LA REGIONE EMILIA ROMAGNA NON STA FACENDO NULLA PER I PENDOLARI PIACENTINI!
Il nuovo orario ferroviario sta per entrare in vigore senza che nessuno ascolti le nostre richieste.
Dopo circa sei mesi ci sono giunte dalle ferrovie emiliane alcune parziali risposte alle richieste da noi presentate nel corso della riunione del 27 novembre 2001 alle ferrovie ed alle Regioni Emilia Romagna e Lombardia.
Purtroppo ancora una volta dobbiamo prendere atto che da parte delle ferrovie non vi è la minima volontà di affrontare gli innumerevoli problemi sollevati dai pendolari piacentini. Durante la riunione del 27 novembre la proposta di fornire risposte scritte ai nostri quesiti era proprio partita dalle ferrovie lombarde che però non si sono mai degnate di rispondere. Le risposte delle ferrovie emiliane, come prevedibile, sono superficiali ed evitano di chiarire molti dei problemi da noi sollevati, rimandando inoltre i punti più scottanti alle responsabilità della Regione Lombardia e delle ferrovie lombarde.
La cosa grave in tutto ciò è che la Regione Emilia Romagna è da
ormai un anno responsabile del traffico ferroviario regionale, ovvero finanzia con oltre
100 miliardi (soldi dei contribuenti) un servizio che di fatto sfavorisce e penalizza i
pendolari piacentini, in barba agli accordi che a suo tempo le
ferrovie presero con il Comune di Piacenza.
La Regione Emilia Romagna accetta ancora passivamente di essere scavalcata nelle decisioni
sia dalla Regione Lombardia che dalle stesse ferrovie che di fatto prendono decisioni
sulla pelle di noi pendolari piacentini senza minimamente considerare le nostre richieste.
E tutto ciò ricordiamo che avviene con il benestare della Regione Emilia Romagna!
Quando la competenza del traffico ferroviario regionale passò alle regioni ci fu detto che questo avrebbe portato notevoli vantaggi ai pendolari. Ci avrebbe consentito di segnalare in maniera più efficace i nostri problemi e la Regione assieme alle ferrovie avrebbe potuto soddisfare in maniera più rapida e diretta i problemi da noi presentati. Purtroppo tutto ciò è rimasto un'utopia. Le saltuarie riunioni avute con le ferrovie e le Regioni sono finora servite solamente a farci perdere tante ore di lavoro o di ferie; tuttora i pendolari piacentini sono costretti a subire il continuo menefreghismo delle ferrovie e l'inettitudine degli organi competenti regionali.
La colpa di tutto ciò risiede secondo noi nell'eccessiva frammentazione degli incarichi e delle responsabilità suddivisi tra Comune, Provincia, Regione e relative agenzie per la mobilità comunale-provinciale e regionale. Questo eccesso di burocrazia a nostro parere ha il solo effetto di diluire e disperdere l'urgenza e l'importanza delle nostre richieste rallentando tutte le azioni che dovrebbero essere prese. Non permette inoltre una sufficiente responsabilizzazione di quei funzionari e dirigenti preposti alla tutela e alla difesa delle istanze dei pendolari.
Una riprova di quanto detto sta nella perenne impossibilità, per la nostra associazione, di prendere visione con sufficiente anticipo delle modifiche proposte dalle ferrovie per il futuro orario ferroviario. Nonostante le solite promesse anche questa volta conosceremo il nuovo orario ferroviario soltanto una volta che questo sarà entrato in vigore, e nulla potremo fare per impedire gli ulteriori peggioramenti che sistematicamente troviamo ad ogni cambio di orario. Anche questo è un modo per impedirci di difendere i nostri diritti, e tutto ciò grazie al tacito assenso delle nostre amministrazioni.
Fino a quando dovremo tollerare tutto ciò!