperto, ci rechiamo all'esterno per visitare il centro della città;  le strade sono letteralmente piene di bancarelle che vendono qualsiasi bene : cibo, orologi, vestiti e tantissime altre cose. La cosa che subito balza all'occhio è che i birmani essendo molto poveri, aggiustano tutto e recuperano qualsiasi cosa di utile da oggetti in disuso:  tantissime bancarelle e negozi  vendono parti di ricambio per stereo, videoregistratori ad altre apparecchiature elettroniche. Come in tutti i mercati e sopratutto come in tutti i  mercati dell'Asia, l'odore nell'area è molto forte e il forte caldo accentua i profumi. In giro c'è tantissima gente, ma non si vede uno straniero. Autobus stracolmi di gente passano in continuazione.

Visitiamo un tempio animista, dove alcune donne stavano facendo delle offerte al proprio dio, e poi ci rechiamo verso la Shwedagon pagoda che è proprio vicino al nostro hotel. Abbiamo preferito aspettare il pomeriggio inoltrato per recarci in questo complesso di templi poichè da quello che abbiamo letto l'atmosfera che si vive la sera in quel posto è sorprendente. Prendiamo così un taxi e finalmente arriviamo alla imponente pagoda alla cui entrata sono posti 2 cani giganti che proteggono l'entrata al tempio.  Così come per tutti i templi che visiteremo, ci togliamo le scarpe e le calze per entrare all'interno pagando l'equivalente di 8 dollari per l'ingresso. Dopo un lungo corridoio e una scalinata di circa 300 gradini , arriviamo in cima al complesso, dove ci aspetta una visione impressionante: la Shwedagon pagoda è alta circa 100m ed è situata al centro bellissima nel suo colore dorato. Sulla sua punta sono situati migliaia di diamanti e rubini e piccoli campanelli che con il vento emettono un suono dolcissimo. Tutto intorno decine e decine di altri templi, statue di buddha di varie dimensioni, colori e suoni di altri tempi. Tanta gente e quasi nessun turista, i birmani sono la maggioranza  per i quali esso rappresenta tra i massimi luoghi di culto, dove pregare e meditare. Ed infatti le numerose scene a cui assistiamo sono di preghiere e devozione verso buddha. Trascorriamo circa 3 ore all'interno del complesso , rimanendo affascinati dall'atmosfera: uno dei miei amici farà anche la conoscenza di un monaco che dopo avergli spiegato cosa rappresentasse il buddismo per i birmani, gli fà dono di un libro scritto proprio da lui. Nel frattempo scattiamo parecchie foto, una più bella dell'altra.

Verso le 21 usciamo dalla Shwedagon pagoda, ci rechiamo nel posto dove avevamo lasciato le scarpe, e dopo esserci lavati i piedi, ritorniamo in albergo, che lasciamo subito dopo aver fatto una ricca doccia! Trovare un taxi in Birmania non è facile così come in Thailandia, perchè quelli che si vedono sono spesso già occupati: noi sostiamo davanti all'albergo, facendo cenno a tutti quelli che vediamo. Trovato il taxi ci facciamo portare in un ristorante che oltra al birmano, cucina anche qualcosa di thai e occidentale. Arriviamo tardi al locale, che era situato in un posto un poco difficile da trovare, dalle parti del lago. Il ristorante stava chiudendo, sono circa le 23 e 30 , ma dopo esser andati a chiedere se il locale fosse ancora aperto, il proprietario gentilissimo riaccende tutte le luci e ci fà accomodare! Nel locale eravamo soli, in tre . Dopo una cena che sapeva più di thailandese che di Birmano (ma per nostra scelta), torniamo in albergo per dormire; l'indomani ci aspetta l'escursione a Bago. 

9 Agosto 2006 .Ci alziamo molto presto, chiamiano al telefono Thin e gli diamo l'ok per l'escursione a Bago per l'intera giornata. Partenza alle 9. Dopo una lauta colazione in albergo, arriva Thin e saliamo sul "furgone" con il quale andremo in giro per tutto il giorno. Ma prima dinuovo a cambiiare i soldi al mercato nero. L'escursione la paghiamo 60 dollari in totale ( pulmino, guida  e autista ). Thin ci fà omaggio di una bottiglia d'acqua fresca appena presa al mercato che io ripongo subito da parte in quanto non mi convinceva troppo la scritta che recava sull'etichetta! Bago dista circa un'ora e mezza da Yangon, e si raggiunge tramite un'autostrada, ben messa per essere in Birmania, ma con qualche buca quà e là. Prima di raggiungere la strada cominciamo a parlare un poco con Thin, facendogli domande sul regime e sulle condizioni di vita della popolazione. Lui ci spiega con molta gentilezza che il controllo del regime militare è molto forte e presente in Myanmar (Birmania): per avere il telefono per esempio esistono  bisogna chiedere il permesso al governo, ma anche per avere l'elettricità e possedere alcuni elettrodomestici. E la risposta di solito arriva dopo circa 1 anno! Inoltre ci spiega che se un birmano per esempio compra una casa al centro di Yangon, e un militare decide che vuole quella casa per lui, questi è costretto a lasciarla e ad andare a vivere in una casa "offerta" dal governo, ma lontano in periferia. Ci dice inoltre che bastano solo pochi dollari al giorno ad un Birmano per vivere e che lui si ritiene un privilegiato in quanto riesce a lavorare con i turisti e a guadagnare più della media.

