Ci sono alcuni marchi che
hanno lasciato un'orma indelebile nella storia recente dell'umanità. Non
si può parlare di fuoristrada senza pensare alla JEEP, parlare di penna a
sfera senza pensare a BIC, parlare di automobili senza pensare a FORD,
oppure parlare di fotografia e non pensare alle ROLLEI. Probabilmente
tutti ricordano matrimoni, comunioni, cresime in cui il fotografo aveva al
collo quelle serissime Rolleiflex, così come le immagini dei paparazzi
degli anni 50-60 (ricordate Tazio Secchiaroli?) o dei fotoreporter di
guerra venivano spesso immortalate dalle stesse biottiche. Quindi molto
spesso si parla di Rollei ma in effetti si intende Rolleiflex. Certamente
non si sbaglia poichè queste biottiche dal formato 6x6 su pellicole 120
rappresentano davvero una pietra miliare nella storia della fotografia. Ma
fino a questo punto si potrebbe creare un parallelo con l'altro mostro
sacro della fotografia, fedele alla sua origine nel formato 35mm: LEICA.
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Rollei non volle però fermarsi al formato
120 ma volle cimentarsi a 360°
in quasi tutti i formati fotografici esistenti. Ecco quindi le sue
esperienze nel mondo 35mm in cui riuscì a creare un altro mito ancor oggi
in produzione: la serie delle piccole Rollei 35. E quindi l'ingresso nel
mondo delle reflex 35mm con la serie delle Rolleiflex 35. |
Ed anche le
"trasgressioni" nei formati
"Miniatura" con la bellissima SL26 oppure con le 16,
le 16S e ancora
con le 120, tutte macchine caratterizzate da una meccanica di alta
precisione, da un design ricercato e dotate di ottiche ed accessori di
alta classe. Seguiteci e scoprirete un mondo che non avreste immaginato
esistere. |