Mentre andiamo verso l'autostrada,ci fermiamo per fare benzina, ma non vedendo nessun distributore, ci chiediamo a cosa serva la sosta. Avevamo ragione, stavamo per fare benzina, ma al mercato nero, dove un signore con un bambino ci preparano un bidone pieno di benzina che cautelamente versano nel nostro serbatoio. Più avanti, vediamo una fila lunghissima di macchine, camion e autobus sul ciglio della strada, tutti fermi. Chiediamo spiegazioni a Thin e lui ci dice che in birmania si possono comprare solo 4 galloni di benzina al giorno, poichè le riserva sono scarse, e  poichè i distributori sono molto pochi, si creano queste file impressionanti. Finalmente prendiamo l'autostrada, e proseguiamo verso Bago. Lungo la strada vediamo scene d'altri tempi : intere famiglie che portano enormi ceste sopra il capo, bambini in biciclette molto vecchie, molta gente a piedi e altre con animali al seguito. A un certo punto vediamo un paesaggio molto paticolare , che ricorda l'immagine che io ho del Vietnam ( anche se non ci sono stato lo immagino così). C'è un grosso fiume, campi di riso intorno, agricoltori su barche di legno molto rudimentali, capanne  e qualche punta dorata di pagoda all'orizzonte, il tutto contorniato da una pace indescrivibile. Che bello! 

Arriviamo finalmente a Bago, attaversando un ponte di metallo e sotto una pioggerellina leggera ma continua. Scendiamo e facciamo un primo giro al mercato per cercare dei raincoat, anche se alla fine non compriamo nulla. Il mercato è molto povero e sarà per via della pioggia, sembra proprio un posto al di fuori del mondo. Non ci sono stranieri e la gente ci osserva e sorride come se vedesse in noi qualcosa di strano, mai visto. E' una bella sensazione, e noi proviamo a scherzare con le persone che incontriamo, per strappargli ulteriori sorrisi.     

Ci dirigiamo così verso il primo dei 5 templi da visitare: il primo è il Buddha straiato ,figura molto ricorrente sia in birmania che in Thailandia. é una statua enorme , lunga parecchi metri e alta una ventina. anche da qui in lontananza si vedono le punte delle pagode. Dopo un breve giro, subito fuori il grande buddha sdraiato, vediamo in costruzione un altro Buddha sdraiato, ma questa volta ancora più grande del primo.

Rimontiamo sul nostro mezzo di locomozione e gi dirigiamo verso la nostra seconda meta qui a Bago : un tempio suIla strada che porta al palazzo imperiale. Dopo 15 minuti di strada, arriviamo. Lasciate le scarpe alla base del tempio ,cominciamo a salire la scalinata. Lungo le scale ci sono alcune persone che vendono suvenirs ; a noi colpisce molto un bambino piccolo che dorme su una culla "volante". Carinissimo! Arrivati in cima, un bellissimo panorama ci attende: come ogni posto del Myanmar che abbiamo visitato in lontananza si vedono molte pagade, piccole e grandi immerse nella jungla. Qui sopra cogliamo l'occasione per fare altre domande a Thin e per farci spiegare qualcosa in più di se e della Birmania. Thin ci racconta un poco di sè e alla richiesta di accompagnarci all'aeroporto il giorno  seguente ci dice che proprio non può, poichè l'indomani arriva un nuovo aereo dalla Thailandia e sopra potrebbero esserci turisti che vogliono fare un giro della Birmania  e poichè lui può fare sia da guida che noleggiare completamente la propria auto , non può farsi sfuggire l'occasione. Ci dice che qualche anno prima 4 americani avevano tascorso 14 giornii n Birmania con lui, e che oltre i normale compenso pattuito gli hanno lasciato 200 dollari a testa. Lui in soli 15 giorni ha guadagnato il necessario per commprarsi una casa in legno di 80 metri quadrati! Lo capiamo. Ed è stato onesto a dirci che non avrebbe potuto accompagnarci. Dopo qualche altro minuto, scendiamo dal tempio e ci dirigiamo verso delle delle grossa mura bianche con davanti ad un cancello chiuso. Ci facciamo aprire dal custode, che verificati i biglietti, ci lascia entrare. Davanti a noi un lunghissimo viale e degli edifici intorno. In fondo al viale la costruzione più imponente, il palazzo del trono, dove l'ex re della Birmania risiedeva durante la giornata. E' un palazzo molto caratteristico, il primo di questo tipo visto in Myanmar. Giallo, molto bello. Ovviamente qui dentro siamo soli. Non ci sono nè turisti nè birmani. Entriamo subito dentro il palazzo del trono e lo giriamo in lungo ed in largo. Ad un certo punto incontriamo uno dei guardiani, un signore anziano, sulla sessantina. Questo signore cerca di comunicarci qualcosa, ma parlava solo birmano, e ovviamente all'inizio non lo capiamo. Io ed il mio amico proviamo ad interpretare ciò che ci vuole dire, ed alla fine, tra un sorriso e l'altro capiamo che ci stava dicendo che il palazzo che vedevamo non era l'originale. L'originale era andato in fiamme chissà quando, sicuramente Lui ce lo avrà detto ma noi non lo abbiamo capito. Questo signore mostra nei nostri confronti un'assoluta  gentilezza e ci risulta talmente simpatico che ci facciamo fare da guida per la parte rimanente del palazzo cercando di capire ciò che intendeva dirci. Prima di lasciarlo e andare a visitare l'altro palazzo,  gli chiediamo di farsi fare una foto con noi. Lui ovviamente non capisce. Così, gli mostriamo la macchina fotografica e Lui capisce. E' imbarazzato, sorride poi accetta. Alla fine, ci salutiamo ringraziandolo e salutandoci anche lui sembra ringraziarci per avergli fatto compagnia. Davvero una persona splendida! Ripercorriamo il viale e dopo qualche altra foto visitiamo l'altro palazzo. Poi usciamo e ci rechiamo verso la prossima meta.

Dopo pochi andiamo alla base di una grossa pagoda che nella struttura ricorda molto la Shwedagon pagoda. Thin ci conferma che questa che stiamo visitando è stata costruita sullo stesso progetto della Shwedagon, solo poco più piccola. Anche qui ci togliamo le scarpe. Mentre giriamo intorno alla pagoda mi accorgo che molte persone si avvicinano a delle grosse grate poste in terra e vi sputano dentro. Che schifo! A pensare che molte volte c'ero passato vicino! (consiglio: in Myanmar molte persone hanno la piorrea, quindi spesso sputano sangue: attenti a dove mettete i piedi!!!). Anche questo tempio è molto carino e ha qualcosa di particolare. Girando ,incontriamo anche molti monaci bambini , che non nascondono la loro curiosità nel vederci. Finito il giro e scattate le foto, scendiamo. E' ormai pomeriggio e siamo sudati fradici e non abbiamo nemmeno un goccio d'acqua da bere ( e sopratutto non sapremmo dove comprarla!).

Proseguiamo con il nostro itinerario e arriviamo in un posto un poco fuor mano, dove da lontano si intravede in Buddha gigante, ma questa volta in posizione eretta. Sul viale che ci porta vicino a queste costruzioni, ci sorprende vedere dei bambini che giocano a pallone. Hanno una palla piccola , sono in cerchio e giocano a passarsi la palla in volo, senza farla cadere in terra. Bravissimi! restiamo meravigliati. Thin ci dice che il Myanmar ha una propria squadra di calcio e che gioca regolarmente in competizioni prettamente asiatiche...

Arrivati vicino al grande Buddha, scopriamo che in realtà ci sono quattro statue identiche una appoggiata all'altra e contorniate dal solito tempio. In lontananza dei bambini ci sorridono. Sta facendo buio e decidiamo di tornare a Yangon. Durante il ritorno, in prossimità di Yangon rivediamo i soliti camion e autobus sempre li in fila per fare benzina. Incredibile. Sono li dalla mattina e la fila è ancora lunga!

Dopo circa 2 ore arriviamo al nostro albergo, paghiamo Thin, lo salutiamo e ci andiamo a fare una ricca nuotata in piscina in vista della cena "Birmana" della sera. Dopo varie indecisioni sul posto in cui avremmo cenato, scegliamo il Green Elephant ,ristorante birmano non molto distante dal nostro albergo in modo da poterci andare a piedi. All'inizio ci perdiamo, ma poi con l'aiuto di alcuni negozianti li vicino riusciamo a trovare il ristorante che è posto in una stradina rispetto alla strada principale. Poco prima di arrivare, ci stupisce il fatto di vedere una Ferrari , si avete capito bene, parcheggiata davanti un grosso albergo con 2 guardi nelle vicinanze. La cosa ci sconcerta. Arrivati al ristorate ordiniamo un pò di tutto e tutto molto buono, ovviamente a base di riso e pesce.

Al ritorno verso l'albergo, notiamo in lontananza splendere la punta della Shedagon paya e decidiamo di tornare in albergo per prendere le macchinette fotografiche e di fare degli scatti in notturna dell'imponente pagoda. Trascorriamo li molto tempo. E' uno spettacolo, paragonabile a quello che la stessa Shwedagon propone da vicino.

Andiamo a dormire, il giorno dopo alle 2 dobbiamo partire. Per l'autista non c'è problema, ne avevamo fermati alcuni il giorno prima affinchè ci accompagnassero in aeroporto. Facciamo un altro giro al mercato che avevamo visitato il primo giorno per spendere gli ultimi Kyats e poi via, verso la Thailandia, precisamente Chiang Mai.

VAI SU TRAVEL TAILANDIA